Strutturalismo
Francesco Remotti
Struttura e strutturalismo
Una distinzione pare opportuna allorché si voglia determinare l'incidenza dello strutturalismo nelle scienze sociali: un conto è infatti stabilire [...] differenti" (v. Lévi-Strauss, 1952; tr. it., p. 66). Valerio Valeri (v., 1970, p. 352, nota 13) ha sostenuto con ragione che la "specificità dello strutturalismo", va colta nel concetto di "trasformazione". Ed è ormai chiaro a questo punto che le ...
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Nella retorica classica si intende per anastrofe il sovvertimento del percorso lineare di due o tre parole – o dei costituenti e dei gruppi di parole – di una frase: la seconda diventa prima e la prima [...] fiore
(“Il passero solitario”, vv. 15-16)
(8) Tutto è pace e silenzio, e tutto posa
il mondo, e più di lor non si ragiona
(“La sera del dì di festa”, vv. 38-39)
(9) allor che all’opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che ...
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OGGETTIVE, PROPOSIZIONI
Nell’analisi del periodo, le proposizioni oggettive sono proposizioni ➔completive che svolgono, per così dire, la funzione del complemento ➔oggetto.
Le proposizioni oggettive [...] negativo
Non dico che Chiara abbia torto
– se la reggente è un’interrogativa retorica
Chi ci garantisce che lui abbia ragione?
– quando la proposizione oggettiva è anteposta alla reggente
Che qua il mare fosse pulito, te l’ho sempre detto ...
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In senso stretto, e nell’uso comune, il sostantivo, cioè il vocabolo che serve a designare una singola persona, un singolo animale, una singola cosa, o una classe di persone, animali o cose.
Antropologia
Per [...] deve contenere il n. di almeno uno o più soci illimitatamente responsabili. Nelle società in accomandita semplice o per azioni la ragione sociale non può contenere il n. di un socio accomandante, a meno che questi non si opponga. In tal caso, il ...
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INDOEUROPEO, (XIX, p. 131)
Anna Morpurgo Davies
Linguistica. - Le basi della l. i. sono state gettate nel 19° secolo e consolidate all'inizio del 20° secolo. Ci si riferisce in questo modo sia ai veri [...] tenuti insieme i dialetti i., e non già l'inesistente lingua i." (Pisani). Altri studiosi, più legati, a buona ragione, a una visione strutturalistica del linguaggio, pensano invece alla ricostruzione di strutture che a loro volta appartengono a una ...
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ZENODOTO (Ζηνόδοτος, Zenodŏtus) di Efeso
Giorgio Pasquali
Filologo alessandrino, scolaro di Fileta di Coo. Come il suo maestro e come tutta la prima generazione dei grammatici alessandrini, fu, secondo [...] avere cercato e trovato (in Attica?) esemplari più fededegni. Siccome questi davano meno versi, Z. si tenne con ragione al criterio che il testo più breve fosse autentico. È naturale che questo metodo, applicato meccanicamente, producesse errori; ma ...
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L’assimilazione è il fenomeno per il quale un suono (tecnicamente, un fono; ➔ fonetica) assume in tutto o in parte i tratti di un altro suono vicino (o di altri suoni vicini). Si tratta, quindi, della [...] ːi] infatti, ove la nasale è pronunciata come labiodentale in ragione della sua coarticolazione con la consonante seguente, e in [ˈzgɛmbo] nella fonologia contemporanee, è stata accantonata in ragione di una supposta maggiore perspicuità del termine ...
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BERGANTINI, Gian Pietro
Gian Luigi Beccaria
Nacque a Venezia il 4 ott. 1685. Ancor giovane si trasferì a Bologna per studiare nel collegio dei gesuiti S. Luigi Gonzaga; dopo otto anni trascorsi a Bologna, [...] sopravvalutati con ciò i risultati del B., anche perché gli spogli copiosissimi sono ridotti a citazioni troppo sommarie. A ragione il Monti, quando esaminò le parti del Tesoro rimaste inedite, acquistate dal Gamba per incarico del governo di Milano ...
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In linguistica si dice di suono articolato in un punto del palato duro. Si hanno vocali p., dette anche anteriori ‹ä, è, é, i› e consonanti p., la cui articolazione richiede, secondo i casi, un accostamento [...] come quella di cuna, gotta, ma si pronuncia, quasi inavvertitamente con un’articolazione un po’ avanzata, e del resto è questa la ragione per cui nell’età imperiale il c e il g latini, in origine sempre duri, poterono passare a poco a poco a una ...
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SEMIOLOGIA (v. semiotica, App. III, 11, p. 697)
Emilio Garroni
Per "semiologia" o "semiotica" s'intende in linea generale la scienza o, meglio, la teoria dei segni, di qualunque tipo essi siano, verbale [...] semiotica. Ma ci sono, oltre a ciò, una quantità di ragioni - e di testimonianze fattuali - assai forti che non consentono di imponente lavoro d'indagine critica e addirittura filologica. La ragione di questo suo destino non può essere individuata in ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le loro enunciazioni, e insieme...
ragionamento
ragionaménto s. m. [der. di ragionare]. – 1. ant. o tosc. Discorso, conversazione: Li tuoi r. [con gli usurai] sian là corti (Dante); in r. piacevoli infino all’ora di poter cenare gli ritenne (Boccaccio); avere (oppure essere...