ottimismo/pessimismo
Coppia di concetti complementari che nell’uso filosofico sono riferiti a concezioni o visioni del mondo connotate, rispettivamente, in senso positivo o negativo-svalutativo. L’o. [...] dalla filosofia dei lumi e dal positivismo ottocentesco, sia le dottrine idealistiche fondate sul principio dell’identità tra realtà e razionalità. Contrapposto all’o. è il p., termine usato per la prima volta da S.T. Coleridge in una lettera del ...
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Palladio, Andrea
Fabrizio Di Marco
L’architetto delle ville venete
L’architetto rinascimentale Andrea Palladio, con i suoi progetti per ville, palazzi e chiese, ha influenzato la storia dell’architettura [...] .
I palazzi, dal Thiene (1542-50) al Chiericati (1551-57), sono caratterizzati da principi di comodità e razionalità nell’organizzazione degli interni, con soluzioni differenti per quanto riguarda le facciate, dove preferì l’ordine gigante (ordine ...
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secolarizzazione Termine entrato nel linguaggio giuridico durante le trattative per la pace di Vestfalia (1648), allo scopo di indicare il passaggio di beni e territori dalla Chiesa a possessori civili, [...] ’etica protestante, che ha sciolto ogni legame magico-simbolico tra Dio e il mondo) e dall’affermazione della razionalità strumentale: di qui l’autonomizzarsi della politica, dell’economia e della ricerca intellettuale dalla religione. All’interno ...
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Matematico e filosofo (La Haye-en-Touraine 31 marzo 1596 - Stoccolma 11 febbraio 1650). Nel collegio dei gesuiti di La Flèche, seguì per nove anni (1605-1614) il consueto curriculum delle classi di grammatica, [...] ). In esse D. svolge il progetto, che è del 1629, di un trattato di metafisica nel quale fondare su basi razionali i concetti dell'esistenza di Dio e dell'immortalità spirituale dell'anima. Muovendo dal dubbio "metodico", che investe non soltanto le ...
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Regista cinematografico danese (Copenaghen 1889 - ivi 1968); uno degli autori di maggiore rilievo della storia del cinema. Fuori da ogni prospettiva di generi, coerente nel portare fino alle ultime conseguenze [...] si inoltra nel tema del mistero e delle sue continue interferenze con la realtà, arrivando a toccare il problema della razionalità e della scienza, del loro limite e della loro impotenza. L'ampliamento della problematica religiosa sta alla base di ...
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(IV, p. 63; App. II, I, p. 129; III, II, p. 122; IV, I, p. 150)
Un tempo di grandi cambiamenti è quello attraversato dall'a. in questi ultimi quinquenni. Tre brevi giudizi di Ph. Johnson − contenuti il [...] breccia sul fronte della pura astanza, sulla ''non significanza'' dell'a. dei ''volumi puri sotto la luce'' di stampo razionalista, sull'esclusivismo dell'''aut-aut che caratterizza l'a. moderna ortodossa''. A cui è contrapposto il valore dei tanti ...
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Nichilismo giuridico
Natalino Irti
Nichilismo e modernità
L'espressione è segnalata in un autore tedesco del primo Novecento, riaffiora in saggi di rivista, dà titolo a un libro nel 2004. Essa non designa [...] astratta e regolare funzionalità, di tradurre in norma giuridica qualsiasi contenuto (politico, religioso, scientifico, e così via). La razionalità tecnica non valuta né seleziona i contenuti: e non è in grado di farlo, poiché essa non presuppone ...
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SIEROTERAPIA
Amilcare Zironi
In medicina con questo termine si designa la cura con siero di sangue di animale immunizzato o eventualmente di convalescente di una data infezione, o anche con siero di [...] e per primo introdusse nella pratica medica la sieroterapia, della quale il Behring aveva dimostrata la possihilità e la razionalità teorica. P. Ehrlich diede le norme, sostanzialmente seguite anche oggi, per dosare il valore dei sieri, e ottenne ...
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Naturalismo
Alessandro Pagnini
Con il termine naturalismo si designano in genere posizioni tra loro assai diversificate, il cui comune denominatore può essere genericamente indicato nel rifiuto di riconoscere [...] sul riconoscimento dei fattori extracognitivi nell'accettazione delle teorie, Quine ha rivisto la sua tesi secondo cui la razionalità della scienza può essere dimostrata soltanto dall'interno della scienza, e che quest'ultima deve quindi sostituire l ...
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Il latino habĭtus si riconnette ad habere "avere, essere fornito", sicché habitus viene a significare "modo (di essere) che si ha" (cfr. il greco ἕξις "attitudine", da ἔχω "ho") o modo che si è finito [...] véritables che sono abitudini de l'âme. Kant alla sua volta, ritrovando il principio dello sviluppo nelle esigenze formative razionali dell'io, era tratto a svalutare l'abitudine, ma poiché, nel suo eticismo, riaccentuava il dualismo tra sensibilità ...
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razionalita
razionalità s. f. [dal lat. tardo rationalĭtas -atis]. – La qualità di ciò che è razionale. In partic.: 1. Facoltà propria degli esseri dotati di ragione: la r. è l’essenza dell’uomo. 2. Fondamento, metodo, criterio razionale:...
razionale1
razionale1 agg. [dal lat. rationalis, der. di ratio -onis «ragione»]. – 1. a. Che è fornito, che è dotato di ragione: anima, creatura r.; molti [animali], quasi come razionali ... la notte alle lor case senza alcuno correggimento...