Scienza greco-romana. Epistemologia e teorie della Natura nell'eta ellenistica
David Sedley
Epistemologia e teorie della Natura nell'età ellenistica
La filosofia ellenistica
Nel IV sec. a.C. Aristotele [...] odõ badízon) verso la generazione» (Diogene Laerzio, VII, 156), o «disposizione mossa da sé stessa, che in base a ragioni seminali (spermatikoì lógoi) produce e tiene insieme tutto ciò che da essa deriva in periodi di tempo determinati [...]» (ibidem ...
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LIMENTANI, Ludovico
Piergiorgio Donatelli
Nacque a Ferrara il 18 ag. 1884 da Gilmo e da Eugenia Bassano. Frequentò il liceo di Ferrara, dove ebbe come maestro A. Groppali in un clima dominato dal positivismo, [...] se questo o quel fine meriti di essere posto e accettato come regolatore della condotta" (pp. 305 s.), anche se la ragione si esprime sui mezzi per realizzare un fine e sulla coerenza interna degli ideali (come aveva insegnato già Hume). Il L. traeva ...
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Nell’accezione più generica, come del resto nella coscienza comune, è il principio vitale dell’uomo, di cui costituisce la parte immateriale, che è origine e centro del pensiero, del sentimento, della [...] seguita a considerare l’a. e la sua immortalità, concepita in senso tradizionale, come uno dei postulati che la ragione pratica deve presupporre, pur senza poterli dimostrare, ai fini dell’accordo oltremondano tra virtù e felicità. Nel pensiero ...
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Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati [...] che insistono tutte sul concetto di D., secondo l’espressione di B. Pascal, sensibile (cioè percettibile) «al cuore, non alla ragione». A tali correnti si collegano in qualche modo quelle che, sottolineando non solo la trascendenza di D., ma anche la ...
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In filosofia, concezione che considera l’uomo in possesso fin dalla nascita di determinate conoscenze, anteriori quindi all’esperienza. A questo significato se ne affianca talvolta un altro che rinvia [...] Nel 19° sec. questo i. sarà proprio, per es., dell’idealismo filosofico, che insisterà sulla priorità gnoseologica della ragione.
Nella filosofia contemporanea, anche per la grande influenza delle correnti empiristiche e positivistiche, l’i. è stato ...
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Stabile, Giorgio. – Filosofo italiano (Roma 1939 - ivi 2022). Professore ordinario di Storia della scienza presso l’Università La Sapienza di Roma (1983-2012), ha concentrato i suoi studi sulle relazioni [...] di, 2001; Dante e la filosofia della natura. Percezioni, linguaggi, cosmologie, 2007); Dante oggi: il Convivio tra poesia e ragione, in Viella, 14, 1, 2011.
Tra le voci redatte per l'Istituto della Enciclopedia Italiana: Beatitudine; Certezza; Virtù ...
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Nel linguaggio giuridico, il termine indica il trasferimento del diritto di proprietà su un determinato bene da un soggetto a un altro. In questo senso, l'a. può essere compiuta in vista di un corrispettivo, [...] alle sue proprie qualità personificate e divinizzate. In questo senso il Dio cristiano - che è Logos, Spirito, Ragione - non è altro che la ragione o lo spirito umano stesso, separato dall'uomo e trasformato in soggetto a sé. Altrettanto può dirsi ...
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Solidarietà
Rainer Zoll
La nozione di solidarietà ha assunto oggi una tale varietà di significati e di usi che si rende necessario operare una distinzione tra un'accezione ristretta e una ampliata del [...] approccio, oppone un radicale rifiuto ai fondamenti ultimi e ai principi morali della filosofia, affermando che non esiste contrasto tra la ragione e il suo Altro (le passioni, o la volontà di potenza nietzschiana, o l'essere di Heidegger), poiché la ...
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La scienza in Cina: dai Qin-Han ai Tang. Tre scuole di pensiero
Zheng Jianjian
Marc Kalinowski
Jean Levi
Tre scuole di pensiero
I moisti e il 'Canone moista'
di Zheng Jianjian
Fondatore della scuola [...] l'arco si spezzò. I discorsi di Fan Shui e di Yu Qing sono abili e perfettamente argomentati. Con il loro ragionamento queste persone sono capaci di trionfare su ogni interlocutore, e tuttavia le loro affermazioni sono in contraddizione con il reale ...
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Piacere
Salvatore Natoli
Il piacere è il senso di viva soddisfazione che deriva dall'appagamento di desideri, fisici o spirituali, come pure di aspirazioni di vario genere. Nel suo significato più immediato [...] , come occasione e invito all'eros, vale a dire all'attivarsi di quella condizione in cui uomini e donne escono fuori di ragione, ove il soggetto è espropriato del governo di sé. Si comprende dunque come e perché il piacere da fonte e occasione di ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le loro enunciazioni, e insieme...
ragionamento
ragionaménto s. m. [der. di ragionare]. – 1. ant. o tosc. Discorso, conversazione: Li tuoi r. [con gli usurai] sian là corti (Dante); in r. piacevoli infino all’ora di poter cenare gli ritenne (Boccaccio); avere (oppure essere...