Danzatrice italiana (Genova 1923 - Milano 2021). Allieva (1933-41) della scuola di ballo del teatro alla Scala di Milano, dove è stata prima ballerina dal 1941 al 1956, s'impose come danzatrice di carattere, [...] particolarmente nel genere spagnolo (Bolero di Ravel-Milloss, 1947; L'amore stregone di de Falla-Wallmann, 1949). Coreografa presso il Teatro Municipal di San Paolo (1951), poi alla Scala (Sebastian di G. C. Menotti, 1956; La giara di A. Casella, ...
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Antica danza popolare friulana, di carattere vivace, ballata (a gruppi di due o di quattro persone) in tondo, a salti, intrecciandosi le mani anche al disopra del capo. Le misure sono varie. Se ne trovano [...] esempi idealizzati anche in composizioni di J.S. Bach, F. Couperine e M. Ravel. ...
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Danzatrice statunitense (Fullersburg, Illinois, 1862 - Parigi 1928). Esordì a Chicago nel 1878, fu poi attrice e cantante a New York; ebbe grande successo come danzatrice (la Serpentine Dance), a Parigi [...] nel 1892 alle Folies-Bergère, poi a Londra, Berlino, Atene, in Egitto e ancora a Parigi, interprete di musiche di C. Debussy e M. Ravel; pubblicò una autobiografia, Quinze ans de ma vie (1908). ...
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malagueña Danza popolare spagnola in ritmo ternario (forse originaria di Malaga), che si esegue su melodie cantate con accompagnamento strumentale. Simile al fandango, dal quale si differenzia per alcuni [...] dettagli armonici e strumentali, si svolge attraverso una libera improvvisazione su uno schema armonico elementare. Ne fornirono esempi in ambito colto I. Albéniz e M. Ravel. ...
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Danza di origine cubana, poi diffusa in Spagna. Il movimento è vario, ma sempre moderato, il ritmo è binario, con varie formule caratteristiche. È composta musicalmente in più strofe (8 o 16 misure) inquadrate [...] tra un’introduzione e un finale. Il suo ritmo è stato impiegato da G. Bizet nella Carmen e poi da C. Debussy, M. Ravel e altri. ...
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Danza popolare spagnola, forse d’origine araba, in misura 3/4 e in movimento moderato, con caratteristiche formule ritmiche diverse dall’uno all’altro ambiente etnico. Diffusasi nella seconda metà del [...] sec., da F.D. Auber, K.M. von Weber, F. Chopin). La più celebre rielaborazione è il Bolero per orchestra di M. Ravel, messo in scena per la prima volta dalla compagnia di I. Rubinstein, con la coreografia di B. Nižinskaja (1928). La stessa partitura ...
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Ballerino d'origine argentina (Buenos Aires 1947 - Losanna 1992). Entrato nel 1963 a far parte della compagnia del Ballet du XXe siècle di M. Béjart, vi ricoprì importanti ruoli solistici rivelando fluidità [...] anche parte a numerosi film di balletti di Béjart (Le sacre du printemps, Roméo et Juliette, Oiseau de feu, ecc.), e si esibì, in varie occasioni, nel balletto Bolero di Ravel-Béjart. Nel 1980 assunse la direzione artistica del Ballet du XXe siècle. ...
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Danza aulica diffusa specialmente nei paesi latini dall’inizio del 16° sec. a tutto il 17°. La musica è in movimento solenne, ritmo pari con inizio dattilico. Se ne trovano esempi fin verso la metà del [...] 18° sec., quando già la p. non era più ballata. In epoca moderna sono celebri la Pavane pour une infante défunte e la Pavane de la Belle au bois dormant (da Contes de ma Mère l’Oye) di M. Ravel. ...
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Ballerino e coreografo (New York 1919 - ivi 2004). Allievo di M. Fokin, L. Schollar, A. Vilzak, studiò presso la School of american ballet, divenendo in seguito membro dell'American ballet theatre (1942-46), [...] di J. M. Damase, 1952) e della Scala di Milano (Le sacre du printemps, di I. F. Stravinskij, 1972; Dafnis et Cloé, di M. Ravel, 1975). Maestro di ballo del New York city ballet (1959-84) e direttore associato dell'American ballet theatre (1984-90). ...
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GADES, Antonio
Alberto Testa
Ballerino e coreografo spagnolo, nato a Elda (Alicante) nel 1936. Giovanissimo (si dice all'età di 13 anni) cominciò a esibirsi al Circo Price, ma i suoi primi studi importanti [...] , Il teatrino di Cristobal (soggetto e regia di B. Menegatti), esibendosi come danzatore nella Pavana per un'infanta defunta di Ravel e curando le coreografie della Carmen di Bizet. Nella stessa stagione (1962-63) G. si esibì alla Scala di Milano ...
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tamburello2
tamburèllo2 s. m. [dim. di tamburo]. – 1. Strumento a percussione, detto anche tamburo basco, formato da una membrana tesa sopra un cerchio di legno (di 25-30 cm di diametro), nel quale sono inseriti dei campanelli o dei piccoli...
alborada
‹albℏoràdħa› s. f., spagn. (propr. «alba1»). – Tipo di composizione lirico-musicale che trae motivo dall’alba, analogo all’aubade francese e alla mattinata o albata italiana (es., l’Alborada del gracioso di M. Ravel).