FRANÇAIX, Jean (René)
Leonardo Pinzauti
Compositore e pianista francese, nato a Le Mans il 23 maggio 1912. Dopo aver studiato al conservatorio di Le Mans, diretto dal padre, si perfezionò in quello parigino [...] , di una piacevolezza e di una precisione tipicamente francesi, si riallaccia prevalentemente alle sollecitazioni di Chabrier, di Ravel e dello Stravinskij neoclassico. Ha svolto anche intensa attività come pianista.
Tra i suoi principali lavori sono ...
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Musicista italiano (Brescia 1920 - Lugano 1995). Allievo di pianoforte di P. Chimeri a Brescia e poi di G. Anfossi a Milano, si diplomò al Conservatorio di questa città nel 1934. Nel 1939 acquistò larga [...] Da allora svolse vasta attività concertistica, affermandosi come uno dei pianisti più ammirati per la perfezione della tecnica, la limpidezza del tocco e l'intelligenza interpretativa, soprattutto nelle esecuzioni di Chopin, Mozart, Debussy e Ravel. ...
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PELLICCIA, Arrigo
Renato Ricco
PELLICCIA, Arrigo. – Nacque a Viareggio il 20 febbraio 1912 da Apsido e da Emilia Veronesi.
Arrigo Pelliccia fu avviato agli studi musicali dal padre, violinista stimato [...] al teatro Eden nella città d’origine: un recital virtuosistico con musiche di Lalo, Ries, Paganini, Debussy e Ravel. Questo primo, grande successo fu coronato con la donazione al talentuoso adolescente di una viola appartenuta al violinista e ...
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Danza popolare spagnola, forse d’origine araba, in misura 3/4 e in movimento moderato, con caratteristiche formule ritmiche diverse dall’uno all’altro ambiente etnico. Diffusasi nella seconda metà del [...] sec., da F.D. Auber, K.M. von Weber, F. Chopin). La più celebre rielaborazione è il Bolero per orchestra di M. Ravel, messo in scena per la prima volta dalla compagnia di I. Rubinstein, con la coreografia di B. Nižinskaja (1928). La stessa partitura ...
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Pianista e compositore canadese di jazz (Toronto 1912 - Cuernavaca, Messico, 1988). Fino al 1948 collaborò come arrangiatore con l'orchestra di C. Thornhill. In seguito realizzò con M. Davis diverse incisioni, [...] provenienti sia dall'area dell'avanguardia che dal rock, ma anche influenzato dalle partiture classiche (Debussy, Ravel, Bloch, Varèse, Stravinskij), E. ha diretto varî organici, tutti contraddistinti da notevole raffinatezza di sonorità e ...
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Musicista (Parc Saint-Maur, Parigi, 1892 - Parigi 1983). Considerata una delle compositrici più interessanti del Novecento, studiò al conservatorio di Parigi con H. Dallier e G. Caussade, e debuttò nel [...] de plein air. Nel 1920 entrò a far parte del gruppo dei Six, e si dedicò allo studio dell'orchestrazione con M. Ravel (1920-30). Nella sua produzione si segnalano l'opera radiofonica La petite sirène (1958), le opere buffe Le marin de Bolivar (1937 ...
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Cantante, soprano, nata a Bruxelles il 22 gennaio 1911. Studiò canto e pianoforte al Conservatorio di Bruxelles e nel 1938 vinse il premio di canto al Concorso internazionale di Vienna. Iniziò poi la carriera [...] vocali da camera di ogni stile: particolarmente si è distinta nella interpretazione di autori francesi, tra cui Debussy, Fauré, Ravel. Come cantante teatrale esordì a Genova nel 1941 in Così fan tutte di Mozart. Da allora ha partecipato a molti ...
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tamburello musica Strumento musicale a percussione, detto anche tamburo basco, formato da una membrana tesa sopra un cerchio di legno, nel quale sono inseriti dei campanelli o dei piccoli dischi di bronzo [...] , a partire dall’Ottocento è stato introdotto in orchestra da vari compositori (H. Berlioz, N.A. Rimskij Korsakov, M. Ravel, M. De Falla ecc.). sport Gioco di origine antichissima (molto in voga nel Rinascimento), ma le cui modalità attuali risalgono ...
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In musica, composizione strumentale, spesso solistica, nella quale più temi, quasi sempre di origine popolare, vengono svolti in forma libera, con significati epici o di esaltazione etnica e nazionale, [...] esempi F. Liszt (Rapsodie ungheresi), J. Brahms, E. Lalo (Rapsodia norvegese), A. Dvořák (Rapsodie slave), C. Saint-Saëns (Rapsodia d’Alvernia), M. Ravel (Rhapsodie espagnole), C. Debussy (Rhapsodies), G. Gershwin (Rhapsody in Blue, 1924). ...
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MUSICA (XXIV, p. 124)
Fredegando d'Anversa
Il quindicennio 1934-49, per la sua posizione di mero prolungamento e sviluppo (talora di seppellimento) delle tendenze affermatesi nel quindicennio 1910-25, [...] ma lasciò all'estro dell'"illuminazione" la chiave di volta dell'architettura.
Ma la riprova maggiore è fornita da M. Ravel; il quale, senza rinunciare a quasi nessuna delle proposte di Debussy, ha lentamente innervato il linguaggio impressionista di ...
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tamburello2
tamburèllo2 s. m. [dim. di tamburo]. – 1. Strumento a percussione, detto anche tamburo basco, formato da una membrana tesa sopra un cerchio di legno (di 25-30 cm di diametro), nel quale sono inseriti dei campanelli o dei piccoli...
alborada
‹albℏoràdħa› s. f., spagn. (propr. «alba1»). – Tipo di composizione lirico-musicale che trae motivo dall’alba, analogo all’aubade francese e alla mattinata o albata italiana (es., l’Alborada del gracioso di M. Ravel).