di Renato Venturelli
Il cinema di genere a partire dagli ultimi anni del 20° sec. è stato sempre più dominato dalla politica hollywoodiana del blockbuster, vale a dire film ad alto budget lanciati con [...] Il canto del diavolo) di V. Salva, Joy ride (2001; Radio killer) di J. Dahl, Cabin fever (2002) di E. Roth, B. Anderson. Un caso a parte è invece costituito da M.N. Shyamalan, uno dei nomi di maggior rilievo: da The sixth sense (1999; The sixth sense ...
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Fenomeno legato alla diffusione del cinema e alla connessa popolarità degli attori protagonisti (divi) che li rende, presso il grande pubblico, oggetto di fanatica ammirazione. Portando l'attore in primo [...] , senza mai essere, se non al limite estremo, l'uno e l'altro completamente". Il sociologo e antropologo francese, anziché un sistema di sollecitazioni facenti capo alla stampa, alla radio, alla pubblicistica specializzata e per amatori, ai circoli ...
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Fellini, Federico
Tullio Kezich
Regista cinematografico, nato a Rimini il 20 gennaio 1920 e morto a Roma il 31 ottobre 1993. È uno dei registi, non solo fra gli italiani, che ha maggiormente inciso [...] nazista nascosto in casa di una giovane attrice conosciuta alla radio e sposata il 30 ottobre 1943, Giulietta Masina. Dopo il contraltare di Senso (1954) di Luchino Visconti generando uno scontro di tendenze, fra cinema della fantasia e cinema dell ...
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Colonna sonora
Ermanno Comuzio
Si può ragionevolmente parlare di c. s. (o traccia, o banda sonora: in inglese sound track o soundtrack, termini diventati d'uso internazionale; in francese band son, [...] visivo. Così accade per la musica, che può essere legata a fonti presenti nell'inquadratura (uno strumento, un cantante in azione, un'orchestra, la radio, un disco ecc.) oppure slegata dall'immagine. Nel primo caso, semplificando, si parla di musica ...
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Bene, Carmelo
Francesco Suriano
Autore, regista e attore teatrale e cinematografico, nato a Campi Salentina (Lecce) il 1° settembre 1937 e morto a Roma il 16 marzo 2002. Prevalentemente uomo di teatro, [...] scrittura visiva composto dalla vocalità del teatro e della radio e dalla visualità del cinema e della televisione, autobiografia immaginaria ambientata a Otranto. Il protagonista è uno scrittore nella cui interiorità riaffiorano ricordi legati a ...
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Germania
Giovanni Spagnoletti
Cinematografia
Le origini del cinema: 1895-1918
Riscoperta dalla grande retrospettiva Prima di Caligari, presentata nell'11a edizione delle "Giornate del cinema muto" di [...] il maggiore successo del 1930, tratto audacemente dal romanzo di uno scrittore di sinistra come H. Mann, che lanciò nel cielo con moduli semidocumentari il caso dell'assalto alla stazione radio di Gleiwitz messo in scena dalle SS per offrire un ...
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Documentario
Adriano Aprà
Il dilemma vero/falso
Con il termine documentario si intende, nell'uso comune, un film, di qualsiasi lunghezza, girato senza esplicite finalità di finzione, e perciò, in generale, [...] utilizzare la voce fuori campo: in chiave ritmica, come in Philips radio (1931-32, mm) di Ivens, o di immedesimazione realistica, come modi diversi di rivolgersi allo spettatore, non più convocato a uno spettacolo di massa. Il cinema del 21° sec. non ...
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Cinema
Gianfranco Bettetini
Le origini del cinema: fra scienza e magia
Alle origini del cinema non si trova alcun progetto relativo all'universo dell'intrattenimento o dello spettacolo né, tanto meno, [...] Méliès. La prima prospettiva lo considera al livello di uno strumento riproduttivo o, al più, mediatore di un discorso metodo.
Esse hanno soprattutto privilegiato, nelle loro ricerche, la radio e poi la televisione e il giornalismo; quei mezzi, cioè ...
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Commedia
Guido Fink
La commedia cinematografica
Definizioni e caratteri generali
Per una definizione di c., uno dei generi più frequentati dal cinema, si potrebbe risalire ad Aristotele, o almeno a [...] protagonisti sul ponte, avviene solo nella fantasia, in quanto uno dei due doveva essere morto, ma l'edizione proiettata nelle Da un lato la c. cinematografica di chi proviene dalla radio o dalla televisione ha toni più domestici e 'minimali' ...
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Colore
Vieri Razzini
Il colore nel cinema
Prima ancora della nascita ufficiale del cinema, fin dalle primissime pellicole di Thomas A. Edison destinate ai cinetoscopi, si delineò l'esigenza di colorare [...] del drugstore, alle illustrazioni del "Saturday evening post" (fonte dichiarata poi da Woody Allen per uno dei suoi esiti formali più gioiosi, il coloratissimo Radio days, 1987); e Fool for love (1985; Follia d'amore), che ricorda l'alta definizione ...
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radiato
agg. [der. del lat. radius «raggio»]. – Sinon. meno com. di raggiato, usato a volte sia nel linguaggio letter. ed elevato, con il sign. di fornito di raggi (corona radiata, di re e imperatori), sia in zoologia (struttura, simmetria...
volo
vólo s. m. [der. di volare2]. – 1. L’azione del volare, la capacità di volare, cioè di sostenersi e muoversi nell’aria. a. Con riferimento ad animali alati, e spec. a uccelli, il volo è distinto, secondo la posizione e il movimento delle...