Isola delle Indie Occidentali, situata a circa 59°37′ long. O. e 13°4′ lat. N. lunga circa 34 km. e ampia 431 kmq. La popolazione fu calcolata a 198.588 ab. nel 1901 e a 169.385 nel 1926. La struttura [...] a più di 4 km. dalla costa. Sotto questo calcare vi sono depositi oceanici, come fanghi a globigerine e a radiolarî, nonché argille rosse, tutte formazioni proprie di acque profonde. Al disotto di queste, vi sono ancora strati ripiegati, ai margini ...
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PARONA, Carlo Fabrizio
Geologo e paleontologo, nato l'8 maggio 1855 a Melegnano (Milano); si laureò a Padova in scienze naturali. Dal 1889 al 1930 fu professore di geologia nell'università di Torino. [...] dei noduli selciosi del calcare giurese di Cittiglio presso Laveno, in Boll. Soc. geol. ital., IX (1890); Sugli scisti silicei e radiolari di Cesana presso il Monginevra, in Atti R. Acc. sc. Torino, 1892; Sur la faune du Callovien infer. de Savoie ...
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PROTOZOI (lat. scient. Protozoa Goldfuss, 1820; fr. Protozoaires; ted. Protozoen, Urthiere Oken, 1805; ingl. Protozoa)
Pasquale Pasquini
Denominazione introdotta dal Goldfuss, ma usata nel 1845, in senso [...] numero di Tecamebe. Anche nei Foraminiferi (v.) il guscio calcareo ha un substrato chitinoso, così come negli Eliozoi e Radiolarî, dove la silice si deposita sotto forma di spicole isolate, che poi si accrescono alla loro estremità fino a formare ...
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Geologia
In sedimentologia, deposito formato da particelle finissime, inorganiche e organiche, impregnato di acqua, formatosi essenzialmente mediante un processo di decantazione.
Tipi di fanghi
I f. sono [...] da scheletri silicei di minutissime alghe microscopiche, sono diffusi soprattutto nei mari freddi australi; f. a radiolari, dovuti all’accumulo di scheletri silicei di organismi marini planctonici, sono particolarmente diffusi in aree tropicali e ...
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simmetria Distribuzione ordinata delle parti di un oggetto tale che si possa individuare un elemento geometrico (un punto, una linea, una superficie) rispetto al quale a ogni punto dell’oggetto posto da [...] per il centro sono piani di simmetria, che dividono il corpo in due metà simmetriche: l’esempio tipico è quello dei Radiolari (fig. 1). La simmetria radiale o raggiata (detta anche ciclomeria) è simile a quella di una ruota a raggi; esiste un ...
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Del pelago (dal gr. πέλαγος «mare»), cioè del mare aperto. In oceanografia, zona p., dominio p., distretto p., la regione del mare aperto, che ha limiti non precisamente determinabili né in senso orizzontale, [...] e non biogeni (abiogeni). I primi sono fanghi calcarei e silicei costituiti da scheletri di Foraminiferi planctonici, Coccoliti, Radiolari e Diatomee; i secondi sono invece costituiti da argille rosse o brune. La distribuzione dei vari depositi p. è ...
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sedimentario
sedimentàrio [Der. di sedimento] [GFS] Nella geologia, formatosi per sedimentazione, o che dà luogo a sedimentazione. ◆ [GFS] Processo s.: nella geologia, l'insieme dei fenomeni esogeni, [...] , da quelle marine, dai ghiacciai, incorenti (come le sabbie, il löss, le ghiaie) o che si sono cementate in epoca successiva (come le arenarie); rocce organogene sono le melme a globigerine, a diatomee, a radiolari, e le formazioni di scogliera. ...
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PANTANELLI, Dante.
Andrea Candela
– Nacque a Siena il 4 gennaio 1844 da Enrico, avvocato, e da Carlotta Petrucci.
Nel 1848 il padre e il fratello maggiore, Antonio, furono arrestati con l’accusa di [...] , in Atti della Societa dei naturalisti di Modena. Rendiconti delle adunanze, s. 3, 1883, vol. 1, pp. 67-70; Radiolarie negli schisti silicei di Montecatini in Val di Cecina, in Atti della Società toscana di scienze naturali. Processi verbali, 1885 ...
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Biologo, fratello del precedente, nato a Livorno il 17 agosto 1878, laureato a Bologna nel 1901, professore (1917) di zoologia, anatomia e fisiologia comparate nell'università di Sassari, donde passò a [...] e scoprì, per alcune specie, le condizioni particolari che una coniugazione precedente. Illustrò completamente il ciclo di alcuni Radiolarî e con un esteso studio di questi animali ne ricostituì la classificazione generale sulle basi delle conoscenze ...
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. I terreni compresi tra la fine dell'Arcaico e quelli tipicamente paleozoici, con nette faune e flore sviluppate, sono stati compresi sotto vari nomi, tutti però inesatti per un verso o per l'altro (Precambrico, [...] marini. In essi si son trovati avanzi di spugne, di foraminiferi, per quanto dubbî (pag. 478, nn. 16, 17), e di tipici radiolari (pag. 478, nn. 18-23). Si hanno pure tracce di vermi ed in alcuni calcari anche articoli di crinoidi.
Nel resto dell ...
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radiolari
radiolarî s. m. pl. [lat. scient. Radiolaria, der. del lat. tardo radiŏlus, dim. di radius «raggio»]. – Ordine di protozoi rizopodi per la maggior parte planctonici, tutti marini, che vivono fino a 4600 m di profondità, solitarî...
radiolarite
s. f. [der. del nome dei radiolarî]. – Roccia sedimentaria silicea, policroma, dura e compatta, costituita principalmente da scheletri di radiolarî: ne sono esempî il diaspro e le liditi, tutti di origine marina.