FORMICHI, Carlo
Paolo Taviani
Nato a Napoli il 14 febbr. 1871 da Giuseppe e Vincenza Pisa, si era appassionato allo studio del sanscrito già prima di giungere all'università, dove lo continuò sotto [...] 2-3, pp. 189-195), ove per la prima volta il F. dava uno sviluppo unitario alle sue tesi sul fondamento razionale di quella corrente del pensiero religioso, insieme con Apologia del buddhismo (Roma 1923; 3ª ed. 1939) edita nella serie delle "Apologie ...
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Indologo e studioso del fenomeno religioso (Dessau 1823 - Oxford 1900), figlio di Wilhelm. Fondò la cosiddetta scuola di mitologia comparata, sulle basi della comparazione linguistica. Le sue idee determinarono [...] («mitologema», nel senso greco della parola) con quanto di innaturale e di estraneo possa apparire al pensiero razionale. Nel pensiero di M. l'irrazionalità dei racconti mitici è da ricondursi a deficienze connaturate all'attività linguistica ...
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Linguistica
A. vocalica Fenomeno di alcune lingue, come le ugro-finniche e le turche, per cui il vocalismo suffissale (o postonico) ha un timbro simile a quello della radice (o della sillaba accentata) [...] Ch.S. Catel.
All’inizio del Novecento le teorie armoniche si preoccupano, da un parte, di cercare un fondamento razionale all’ampliamento del linguaggio musicale, dall’altra, di mettere in evidenza il divario tra la teoria armonica tradizionale e la ...
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soggetto Argomento, tema oppure la persona o la cosa che viene presa in considerazione per determinati motivi. filosofia Come termine filosofico, s. ha assunto un significato che per certi aspetti è esattamente [...] di S. Freud, per la quale il s. non è che la manifestazione di forze e impulsi al di là del controllo razionale, mentre nello stesso empirismo (per es., in E. Mach e R. Carnap) l’attività conoscitiva tradizionalmente identificata con il s.-sostanza ...
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Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A [...] p.: la inseità (in sé), la perseità (per sé), la singolarità, la sostanzialità, l’integralità, l’indivisibilità, la razionalità, la perfezione (entro la finitezza creaturale), la libertà e la responsabilità. L’uomo, dunque, è p. perché dotato di ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] e l’oggetto, ovvero tra l’espressione linguistica, il s. vero e proprio che altro non è che una ‘rappresentazione razionale’ della cosa cui si pensa, e la cosa esterna.
Ai logici dell’età medievale, e in particolare a Gugliemo di Shyreswood ...
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stenografia Scrittura manuale più breve della grafia alfabetica, realizzata con segni particolari e opportune norme abbreviative della parola e della frase, allo scopo di consentire una trascrizione più [...] i segni alfabetici delle vocali. Collegandosi alle note tironiane, Gabelsberger ricorre all’abbreviazione della frase con una razionale riduzione ed eliminazione di elementi della parola o parti della frase. Infine, dal punto di vista applicativo ...
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La conversazione è uno scambio verbale tra due o più partecipanti, come tipo di attività socialmente organizzata, prevalentemente di carattere informale e basata sulla ➔ lingua parlata. La conversazione, [...] dello scambio verbale in cui sei impegnato»; Grice 1993: 60) deve essere considerato come presupposto per un agire razionale, sia esso verbale o non verbale.
Se rispettiamo il principio di cooperazione, come normalmente succede, possiamo però violare ...
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Biologia
Espressione genica
In genetica, processo per cui la sequenza di nucleotidi di un gene viene trascritta in una sequenza corrispondente di acido ribonucleico messaggero (mRNA) e quindi tradotta [...] di estrazioni di radice (d’indice intero positivo), da applicarsi a determinati numeri o lettere. L’e. si dice razionale se in essa non intervengono estrazioni di radice, irrazionale nel caso contrario; si dice aritmetica se in essa sono contenuti ...
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Italo Calvino nacque nel 1923 a Santiago de Las Vegas (L’Avana, Cuba), ma due anni dopo tornò con la famiglia in Italia, a San Remo, dove il padre diresse una stazione sperimentale di floricultura.
Unico [...] primi notò il carattere più francese che toscano della sua prosa, l’estro più volterriano che strapaesano, il «distacco razionale dalla propria materia dà a Calvino una asciuttezza e una eleganza […] e insieme un procedimento di specie naturalistica ...
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razionale1
razionale1 agg. [dal lat. rationalis, der. di ratio -onis «ragione»]. – 1. a. Che è fornito, che è dotato di ragione: anima, creatura r.; molti [animali], quasi come razionali ... la notte alle lor case senza alcuno correggimento...
razionale2
razionale2 s. m. [dal lat. rationalis «razionale», der. di ratio -onis «ragione, ragionamento»]. – 1. Nell’Antico Testamento, razionale o r. del giudizio (in latino rationale, in greco λογεῖον, in ebraico ḥōshen), rettangolo di...