telescopio Qualsiasi strumento che consente di vedere oggetti distanti. In particolare, gli strumenti, in genere ottici, per l’osservazione (telescopia) dei corpi celesti.
Astronomia
Generalità
I t. si [...] dei t. riflettori, nella banda visibile si hanno diametri tra 5 e 10 m, nel lontano IR si è arrivati fino a 30 m; i radiotelescopi raggiungono i 100 m (e anche i 300).
Gli specchi per i t. di nuova generazione, nel visibile e nell’IR, sono a elementi ...
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radiotelescopio
Mauro Cappelli
Strumento per l’osservazione di oggetti cosmici nella regione radio dello spettro. La maggior parte dei radiotelescopi è costituita da antenne di tipo parabolico la cui [...] da una singola antenna orientabile, si trova a Effelsberg, presso Bonn (Germania) e ha un diametro di 100 m. Il radiotelescopio di Arecibo, ricavato all’interno di una depressione naturale, è in grado di osservare soltanto oggetti vicini allo zenith ...
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Very Large Array
Very Large Array (VLA) 〈véri largŠ arrèi〉 [ASF] Locuz. ingl. "(antenna a) schiera molto grande" per indicare radiotelescopi di grandissima apertura, in genere sintetizzata: v. radioastronomia: [...] IV 691 c ...
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radiointerferometro
radiointerferòmetro [Comp. di radio- nel signif. c e interferometro] [ASF] Nella radioastronomia, strumento che combina i radiosegnali raccolti da due o più radiotelescopi puntati [...] e alle caratteristiche della sorgente: in tal modo si ottiene un potere risolutivo equivalente a quello di un singolo radiotelescopio la cui antenna avesse apertura pari alla distanza massima tra le antenne in questione: v. radioastronomia: IV 691 a ...
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Hulse, Russell Alan
Pietro Salvini
Fisico statunitense, nato a New York il 28 novembre 1950. Laureatosi presso il Cooper Union College di New York nel 1970, ha conseguito il Ph.D. presso la University [...] sotto la guida di J.H. Taylor jr., una tesi sull'individuazione di nuove pulsar nello spazio mediante l'uso di radiotelescopi. Nel corso di questa ricerca, H. e il suo relatore riuscirono a identificare (1974) una stella pulsar doppia, risultato per ...
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Mars Express
Claudio Censori
Missione spaziale dell’ESA lanciata da Baikonur (Kazakhstan) il 2 giugno 2003 con l’obiettivo di esplorare Marte, in particolare l’atmosfera, le caratteristiche geologiche [...] acqua (a testimonianza di una possibile vita passata), ma ha fallito i contatti con la sonda madre e con i radiotelescopi terrestri, ed è stata quindi dichiarata persa. Grazie alla strumentazione a bordo, in particolare al radar MARSIS (Mars advanced ...
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risoluzione
risoluzióne [Der. del lat. resolutio -onis "atto ed effetto del risolvere", dal part. pass. resolutus di resolvere "risolvere"] [LSF] Generic., con rifer. a un determinato sistema fisico, [...] R. dell'occhio umano: lo stesso che acuità (←) visiva. ◆ [MTR] R. di strumenti localizzatori (ecogoniometri, radiogoniometri, radiotelescopi, radar, ecc.): è definita in relazione alla minima differenza in azimut (r. azimutale) o in elevazione (r. in ...
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vita extraterrèstre Ogni possibile forma di vita sviluppatasi fuori dalla Terra. La ricerca di v. e. è fatta tramite l'analisi dei materiali raccolti nelle missioni spaziali (→ esobiologia), l'identificazione [...] robot scesi su Marte e su altri corpi del Sistema Solare e dall'osservazione di stelle e nebulose con telescopi e radiotelescopi.
L'esperimento di Miller
Forse il maggior ostacolo che i bioastronomi si trovano ad affrontare è la nostra ignoranza su ...
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sintesi
sìntesi [Der. del lat. synthesis, dal gr. sy´nthesis "composizione", che è da syntíthemi "mettere insieme", comp. di sy´n "insieme" e títhemi "porre"] [LSF] In generale, termine, opposto ad analisi, [...] antenne; tale tecnica, che presenta evidenti grandi vantaggi costruttivi, è adoperata spec. nella radioastronomia sia per radiotelescopi che per radiointerferometri; nel campo radioastronomico, assai spesso una delle due antenne (o uno di due gruppi ...
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rumore
Gian Vittorio Pallottino
Suoni indesiderati
Un rumore è in generale un segnale confuso, che copre o comunque disturba ciò a cui siamo più interessati. Può trattarsi di un suono, e quindi si parla [...] rumore’ proveniente dal centro della galassia e da altre sorgenti lontanissime. La scoperta di Jansky segnò la nascita di una nuova disciplina, la radioastronomia, che studia i segnali radio provenienti dal cosmo per mezzo di potenti radiotelescopi. ...
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radiotelescopio
radiotelescòpio s. m. [comp. di radio- (nel sign. c) e telescopio]. – In radioastronomia, strumento usato per raccogliere e registrare i segnali emessi da radiosorgenti stellari e costituito da un’antenna, per lo più orientabile...
radiointerferometro
radiointerferòmetro s. m. [comp. di radio- (nel sign. c) e interferometro]. – In radioastronomia, strumento che combina i radiosegnali raccolti da due o più radiotelescopî puntati sulla stessa sorgente, fornendo in uscita...