Periodo di storia della civiltà che ebbe inizio in Italia con caratteristiche già abbastanza precise intorno alla metà del 14° sec. e affermatosi nel secolo successivo, caratterizzato da una fruizione [...] a un tempo voce a tutti i contrasti, i dubbi e le crisi che agitano il profondo della società contemporanea. Fato e libertà, ragione e follia, virtù e fortuna, vita e morte: i conflitti rimangono insanabili al di là delle armonie in cui le arti dell ...
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Botanica
F. biologica Insieme di piante che, anche se sistematicamente lontane, hanno in comune caratteri ecologici e di adattamento. Tra i vari sistemi di classificazione delle f. biologiche, il più noto [...] immanenti al molteplice empirico, lo riducono a unità e lo rendono intelligibile. La f., che è la sostanza secondo ragione, principio d’intelligibilità, diviene così anche il principio dal quale sgorgano le proprietà di ogni singolo essere. Solo la ...
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Giurista e filosofo (Napoli 1636 - ivi 1714). Figura di spicco nel panorama culturale della Napoli del Seicento, al rinnovamento culturale della quale contribuì dando nuova vita all'Accademia degli Investiganti [...] dell'Inquisizione, V., da un lato, nettamente distingueva la società civile dalla società ecclesiastica, la prima retta da una "ragione di stato" tutta "profana", la seconda da una finalità spirituale da perseguire con la persuasione, l'amore e la ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Vincenzo Cuoco
Fulvio Tessitore
Il nesso tra opera storiografica e impegno etico-politico è tratto caratterizzante della personalità di Vincenzo Cuoco, tutto dedito all’azione pubblica nelle varie forme [...] del 1804 Due frammenti di una storia politica d’Italia e nell’altro del 1805 Sul Regno d’Italia l’esigenza reggente il ragionamento è «l’unione delle due nazioni dei vincitori e dei vinti», sia essa da attribuire «a gloria dei goti o dei longobardi ...
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Il Rinascimento. L'impatto delle scoperte geografiche
Alberto Tenenti
L'impatto delle scoperte geografiche
I viaggi di esplorazione e di scoperta in cui s'impegnarono in modo più o meno sistematico [...] , tenendo in particolare considerazione quelli del nuovo mondo. José de Acosta scelse per questo il criterio del miglior uso della ragione e scaglionò le varie genti su tre gradi di civiltà. In quello più basso rimanevano gli Indios, ignari di leggi ...
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COLONNA, Francesco Maria Pompeo
Gustavo Costa
Nacque a Roma, il 10 sett. 1646, dal patrizio romano Pompeo Colonna, del ramo di Zagarolo, noto impropriamente come principe di Gallicano, conte di Samo, [...] Gianmaria Mazzuchelli, del trattato Della formazione de' fulmini, in cui il C. viene definito un "naturalista eccellente... che fu a ragione molto stimato in Francia" (Opere del Maffei, Venezia 1790, III, pp. 101-102). Più severo nei confronti del C ...
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LEVI, Alessandro
Alberto Cavaglion
Nacque a Venezia il 19 nov. 1881 da Giacomo, direttore delle Assicurazioni generali e da Irene Levi-Civita, sorella di Giacomo, già segretario di G. Garibaldi a Bezzecca, [...] (I [1903], pp. 361-366) da G. Sorel, autore contrastato dal L. per tutta la vita in quanto nemico della ragione "positiva", eversore, creatore di miti, maestro segreto di tanto massimalismo socialista.
La carriera accademica del L. non fu facile. Nel ...
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La condizione degli organismi dotati di una forma specifica, di una costituzione chimica determinata, capaci di mantenersi in una situazione di equilibrio dinamico, cioè di avere un ambiente interno costante [...] al processo della v. e alle sue leggi immanenti, di cui sarebbero manifestazione. Il risultato di questa «vitalizzazione della ragione» (Ortega) è spesso l’irrazionalismo, il misticismo, l’amoralismo.
La v. media di un oggetto microscopico in uno ...
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Ogni concezione che consideri l’accadere, tanto fisico quanto spirituale, come il prodotto di una pura causalità meccanica e non preordinato a una superiore finalità.
Filosofia
Nel senso più generale, [...] diverso da quelli fisici, cui invano si cerca di ridurli. Se è necessario ammettere che il m. non è riuscito a dar ragione di tutti i fenomeni vitali, si deve però riconoscere che esso ha stimolato vigorosamente la ricerca in ogni campo, e che in ...
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Filosofo tedesco (Rammenau, Lusazia sup., 1762 - Berlino 1814). Seguace della filosofia kantiana, e in particolare della sua teoria morale, intese costruire l'edificio sistematico del sapere su un principio [...] spirituale. Il secondo principio è l'io pone il non-io; anche questo principio è assoluto, inderivabile dal primo, e rende ragione della necessità di una opposizione, di una resistenza, perché l'io si realizzi. Con ciò io e non-io sono in reciproco ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le loro enunciazioni, e insieme...
ragionamento
ragionaménto s. m. [der. di ragionare]. – 1. ant. o tosc. Discorso, conversazione: Li tuoi r. [con gli usurai] sian là corti (Dante); in r. piacevoli infino all’ora di poter cenare gli ritenne (Boccaccio); avere (oppure essere...