Pittore (Vienna 1795 - ivi 1822). Formatosi all'Accademia di Vienna, ebbe contatti con J. Sutter. Pittore di corte a Klagenfurt, ottenne poi una borsa di studio per Roma (1814), dove, in contatto con i [...] Nazareni, trattò soggetti religiosi ispirandosi a Perugino, Raffaello e Michelangelo. Stabilitosi a Klagenfurt, fu di nuovo a Roma, dove, tra l'altro, eseguì La morte di santa Cecilia (1820-21, Vienna, Österreichische Galerie). Notevoli anche i suoi ...
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Pittore, disegnatore e incisore (Assisi 1566 - Roma 1624); a Roma, fu nell'orbita stilistica di Ag. Carracci. Incise su invenzioni proprie (Giudizio Finale, seguito nel 1594 da una serie di stampe illustranti [...] la vita di s. Francesco) e riprodusse opere di Raffaello, Veronese, F. Barocci, Giulio Romano, ecc. La Calcografia nazionale di Roma conserva alcune incisioni su rame originali di V., tra cui sette ritratti di personaggi in piedi, che sono ...
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Umanista (Foligno 1432 - Roma 1512). Gonfaloniere più volte in patria, servì a Roma i papi, da Paolo II a Giulio II. Lasciò lettere, poesie, scritti di erudizione, opera maggiore: Historiae suorum temporum, [...] pubbl. solo nel 1853 (libri I-VIII) e 1883 (libri IX-XVII). Raffaello l'effigiò nel quadro della Madonna di Foligno. ...
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FRANCUCCI, Innocenzo (Innocenzo da Imola)
Claudia Pedrini
Figlio dell'orafo Pietro, nacque a Imola intorno al 1490. La data di nascita, variamente collocata dai biografi tra il 1489 e il 1494, si deduce [...] il convento di S. Michele in Bosco, Bologna 1895, pp. 37-39, 47, 76; A. Foratti, I. da Imola, Bologna 1914; Id., I "Raffaellisti" dell'Emilia, in Emporium, LX (1924), pp. 486-496; A. Venturi, Storia dell'arte italiana, IX, 4, Milano 1929, pp. 372-386 ...
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Pittore (Napoli 1632 - ivi 1705); avviato all'arte dal padre Antonio, dopo aver frequentato lo studio di J. Ribera, appena tredicenne, nel 1645, si recò a Roma dove, dopo essersi esercitato a copiare grandi [...] maestri, attento specialmente allo studio delle opere di Raffaello, Michelangelo, dei Carracci e di Polidoro da Caravaggio, collaborò con Pietro da Cortona. Visitò Bologna, Parma e Venezia (dove conobbe le opere di Tintoretto, P. Veronese e I. ...
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Pittore (Venezia 1480 circa - Loreto 1556 o 1557). Tra le massime espressioni del Rinascimento settentrionale nella sua fase matura, fu attivo inizialmente nel Veneto e, in seguito, soprattutto a Bergamo [...] al 1512 circa, ma nulla rimane della sua attività romana. Tornato nelle Marche, denunciò l'influenza delle opere di Raffaello, come dimostrano il S. Vincenzo in gloria (Recanati, S. Domenico), la Deposizione (Iesi, Pinacoteca Civica), ecc. A Bergamo ...
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Scrittore d'arte (Roma 1613 - ivi 1696). Fu commissario per le antichità di Roma, sotto Clemente X, e antiquario e bibliotecario di Cristina di Svezia. L'opera sua più nota sono le Vite de' pittori, scultori [...] per la conoscenza delle teorie del sec. 17º sull'arte (vi è precorsa la reazione neoclassica al Barocco), cui contribuisce anche la Descrizione delle immagini dipinte da Raffaello d'Urbino nelle Camere del Palazzo Apostolico Vaticano (1695). ...
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Scultore (Ferrara 1497 - Bologna 1537). Continuatore della tradizionale arte emiliana della terracotta, modellò le prime opere con accentuato realismo (Busti degli Evangelisti, Ferrara, Duomo) per poi [...] più matura produzione bolognese, a un deciso gusto classico (Ercole, Palazzo comunale) che mostra evidenti riferimenti a Raffaello, soprattutto nello scenografico gruppo del Transito della Vergine (1522, Bologna, S. Maria della Vita). Lavorò anche ...
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BARTOLOMEO di Paolo, detto Baccio della Porta (fra, Bartolomeo)
Luisa Marcucci
Nacque a Sofignano (Prato) il 28 marzo 1472. Il padre Paolo di Iacopo, morto il 9 luglio 1487, di famiglia di origine genovese, [...] ; O. H. Giglioli, An unknown drawing by Fra B., in The Burlington Magazine, LXXXIX (1947), pp. 280-283; G. Fiocco, Fra, B. e Raffaello, in Riv. d'arte, XXIX (1954), pp. 43-53; F. Zeri, L'arte senza tempo di Scipione da Gaeta, Torino 1957, pp. 23, 28 ...
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BERTO di Giovanni
Fausta Gualdi
è ignoto l'anno di nascita di questo pittore perugino, figlio di Giovanni di Marco, che troviamo menzionato per la prima volta in un atto notarile dei 3 genn. 1488. Il [...] per il variare di stile e di valore delle opere, e aiuta a intendere come l'arte del Perugino e di Raffaello abbia notevolmente influito sulle minori personalità umbre. Nell'ultimo periodo, attratto da Giulio Romano e dal Penai, si abbandonò a una ...
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raffaella
raffaèlla. – Nella locuz. agg. e avv. alla raffaella, alla maniera di Raffaello (v. raffaellesco): capelli alla r., tenuti lunghi fino alle spalle, come quelli che figurano nei ritratti di Raffaello giovane (analogam., pettinarsi...
raffaellesco
raffaellésco agg. (pl. m. -chi). – Di Raffaello Sanzio, il grande pittore e architetto di Urbino (1483-1520): dipinti, disegni r.; o che ricorda lo stile di Raffaello: una figura r.; una composizione r.; per estens., di persona,...