SOUDAY, Paul
Salvatore Rosati
Giornalista e critico, nato a Le Havre nel 1869, morto a Neuilly-sur-Seine nel 1929. Abbandonato un progetto di carriera didattica per il quale aveva cominciato a seguire [...] la collaborazione letteraria al Temps e la tenne fino alla morte.
Critico coscienzioso e indipendente, tenne sempre fede al suo razionalismo positivistico e più che a problemi strettamente estetici mirò alle idee.
Del S. si ricordano: Les livres du ...
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Critico romeno (Cucueţi-Plătăreşti 1868 - Bucarest 1942). Professore di estetica letteraria all'università di Bucarest; fondatore e direttore della rivista Convorbiri Critice (1907-1911); autore di libri [...] (1905), Teoria poeziei (1906, 1915, 1927), Directive literare (1925), Dela misticism la raţionalism ("Dal misticismo al razionalismo", 1925), ma soprattutto nella Ştiinţa literaturii ("La scienza della letteratura", 1926). Sotto lo pseudonimo di Radu ...
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Filologo classico (Oulton, Yorkshire, 1662 - Cambridge 1742); fin dalla sua prima opera, l'Epistola ad Millium (1691), ma soprattutto con la pubblicazione dei frammenti di Callimaco (1697) e poi con la [...] , un rigore razionalistico che si spingeva talvolta all'arbitrio. Tuttavia evitò spesso il pericolo di un esagerato razionalismo con l'intendere la critica testuale come storia del testo (Proposals per l'edizione critica del Nuovo Testamento ...
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Uomo politico e letterato francese (Martigues, Provenza, 1868 - Saint-Symphorien, Tours, 1952). Teorico del movimento nazionalista e monarchico dell'Action française, espresse le sue teorie politiche in [...] attiva nell'affare Dreyfus inneggiando al ridestato antisemitismo; combatté tutti gli sviluppi del pensiero moderno (razionalismo, liberalismo, socialismo, ecc.) e soprattutto il Romanticismo quale disordine letterario e confusione mentale e politica ...
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trascendentalismo Movimento poetico e filosofico nordamericano che ebbe il suo centro nella Nuova Inghilterra nella prima metà del 19° secolo. Le sue origini risalgono al 1815, quando la Chiesa unitaria [...] . Per il t. l’unica realtà è quella trascendentale, che impronta di sé ogni altra realtà: in sostanza, fu una reazione al razionalismo e alle posizioni, anche morali, religiose e sociali che a esso più o meno direttamente s’ispiravano; e, insieme, un ...
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CONTI, Antonio (Schinella)
Giovanna Gronda
Nacque a Padova il 22 genn. 1677 secondogenito di Pio e di Lucrezia Nani, nobili veneti. Il padre discendeva per via femminile da Sperone Speroni e ne lasciò [...] francese e per gli studi scientifici moderni. Nel Veneto, dove in quegli anni affluivano testi, scolari e concetti del razionalismo cartesiano e dell'empirismo inglese, il C. ebbe l'agio economico e l'opportunità sociale di dedicarsi liberamente in ...
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Architettura
Orientamento (detto anche decostruttivismo) emerso nella produzione architettonica degli ultimi due decenni del 20° sec. nel panorama sia statunitense sia europeo. Pur non trattandosi di [...] per il recupero della storia del passato, abbandonando l’ortodossia modernista e operando una cesura della continuità con il razionalismo e con le sue più o meno tarde derivazioni. In termini tecnologici ha prediletto l’uso di materiali quali ...
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Scrittore danese (Strøby, Storstrøm, 1909 - Copenaghen 1955). Maestro elementare dal 1931 al 1945, esordì, nella linea del realismo sociale, con i romanzi Nu opgiver han ("Ora ci rinuncia", 1935) e Kolonien [...] 1941) e Lykkelige Kristofer ("Il felice Cristoforo", 1945), in cui già era presente la sua opposizione a ogni forma di razionalismo e materialismo, seguirono le novelle di Tornebusken ("Il roveto", 1945) e di Agerhønen ("La pernice", 1947), in cui lo ...
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(o Accademia dell’A.) Accademia letteraria, fondata a Roma (1690) da G.V. Gravina, G.M. Crescimbeni e altri 12 letterati, dopo la morte di Cristina di Svezia, nel cui salotto erano soliti riunirsi. Il [...] un deciso programma di reazione al gusto barocco, l’A., in nome di un ideale di classicità e di razionalismo, diede vita a una poesia nella quale si rispecchiava serenamente la dolcezza di vita del mondo intellettuale settecentesco prerivoluzionario ...
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Scrittore danese (Korsør 1764 - Amburgo 1826); con i suoi scritti in danese e in tedesco si affermò come il più vivace e brillante ingegno dell'ultimo '700 nordico. Rispecchiò nella sua vastissima opera, [...] e Schiller, Ch. M. Wieland e Madame de Staël).
Opere
Prodigiosamente versatile e recettivo, seguace di Voltaire e di Rousseau, del razionalismo di Kant e del misticismo di F. H. Jacobi, più che nella polemica contro A. G. Oehlenschläger, in cui pure ...
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razionalismo
s. m. [der. di razionale1]. – 1. Atteggiamento o movimento che riconosce come fondamento della conoscenza, del giudizio e dell’operare pratico, la ragione e la razionalità: un individuo, uno scienziato, uno scrittore di un lucido...
razionale1
razionale1 agg. [dal lat. rationalis, der. di ratio -onis «ragione»]. – 1. a. Che è fornito, che è dotato di ragione: anima, creatura r.; molti [animali], quasi come razionali ... la notte alle lor case senza alcuno correggimento...