Renan, Joseph-Ernest
Orientalista e storico del cristianesimo francese (Tréguier, Bretagna, 1823-Parigi 1892). Frequentò il seminario, ma dopo un travagliato periodo di crisi abbandonò il suo stato prima [...] La sua concezione aristocratica del lavoro intellettuale lo spinse a esprimere in politica opinioni conservatrici, alle quali si ispirò il razionalismo antidemocratico. Con lo scritto Qu’est-ce qu’une nation? (1882), R. si pose fra i maggiori teorici ...
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Totalitarismo
Simona Forti
La vicenda di un termine e di un concetto
Con l'emergere, nel XX secolo, dei regimi comunista, fascista e nazista il lessico delle scienze storico-sociali si arricchisce di [...] l'uomo di troppo" che disturba la logica di "una società senza divisione, di un Popolo-Uno, di un sapere perfettamente razionale e vero". Connessi alla volontà di realizzare la trasparenza sociale sono sia l'emergere di una nuova figura di despota, l ...
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Liberalismo
Giuseppe Bedeschi
(XXI, p. 36; App. II, ii, p. 192)
La società aperta e i suoi nemici
Il 20° secolo è stato il secolo dei grandi regimi totalitari e delle ideologie che li hanno ispirati. [...] e capace di progredire incessantemente, e al tempo stesso è un sapere sempre fallibile e precario.
Se si applica questo razionalismo critico alla società, ne discende che, come non esiste una teoria assolutamente vera, così non esiste una società ...
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FIORE, Tommaso
Vito Antonio Leuzzi
Nacque ad Altamura (Bari) il 7 marzo 1884 da Vincenzo, capomastro, e da Francesca Battista, tessitrice. Avviato agli studi nel seminario di Conversano, manifestò presto [...] introduzione all'erasmiano Elogio della pazzia (Torino 1943). Negli ultimi due lavori il F. insisteva sul carattere critico-razionale della teologia di Moro ed Erasmo, considerati nell'ambito dei pensiero cattolico e collocati nel contesto più ampio ...
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LECHI, Luigi
Luciano Faverzani
Nacque a Brescia il 14 dic. 1786, penultimo figlio del conte Faustino e della contessa Doralice Bielli. Poco più che decenne assistette, il 18 marzo 1797, alla rivoluzione [...] dedicò la cantata massonica La luce (Brescia 1808). L'interesse per le scienze fisiche e naturali, derivatogli dall'adesione al razionalismo, lo portò nel 1810 a Parigi dove ebbe modo di conoscere il geografo A. von Humboldt e il mineralogista abate ...
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ABIGNENTE, Filippo
Leopoldo Cassese
Nacque a Sarno (Salerno) il 10 apr. 1814 da Giovanni e da Fortunata dei baroni Gaiano di Baronissi. Avviato alla carriera ecclesiastica, divenne ben presto canonico [...] 'A. andò però a mano a mano perdendo vigore e continuità, vuoi per il progressivo indebolimento del suo generico razionalismo storico, vuoi perché la politica militante finì con assorbire completamente la sua attività.
Dal 1867 (l'elezione del 1865 ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Antoni, Geymonat, Abbagnano e Pareyson
Maurizio Torrini
Nell’ambito del neoidealismo, predominante in Italia nella prima metà del Novecento, si colloca la riflessione di Carlo Antoni (Senosecchia, Trieste [...] primo cattedratico, a Milano, di filosofia della scienza. Il suo percorso partì dal neopositivismo (Studi per un nuovo razionalismo, 1945). L’affermazione del valore euristico della scienza si connette alla funzione risolutiva della filosofia e della ...
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AZEGLIO, Cesare Taparelli marchese di
Guido Verucci
Nato a Torino il 10 febbr. 1763 da Roberto Taparelli, conte di Lagnasco, e da Giustina Genolla Taparelli, entrò nel 1774 nel reggimento della Regina, [...] Torino intorno al 1775.
Questa associazione era nata con l'intentodi opporsi ai principi dell'illuminismo, del razionalismo e del giansenismo, considerati eversivi della società religiosa e di quella politica, collocandosi sullo stesso terreno degli ...
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CAVOUR, Gustavo Benso marchese di
Francesco Traniello
Nacque a Torino il 27 giugno 1806 da Michele e Adele de Sellon. Si formò sotto la guida della nonna Filippina de Sales, della madre e dei precettori [...] rèvolutions de la philosophie en France del duca Charles de Caraman.
L'ammirazione per Rosmini e per il suo "cristianesimo razionale" (che il C. considerava per esempio agli antipodi del pensiero di Lamennais) fece sorgere in lui la segreta speranza ...
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DE THOMASIS, Giuseppe
Luciano Martone
Nacque il 19 marzo 1767 a Montenerodomo, in provincia di Chieti, da Tommaso e da Orsola Pizzala.
Compiuti i primi studi nel paese natio, fu assai presto allievo [...] del diritto comune, traeva le sue più profonde motivazioni nell'esistenza semplificatrice delle materie giuridiche, diffuse dal razionalismo cartesiano. Il legame con l'illuminismo riformista è infatti evidente già nei primi lavori del De Thomasis ...
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razionalismo
s. m. [der. di razionale1]. – 1. Atteggiamento o movimento che riconosce come fondamento della conoscenza, del giudizio e dell’operare pratico, la ragione e la razionalità: un individuo, uno scienziato, uno scrittore di un lucido...
razionale1
razionale1 agg. [dal lat. rationalis, der. di ratio -onis «ragione»]. – 1. a. Che è fornito, che è dotato di ragione: anima, creatura r.; molti [animali], quasi come razionali ... la notte alle lor case senza alcuno correggimento...