Musicista italiano (Brescia 1920 - Lugano 1995). Allievo di pianoforte di P. Chimeri a Brescia e poi di G. Anfossi a Milano, si diplomò al Conservatorio di questa città nel 1934. Nel 1939 acquistò larga [...] Da allora svolse vasta attività concertistica, affermandosi come uno dei pianisti più ammirati per la perfezione della tecnica, la limpidezza del tocco e l'intelligenza interpretativa, soprattutto nelle esecuzioni di Chopin, Mozart, Debussy e Ravel. ...
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PELLICCIA, Arrigo
Renato Ricco
PELLICCIA, Arrigo. – Nacque a Viareggio il 20 febbraio 1912 da Apsido e da Emilia Veronesi.
Arrigo Pelliccia fu avviato agli studi musicali dal padre, violinista stimato [...] al teatro Eden nella città d’origine: un recital virtuosistico con musiche di Lalo, Ries, Paganini, Debussy e Ravel. Questo primo, grande successo fu coronato con la donazione al talentuoso adolescente di una viola appartenuta al violinista e ...
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Pianista e compositore canadese di jazz (Toronto 1912 - Cuernavaca, Messico, 1988). Fino al 1948 collaborò come arrangiatore con l'orchestra di C. Thornhill. In seguito realizzò con M. Davis diverse incisioni, [...] provenienti sia dall'area dell'avanguardia che dal rock, ma anche influenzato dalle partiture classiche (Debussy, Ravel, Bloch, Varèse, Stravinskij), E. ha diretto varî organici, tutti contraddistinti da notevole raffinatezza di sonorità e ...
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Musicista (Parc Saint-Maur, Parigi, 1892 - Parigi 1983). Considerata una delle compositrici più interessanti del Novecento, studiò al conservatorio di Parigi con H. Dallier e G. Caussade, e debuttò nel [...] de plein air. Nel 1920 entrò a far parte del gruppo dei Six, e si dedicò allo studio dell'orchestrazione con M. Ravel (1920-30). Nella sua produzione si segnalano l'opera radiofonica La petite sirène (1958), le opere buffe Le marin de Bolivar (1937 ...
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Ballerino d'origine argentina (Buenos Aires 1947 - Losanna 1992). Entrato nel 1963 a far parte della compagnia del Ballet du XXe siècle di M. Béjart, vi ricoprì importanti ruoli solistici rivelando fluidità [...] anche parte a numerosi film di balletti di Béjart (Le sacre du printemps, Roméo et Juliette, Oiseau de feu, ecc.), e si esibì, in varie occasioni, nel balletto Bolero di Ravel-Béjart. Nel 1980 assunse la direzione artistica del Ballet du XXe siècle. ...
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Giornalista, regista e autore televisivo italiano (Roma 1931 – ivi 2012). Dopo una breve esperienza radiofonica è passato alla televisione, curando con V. Veltroni il primo telegiornale italiano. Dedito [...] TG2. Negli anni G. ha ideato programmi quali Odeon – Tutto quanto fa spettacolo (1976-78, insieme con E. Ravel) e Pronto, Raffaella? (1983-85), mostrando un’instancabile apertura a nuove formule televisive (preserale, rotocalco, varietà, sceneggiati ...
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Ballerino e coreografo (New York 1919 - ivi 2004). Allievo di M. Fokin, L. Schollar, A. Vilzak, studiò presso la School of american ballet, divenendo in seguito membro dell'American ballet theatre (1942-46), [...] di J. M. Damase, 1952) e della Scala di Milano (Le sacre du printemps, di I. F. Stravinskij, 1972; Dafnis et Cloé, di M. Ravel, 1975). Maestro di ballo del New York city ballet (1959-84) e direttore associato dell'American ballet theatre (1984-90). ...
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CASELLA, Alfredo
Ariella Lanfranchi
Nacque a Torino il 25 luglio 1883 da Carlo e Maria Bordino. Negli anni trascorsi nella città natale (fino al 1896) non frequentò, neanche saltuariamente, scuole o [...] , op. 17 (non oltre il 1911); A la manière de..., 2a serie, op. 17 bis (non oltre il 1913: in collaborazione con M. Ravel); Nove pezzi, op. 24 (1914): In modo funebre, In modo barbaro, In modo elegiaco, In modo burlesco, In modo esotico, In modo di ...
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Musicista russo (Tiflis 1903 - Mosca 1978). Allievo di M. Gnesin, di R. Glière e N. J. Mjaskovskij, nel 1941 ottenne il premio Stalin per il Concerto per violino e orchestra. Dal 1951 insegnò composizione [...] (1950), Rapsodia per violoncello e orchestra (1963), tre Sinfonie (1935, 1943, 1966). Di origine armena, Ch. ha innestato spesso temi popolari caucasici in un tessuto armonico e strumentale di derivazione occidentale, con largo influsso di M. Ravel. ...
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MALIPIERO, Riccardo
Virgilio Bernardoni
Nacque a Milano il 24 luglio 1914, figlio del violoncellista Riccardo e di Maria Pezzutti. Compì studi musicali di pianoforte, diplomandosi al conservatorio di [...] parte a C. Debussy di Fêtes e al Bolero di M. Ravel, dall'altra al neoclassicismo di A. Casella e I. Stravinskij. "L'enfant et les sortilèges", "La valse", "Daphnis et Chloé" di Ravel, ibid. 1948; "Pelléas et Mélisande" di Debussy, Brescia 1949; "Le ...
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tamburello2
tamburèllo2 s. m. [dim. di tamburo]. – 1. Strumento a percussione, detto anche tamburo basco, formato da una membrana tesa sopra un cerchio di legno (di 25-30 cm di diametro), nel quale sono inseriti dei campanelli o dei piccoli...
alborada
‹albℏoràdħa› s. f., spagn. (propr. «alba1»). – Tipo di composizione lirico-musicale che trae motivo dall’alba, analogo all’aubade francese e alla mattinata o albata italiana (es., l’Alborada del gracioso di M. Ravel).