Filosofo e scienziato (Lipsia 1646 - Hannover 1716). Dopo aver studiato filosofia a Lipsia, matematica a Jena e diritto a Altdorf, entrato in rapporto con i Rosacroce conobbe Johann Christian barone di [...] e di cui sono dotate anche le bestie, agli spiriti, o esseri forniti non solo di percezione e appercezione, ma anche di ragione. Ai soli spiriti è dunque aperta la possibilità di conoscere le verità necessarie ed eterne, e ciò segna propriamente il ...
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Mentre vi è un generale consenso sulla valutazione morale di specifici comportamenti verso gli esseri umani, almeno nelle questioni essenziali (uccidere o provocare un danno fisico oppure esercitare una [...] seguente: è necessario considerare gli interessi delle altre entità (von der Pfordten, 1995; 1996)?
I miei interessi costituiscono per me una ragione per comportarmi in modo adeguato a essi. Se è mio interesse spostarmi da A a B, mi sposterò da A a B ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Vincenzo Gioberti
Paolo Marangon
Nessun pensatore probabilmente esercitò in Italia, alla metà dell’Ottocento, un’influenza politico-culturale più vasta di Vincenzo Gioberti. Ciò fu determinato non solo [...] che procede, a differenza del primo, dagli esistenti all’Ente e del quale è partecipe l’uomo in quanto dotato di ragione e di libero arbitrio. In questo secondo ciclo civiltà e rivelazione hanno lo stesso fine, ossia il loro compimento ultraterreno ...
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Filosofo (Napoli 1668 - ivi 1744). Terzultimo degli otto figli di Antonio, modestissimo libraio, e di Candida Masullo, dotato di un carattere che egli stesso definiva "melanconico ed acre", di debole e [...] successione di momenti che riproducono le tappe dello sviluppo stesso dell'uomo: come in questo vediamo un succedersi di senso, fantasia e ragione, così nella storia si succedono l'età degli dèi, degli eroi e degli uomini. La prima è l'età in cui gli ...
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Filosofa italiana (n. Roma 1970). Già direttrice del Dipartimento di scienze sociali della Sorbona, docente ordinario di Filosofia morale all’Université Paris Descartes, ha indagato temi nodali della modernità [...] elezioni del 2018. Tra le sue opere in lingua italiana occorre citare: Straniero nel corpo. La passione e gli intrighi della ragione (2004); Sii bella e stai zitta. Perché l'Italia di oggi offende le donne (2010); La filosofia del corpo (2010); Etica ...
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SAITTA, Giuseppe
Filosofo e storico della filosofia, nato a Gagliano Castelferrato, Enna, il 7 novembre 1881. Dopo aver insegnato nelle università di Firenze, Cagliari e Pisa, tenne (dal 1932) la cattedra [...] la religione come momento dialettico indefettibile della sintesi spirituale o filosofia, egli pone un'antinomia tra ragione umana liberatrice e religione dogmatica, e tende quindi a fondare un "reale umanismo" immanentistico, che, esaltando ...
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Filosofo francese, nato a Cournonterral (Hérault) il 5 aprile 1901, morto a Nizza il 9 settembre 1969; professore all'università di Toulouse (1946); direttore della rivista Etudes philosophiques. All'incrocio [...] di rendere l'uomo libero dalle condizioni empiriche e insieme di costituire le condizioni per una società secondo ragione; per il suo compito specifico la filosofia, essenzialmente personalista e assiologica, orienta l'uomo nella scelta quotidiana ...
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BASSO, Sebastiano
Cesare Vasoli
Non si hanno sicure notizie della sua vita, ad eccezione di un accenno sugli studi compiuti nell'Accademia medica di Pont-au-Mousson in Lorena.
Gli è, attribuito un trattato [...] , secondo il parere del B., sia capace di fornire una spiegazione dei fenomeni naturali e permetta di cogliere l'intima ragione di tutti i mutamenti qualitativi e quantitativi che si verificano nella realtà. Nondimeno, anche l'atomismo del B. non è ...
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Filosofo (Heldrungen, Turingia, 1761 - Gottinga 1833), prof. nell'univ. di Helmstedt (1788-1810), poi (dal 1810) di Gottinga, dove ebbe come allievo A. Schopenhauer. L'opera principale di S. è l'Aenesidemus [...] che le loro premesse e i loro criterî non sono in grado di legittimare la riflessione critica sulle "forme a priori" della ragione e sugli "elementi" della coscienza. Se per questo aspetto S. afferma che Hume non è stato confutato da Kant e da ...
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Atteggiamento del pensiero rispetto alla verità, analogo a quello del credente rispetto al dogma: l’accettazione di un principio vi è determinata dal riconoscimento di un’autorità divina o umana, e non [...] in I. Kant che con d. indicava «il pregiudizio di poter progredire nella metafisica senza una critica della ragione», e quindi, in generale, l’indirizzo della metafisica tradizionale. In tempi più recenti, riprendendone il significato originario di ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le loro enunciazioni, e insieme...
ragionamento
ragionaménto s. m. [der. di ragionare]. – 1. ant. o tosc. Discorso, conversazione: Li tuoi r. [con gli usurai] sian là corti (Dante); in r. piacevoli infino all’ora di poter cenare gli ritenne (Boccaccio); avere (oppure essere...