Di Monopoli, Omar. – Scrittore italiano (n. Bologna 1971). Di radici salentine, ha scelto la Puglia come luogo di ambientazione del narrato, trascolorandola in una terra immaginaria eppure del tutto simile [...] a quella reale, e ritraendone miserie, marginalità e universi criminali attraverso l’uso di un linguaggio personalissimo, che oscilla tra aulicità e dialettismi in un magma evocativo e pulsante fin dalla ...
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Matematico francese. Dimostrò e pubblicò per primo (1806-11) un notevolissimo teorema sulle radici di una equazione algebrica, che era però già stato esposto oralmente nelle sue lezioni, nel 1796, da J. [...] B. Fourier ...
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Pittore statunitense (n. Kewanee 1936). Tra i maggiori rappresentanti della corrente pittorica iperrealista, ha radici culturali che affondano nel realismo pittorico della grande tradizione artistica europea [...] che dai maestri fiamminghi del Seicento giunge, attraverso i vedutisti veneti, fino all’arte di E. Hopper. Ha iniziato la sua attività artistica alla fine degli anni Sessanta del sec. 20° scegliendo come ...
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Architetto e urbanista olandese (Groninga 1914 - Rotterdam 1981); esponente di un nuovo funzionalismo che affonda le radici nella tradizione razionalista e in particolare in De Stijl. Dopo aver studiato [...] a Groninga, Amsterdam e Delft, dove insegnò dal 1964, nel dopoguerra B. lavorò all'Istituto superiore di urbanistica di Amsterdam con G. van Eesteren e nello studio di van Tijen: realizzò il centro sociale ...
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Pensatore e diplomatico (Chambéry 1753 - Torino 1821). Fu aspramente critico verso la Rivoluzione francese e l'Illuminismo. Rintracciò le radici della mentalità razionalistica e individualistica dei philosophes [...] nel 'libero esame' dei protestanti e interpretò il Terrore come il castigo che la Provvidenza aveva inviato al popolo francese per il suo spirito ateo e fanatico (Considérations sur la France ,1796). L'uomo, ...
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Grammatico ebreo (n. Fez fine sec. 10º - m. inizî 11º), vissuto a Cordova. Rilevò, partendo dall'arabo, il trilitterismo delle radici ebraiche, chiarendo i fenomeni della coniugazione verbale. Le sue opere [...] sono specialmente dedicate ai verbi deboli e alla vocalizzazione. È a ragione considerato il fondatore della grammatica ebraica ...
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Dickinson, Emily
Rosa Maria Colombo
Ottocento puritano e ribelle
Poetessa statunitense vissuta nell'Ottocento, Emily Dickinson ha incarnato le radici puritane della cultura americana e oggi è diventata [...] un simbolo della creatività femminile. Il tratto distintivo delle sue liriche ‒ circa duemila, ritrovate nei cassetti della scrivania quattro anni dopo la sua morte, di cui otto soltanto pubblicate in ...
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Poeta nordirlandese (Belfast 1941 - Cork 2020). Nelle sue raccolte poetiche ha affrontato temi legati alla quotidianità, ma anche all'identità, alle radici culturali, alla brutalità della storia, con un [...] tono di volta in volta ironico, straniato o malinconico, stilisticamente consapevole della tradizione letteraria. Tra le opere: Night crossing (1968).
Vita
Si è specializzato in francese presso il Trinity ...
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Botanico (Dresda 1839 - Berlino 1900). Pubblicò importanti lavori di fisiologia, patologia e biologia delle piante, come quelli sulla simbiosi nei licheni, sulla simbiosi nelle radici, ecc. Importante [...] il trattato Pflanzenkrankheiten (1881) ...
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radica
ràdica s. f. [lat. *ràdica, estratto da *radicla (class. radicŭla), dim. di radix «radice»]. – Forma region. per radice, in senso proprio, usata, spec. a Roma, soprattutto nella denominazione di alcuni ortaggi: r. gialla, la carota,...
radicamento
radicaménto s. m. [der. di radicare]. – Il mettere radici, il fatto di radicarsi: r. di una pianta; in senso fig.: r. di una persona, di una famiglia, in un nuovo ambiente; mutamenti di costume che rivelano il r. di nuove concezioni...