L’imperfetto è un tempo passato del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che indica principalmente simultaneità rispetto a un momento passato (Bertinetto 1986; Vanelli 1991). Dal punto di [...] condizionale composto) si trova spesso con verbi modali ed esprime una posizione soggettiva su fatti già accaduti:
(29) «Aveva ragione mio padre, dovevo starlo a sentire» si ripeteva, andando su e giù con la schiena (Cannavacciuolo, Guardiani delle ...
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Sotto l’etichetta di indefiniti si raggruppano una serie di determinanti o sostituti del nome che danno informazioni quantitative sul referente del nome a cui si collegano. È una classe che comprende elementi [...] amo altrui»: Petrarca, Canz. CXXIV, 11) o indiretto (ad es. «piacere altrui»: Boccaccio, Dec. VII, 5; «dar [...] ragione altrui» sopravvive ancora nella ventisettana dei Promessi sposi, cap. I), oltre che di possessivo, come in italiano contemporaneo ...
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Di fronte a quella che appare come una caratteristica strutturale del ➔ lessico delle lingue, l’essere cioè costituito da una massa di parole sterminata e incontrollabile, è naturale chiedersi: è possibile [...] sintattica che possono svolgere all’interno della frase. Questo criterio consente, più agevolmente, ad es., del criterio morfologico, di ragionare su lingue diverse, o anche molto diverse fra loro, perché, come scrive Jezek (2005: 140),
non vi è ...
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Le frasi finali devono il nome al loro uso più qualificante: l’espressione del fine (o scopo). Tuttavia, la relazione tra frasi finali e fine non è biunivoca: da un lato, il fine è una relazione concettuale [...] compra il pane; in Vito ha mandato Guglielmo a comprare il pane, Guglielmo si sposta e compra il pane. Per una ragione simile, il soggetto della subordinata coincide con il soggetto della principale con i verbi che impegnano il soggetto a compiere un ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e [...] il can per l’aia, alla bell’e meglio, all’acqua di rose, teste di cuoio.
Spesso lo spostamento semantico avviene in ragione di una metafora (patata bollente «situazione difficile da gestire») o di una metonimia (caschi blu) che si associa all’uso di ...
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La parola complemento ha assunto nella storia della linguistica e della grammaticografia occidentale molti e diversi significati. Nella tradizione scolastica italiana, tuttavia, essa ha un ambito d’uso [...] fuori dalle possibilità cognitive dei bambini e dei ragazzi, e dunque fuori dagli interessi della scuola di base.
La seconda ragione ha a che fare con lo stato della ricerca. Come scrive Graffi (1994: 141), «un preciso inventario dei ruoli tematici ...
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Per alfabeto fonetico si intende l’insieme dei simboli impiegati per la rappresentazione grafica dei suoni di una lingua. La sua prerogativa essenziale è quella di associare in modo univoco un solo segno [...] Rohlfs 1966; Tékavčić 1972).
Il confronto tra i simboli dell’IPA e quelli dell’alfabeto dei romanisti non è agevole; la ragione di ciò è da ascriversi non solo ai formalismi impiegati, ma anche alla terminologia con cui la stessa classe di suoni può ...
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Non è facile dare una definizione di analisi grammaticale. L’espressione potrebbe infatti riferirsi ed essere utilizzata a buon diritto per qualunque tipo di analisi, cioè di esame o osservazione minuziosa, [...] dire o scrivere questo/ quello mi piace molto, o tanti sono stati bocciati, o quanti hanno risposto?, non possiamo per nessuna ragione dire o scrivere *il/ un mi piace molto.
Dovrebbe a questo punto risultare chiaro che, come in generale i linguisti ...
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La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] è durativo e fa da sfondo a altri processi di primo piano:
(112) Qui, parte Agnese, parte la vedova, a ribatter quelle ragioni; don Abbondio a rimetterle in campo, sott’altra forma; s’era sempre da capo (Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
(113 ...
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Un enunciato contiene tipicamente (ma non necessariamente) informazioni di due tipi; una parte indica qualcosa che parlante e ascoltatore sapevano già: dà cioè un’informazione data; un’altra indica qualcosa [...] ; è infatti già presente nella domanda di A e presumibilmente anche nell’enciclopedia dei due interlocutori. Per le stesse ragioni, può dirsi nuova l’informazione espressa dai predicati delle due frasi che compongono la risposta di B (hanno fermato ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le loro enunciazioni, e insieme...
ragionamento
ragionaménto s. m. [der. di ragionare]. – 1. ant. o tosc. Discorso, conversazione: Li tuoi r. [con gli usurai] sian là corti (Dante); in r. piacevoli infino all’ora di poter cenare gli ritenne (Boccaccio); avere (oppure essere...