Settimio Severo e gli altri imperatori dopo Marco
Andrea Giardina
Il principe tra i grandi e il popolo
Il cap. xix del Principe dal titolo De contemptu et odio fugiendo («Come sottrarsi al disprezzo [...] di Marco), ma riuscì a rendersi inviso sia ai popoli (odio) sia ai soldati (disprezzo): «per potere usare la sua rapacità ne’ populi si volse a intrattenere li esserciti e farli licenziosi», e tuttavia «non tenendo la sua dignità, discendendo spesso ...
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L'archeologia delle pratiche cultuali. America Settentrionale e Mesoamerica
Thomas R. Hester
Claude-François Baudez
Gli oggetti del culto e i materiali votivi: america settentrionale
di Thomas R. [...] realizzati in rame martellato o formati da sottili lamine di mica. Sulla maggior parte di questi oggetti ricorre un motivo di rapace o di avvoltoio, forse riferibile a un culto dei morti; credenze in un "mondo superiore" e in un "mondo inferiore ...
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MAROLÌ, Domenico
Barbara Mancuso
– Nacque a Messina «circa l’anno 1612» da Pietro, mercante di origine greca. Le date di nascita e di morte, nonché molte notizie biografiche, si ricavano dalla Vita [...] in patria intorno al 1660 e a incorrere però, insieme con il figlioletto, nella pericolosa avventura del rapimento da parte di «una rapace fusta di turchi» (p. 206) che li avrebbe ridotti in schiavitù per tre anni a Tunisi, prima di concederne il ...
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DONÀ (Donati, Donato), Giovanni
Giuseppe Gullino
Ultimo esponente di questo ramo della casata, la cui residenza spostò da S. Ternita a S. Canciano, nel sestiere di Cannaregio, nacque a Venezia il 23 [...] certamente a lui più congeniale, della scena politica: nel giugno 1559 attaccò violentemente il patriarca Vincenzo Diedo, definendolo "lupo rapace" per aver speso 900 ducati in un banchetto per il cardinale nipote di Paolo IV, mentre ancora ne doveva ...
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DELLA VEDOVA, Michele
Liana Cellerino
Nacque a Pola, probabilmente agli inizi del sec. XV.
Le uniche notizie che abbiamo del D. si desumono dal suo Lamento di Costantinopoli, connesso con la conquista [...] è leggibile nelle imprecazioni di tipo canterino, genericamente riferibili, attraverso precedenti danteschi, ai Turchi come popolo, come "sto lupo rapace / Teucro [sic] iniquo e barbaro crudele" o come "sta giente dispietata e fetra" (vv. 460-62 e 28 ...
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Jewison, Norman (propr. Norman Frederick)
Anton Giulio Mancino
Regista e produttore cinematografico e televisivo canadese, nato a Toronto il 21 luglio 1926. Sebbene abbia esordito sul piccolo e sul grande [...] più riuscite e implacabili satire del capitalismo selvaggio e del libero mercato degli anni Novanta, impersonato dall'impenitente e rapace affarista Garfield (Danny DeVito).
Nel 1987 J. si era concesso un riuscito ritorno alla commedia, ottenendo un ...
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LEONARDO da Vinci
Enrico CARUSI
Roberto MARCOLONGO
Giuseppe FAVARO
Giovanni GENTILE
Adolfo Venturi
L. fu detto da Vinci dal piccolo borgo in Val d'Arno inferiore, dove nacque in un giorno non determinato [...] vento occorre poca energia per sostenersi e progredire; e tanto meno quanto il volatore è più grande, come accade negli uccelli rapaci. Se non è dubbia la fede di L. nella risoluzione del problema che si era proposto, non è invece facile accertare ...
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Nacque il 24 febbraio 1500 a Gand dall'arciduca d'Austria Filippo il Bello, figlio di Massimiliano d'Asburgo, imperatore, e da Giovanna la Pazza, figlia di Ferdinando il Cattolico e d'Isabella di Castiglia. [...] , derivanti dall'infinita varietà degli ordini esistenti, che preludeva alla terribile rivolta del 1520. Veramente, il contegno rapace dei Fiamminghi (dei quali era formato quasi tutto il seguito di Carlo, come, sebbene in minore proporzione, fu ...
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togliere (tollere; torre; III singol. indic. pres. tolle e to'; I e III singol. ind. imperf. togliea, III plur. toglien; III singol. fut. torrà; cond. pres. I singol. torrei, III plur. torrien)
Alessandro [...] ... di sapore aulico. Il gesto di Cesare, pur provvidenziale, ha il sigillo di una volontà imperiosa e quasi rapace ".
Per un ulteriore sviluppo semantico, vale " prendere, ricevendo ", per lo più nell'accezione di " esigere " una determinata somma ...
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Cicerone, Marco Tullio
Fausto Pagnotta
Scrittore e oratore latino, nato ad Arpino nel 106 a.C. da agiata famiglia equestre, ebbe una profonda conoscenza del diritto, della retorica e della filosofia [...] «non ci è cosa che consumi sé stessa quanto la liberalità [...] e diventi o povero e contennendo o, per fuggire la povertà, rapace e odioso» (Principe xvi 18; cfr. Principe xvi 3); anche in De officiis 2, 54, C. fa osservare che multi enim patrimonia ...
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rapace
agg. [dal lat. rapax -acis, der. di rapĕre «rapire»]. – 1. Avido di rapire, di sottrarre ad altri con la forza o con l’inganno roba, denaro, beni varî: uomini naturalmente vaghi di pecunia e r. (Boccaccio); ladri r.; amministratori...
rapacita
rapacità s. f. [dal lat. rapacĭtas -atis]. – Il fatto, la caratteristica e la qualità di essere rapace: la r. del lupo, dell’aquila; regioni impoverite dalla r. degli invasori; la r. del fisco; l’amministratore era odiato per la sua...