CRESPI, Giovanni Battista, detto il Cerano (anche Cerrano e Serrano)
Marco Rosci
Figlio di Raffaele, la mancanza del documento di nascita ne rende incerta, oltre che la data (di cui si tratta in seguito), [...] tre schizzi per decorazione nell'archivio della chiesa e il grande foglio per la Visitazione, in cui maggiormente risaltano le radici gaudenziane e le anticipazioni della grafica deilTanzio da Varallo, all'Ambrosiana (cod. F 236 inf. n. 1354). Opere ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Raffaello Morghen
Grado Giovanni Merlo
Nel suo itinerario di studioso e di organizzatore di cultura Raffaello Morghen visse stagioni diverse, passando dalla ricerca prevalentemente erudita e filologica [...] rapporto al senso della storia, ossia «la storia» intesa «come il campo dell’esperienza umana nel quale penetrano le radici più profonde della coscienza stessa dell’individuo e le ragioni del suo misterioso divenire nella realtà» (Per un senso della ...
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GUICCIARDINI, Lodovico
Dina Aristodemo
Nacque a Firenze il 19 ag. 1521, da Iacopo di Piero e da Camilla d'Agnolo Bardi, decimo di dodici figli. Le poche notizie sicure sulla sua adolescenza riguardano [...] la simpatia per una religiosità che, se non si può certo definire riformata, ricorda però quella devotio moderna che aveva salde radici nei Paesi Bassi. Basti pensare all'ampio elogio di Adriano VI, che contesta i giudizi fortemente negativi sul papa ...
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CLEMENTI, Aldo
Raffaele Pozzi
Nacque a Catania il 25 maggio 1925. Il nonno Gesualdo Clementi, noto chirurgo, si laureò a Napoli nel 1871 e completò la sua formazione in varie sedi all’estero; professore [...] 1957, in un articolo intitolato Dopo la dodecafonia, verso un nuovo stile, mosse una critica (che rivela radici ‘darmstadtiane’) alla dodecafonia di Schönberg, nella quale individuò una forma di pensiero musicale «stranamente romantico-neoclassica ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Ernesto Buonaiuti
Giacomo Losito
Precoce cultore degli studi storico-filosofici sviluppati all’estero, partecipe indagatore della realtà socioreligiosa contemporanea e prete in conflitto con la sua [...] avrebbe ancora insistito su un’idea a lui cara, rifiutata dagli studiosi, che la rinascita francescana affondava le sue radici nella profezia gioachimita.
Ormai egli poteva dare espressione al suo pensiero solo attraverso l’esercizio di «un magistero ...
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FOLENGO, Teofilo
Angela Piscini
Al secolo Girolamo, nacque l'8 nov. 1491 a Mantova, in contrada Monticellì Bianchi, nella casa che la madre Paola Ghisi, di ricca stirpe mercantile, aveva portato in [...] mescolanza dei goliardi padovani, che procedeva per accostamenti casuali. È una lingua nuova che spinge le sue radici nella profondità della terra, in zone geografiche ed in strati sociali altrimenti condannati al silenzio: complessa, lavorata ...
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DEL NOCE, Augusto
Stefano Di Bella
La vita
Nacque a Pistoia l’11 agosto 1910 da Ubaldo, alto ufficiale dell’esercito, e da Lia Dratis, di origini savoiarde. La famiglia si trasferì a Savona, per poi [...] .
La problematizzazione del moderno
Per Del Noce, il pensiero razionalista e i suoi sviluppi ateistici, data la loro radice opzionale, non possono cercare la loro giustificazione che in una pretesa capacità di rendere ragione della storia della ...
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FERRARI, Andrea
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Lalatta di Palanzano (Parma) il 13 ag. 1850, primogenito dei quattro figli di Giuseppe e di Maddalena Longarini. La famiglia Ferrari apparteneva al ceto [...] da essi diretto, proibì sotto pena di scomunica la sua prosecuzione.
Ma la diffidenza di Pio X nei suoi confronti aveva radici profonde ed era nata dopo la celebrazione per iniziativa del F. dell'VIII concilio provinciale lombardo (settembre 1906; il ...
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CARMIGNANI, Giovanni
Aldo Mazzacane
Nacque il 31 luglio 1768 a San Benedetto a Settimo, nel contado pisano, da Giovanni Antonio, fattore, e Maddalena Barsacchi. La prima formazione fu quella tipica [...] Antologia.
Un punto ancora deve essere sottolineato negli orientamenti del C., e cioè il tentativo, fosse anche timido, di radicare la propria cultura in un rapporto più stretto coi contesti produttivi e politici della società toscana. Se si pensa al ...
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DE FILIPPO, Peppino (Giuseppe)
Sisto Sallusti
Fratello di Titina e di Edoardo, nacque a Napoli il 24 ag. 1903 da Edoardo (Eduardo) Scarpetta che lo ebbe da una relazione extraconiugale con la nipote [...] nei primi lavori, assorta e pungente nei successivi, con l'eccezione de Le metamorfosi che segnarono un festoso ritorno alle radici del teatro napoletano. Più articolato può risultare il giudizio sul D. attore: c'è chi ha visto un interprete che ...
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radica
ràdica s. f. [lat. *ràdica, estratto da *radicla (class. radicŭla), dim. di radix «radice»]. – Forma region. per radice, in senso proprio, usata, spec. a Roma, soprattutto nella denominazione di alcuni ortaggi: r. gialla, la carota,...
radicamento
radicaménto s. m. [der. di radicare]. – Il mettere radici, il fatto di radicarsi: r. di una pianta; in senso fig.: r. di una persona, di una famiglia, in un nuovo ambiente; mutamenti di costume che rivelano il r. di nuove concezioni...