Sono uno dei 4 gruppi di Radiolarî (v.). Hanno scheletro silicio e capsula con un'apertura principale, spesso anche con altre due aperture accessorie. Non hanno alghe simbiotiche. Sono caratterizzati soprattutto [...] osservano anche scheletri indigeriti di alcuni di questi, ma le funzioni generali del feodio sono sconosciute. I Feodarî vivono per lo più nei mari profondi; furono scoperti dalla spedizione del Challenger e illustrati da E. Haeckel (v. radiolarî). ...
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TRIPOLI
Maria Piazza
. Petrologia. - Roccia silicea di origine organogena costituita essenzialmente di radiolarî e di diatomee, finemente stratificata spesso con avanzi macroscopici di pesci. Leggiera [...] e porosa, ha colore bianco o gialliccio. Proveniva un tempo da Tripoli; si rinviene nella formazione gessoso-solfifera della Sicilia e della Romagna e in importanti giacimenti in Boemia e in Germania (presso ...
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sferoplancton Parte del plancton formata da organismi in prevalenza sferoidali, come molti Foraminiferi e Radiolari (si contrappone al plancton bacillare costituito da Diatomee). ...
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RADIOLARÊ (lat. scient. Radiolaria Haeckel)
Fausta Bertolini
Protozoi costituenti una sottoclasse (Joh. Müller) degli Actinopoda (G. Calkins) del grande gruppo dei Plasmodromi. Attraversando nel loro [...] estese sono state segnalate a NO. dell'Arcipelago delle Paumotu e nella fossa delle Filippine. Nell'Oceano Indiano il fango a Radiolarî riveste 1,6 milioni di kmq. e precisamente una superficie diretta SO.-NE. attorno alle isole Cocos e del Natale, e ...
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Genere (Collozoum Meyen) di Radiolarî coloniali (Sphaerozoa Haeck.), privo di scheletro. La specie più nota è il Collozoum inerme Haeck. Esistono una quantità di capsule, nel corpo gelatinoso, cilindrico; [...] la lunghezza che può raggiungere la colonia è di qualche centimetro; l'aspetto molto trasparente. I Collozoum, come molte altre forme dello stesso gruppo, vengono alla superficie del mare in autunno e ...
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Genere, istituito dal Haeckel, di Radiolarî, gruppo dei Feodarî; dei più comuni in tutti i mari, è caratterizzato da numerose spicole (silicee?) aghiformi, tra loro indipendenti. ...
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Calcare organogeno debolmente marnoso, incoerente, farinoso, di colore bianco o giallognolo, composto principalmente da resti microscopici di Coccoliti, Foraminiferi, Radiolari, Echinodermi, scheletro [...] interno di spugne ecc., mescolati a minerali argillosi. Talvolta contiene anche glauconite e pirite. Si distinguono diverse varietà: c. marnosa, micacea, fosfatica ecc., secondo la prevalenza dei costituenti ...
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zoospora In zoologia, nome dei prodotti mobili, flagellati o ameboidi, della divisione multipla (sporulazione) di alcuni gruppi di Protozoi: Foraminiferi, Radiolari e Sporozoi. ...
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In sedimentologia, tipo assai diffuso di depositi marini costituiti da melme calcaree a pteropodi, foraminiferi e coccoliti, melme silicee a radiolari, depositi bioclastici e argille brune e rosse che [...] occupano i fondi oceanici e le fosse abissali a profondità superiori a 1000-2000 m ...
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Roccia sedimentaria silicea, a grana fine, caratterizzata da notevole durezza e compattezza; è costituita essenzialmente di silice opalina, derivata da scheletri di Radiolari fossili, con impurità diverse. [...] variabile, spesso vivace, talvolta adoperata per ricavare pietre d’ornamento, la f. prende il nome di pietra lidia allorché contiene una notevole quantità di sostanze carboniose che le conferiscono un colore nerastro. È un tipo di radiolarite. ...
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radiolari
radiolarî s. m. pl. [lat. scient. Radiolaria, der. del lat. tardo radiŏlus, dim. di radius «raggio»]. – Ordine di protozoi rizopodi per la maggior parte planctonici, tutti marini, che vivono fino a 4600 m di profondità, solitarî...
radiolarite
s. f. [der. del nome dei radiolarî]. – Roccia sedimentaria silicea, policroma, dura e compatta, costituita principalmente da scheletri di radiolarî: ne sono esempî il diaspro e le liditi, tutti di origine marina.