Gli infissi sono un particolare tipo di ➔ affissi, cioè di elementi morfologici che non possono essere utilizzati da soli nel discorso, ma soltanto in combinazione con radici o temi lessicali, per formare [...] -m- usato in alcuni verbi del greco antico e del latino per formare il tema del presente (gr. lambànō «prendo», dalla radice lab-; lat. rumpo, rupi, cfr. it. rompo, ruppi); oppure interporsi fra il morfema lessicale e un prefisso o un suffisso, come ...
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schema Modello convenzionale, semplificato rispetto alla più complessa realtà di un problema, di un fenomeno, di un oggetto, di un meccanismo, di un processo. In senso più ampio, la configurazione stessa [...] senso etimologico è rappresentata dalla struttura consonantica, lo s. coincide in genere con la radice.
Nella teoria linguistica di L. Hjelmslev, s. è il sistema linguistico considerato sotto il profilo più astratto. psicologia S. corporeo Immagine ...
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TERZA CONIUGAZIONE
La terza coniugazione comprende tutti i verbi il cui infinito termina in -ire.
Appartengono a questo gruppo molti verbi della IV coniugazione latina, e anche molti della II e della [...] guarire, punire, agire, costruire, ferire, finire, fornire, impedire, preferire, rapire, tradire, inseriscono l’➔interfisso -isc- tra la ➔radice e la ➔desinenza della 1a, 2a e 3a persone singolari e della 3a persona plurale del presente indicativo e ...
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Il passato remoto è un tempo semplice (➔ tempi semplici; ➔ coniugazione verbale) dell’➔indicativo, che esprime un evento avvenuto nel passato senza che ci sia relazione tra il momento dell’enunciazione [...] -ettero per la coniugazione in -ere (vendei o vendetti, vendesti, ecc.);
(b) passato remoto rizotonico (accentato sulla radice): radice con alterazione consonantica e / o vocalica con la marca del passato: fec-, scriss-, vid- + marca della persona e ...
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Per desinenze, nella grammatica tradizionale, s’intendono le terminazioni delle parti del discorso variabili (➔ parti del discorso), che in genere recano informazione morfologica di natura flessiva (➔ [...] usava per formare l’imperfetto: lyō «sciolgo» contro è-lyon «scioglievo». Chiaramente, l’aumento, preposto com’è alla radice, non può essere considerato una desinenza; poi, a parte la posizione, non sembra che sussistano differenze tra il suffisso ...
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ABROGO O ABROGO?
La pronuncia corretta è àbrogo: come in dèrogo e intèrrogo si è mantenuta l’accentazione ➔sdrucciola che la parola aveva in latino. La pronuncia abrògo (come derògo e interrògo) è dunque [...] sconsigliabile.
L’accento si sposta sulla penultima sillaba (la pronuncia è quindi ➔piana) solo nella 1a e 2a persona plurali, perché per queste persone cade sempre sulla desinenza e non sulla radice.
VEDI ANCHE accento ...
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Tabasaràn (russo Tabasarany o Tabasarancy) Popolazione del gruppo nord-orientale dei Caucasici, abitante nella valle del Rubas-čai nel Dagestan.
La lingua dei T. appartiene al gruppo samurico o curino [...] struttura morfologica: la declinazione comprende infatti ben 52 casi, per lo più locativi; la coniugazione è molto complicata e presenta l’alternanza vocalica della radice e inoltre una difficilissima formazione con prefissi, suffissi e infissi. ...
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Gli allomorfi sono le diverse forme che un morfema assume e che non determinano cambiamenti nel suo significato; il procedimento connesso si chiama allomorfia (➔ morfologia). Un esempio di allomorfo è [...] +a+tor+e). Come è evidente dagli esempi, l’allomorfia può riguardare sia gli ➔ affissi sia gli elementi lessicali (radici e temi). Essa è causata principalmente dai diversi esiti fonologici dovuti all’aggiunta di elementi morfologici dotati di corpo ...
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Gruppo di popolazioni europee stanziate nell’Europa centrale e orientale. Secondo una delle numerose etimologie proposte, il termine S., che ricorre anche negli etnonimi Slováky «Slovacchi» e Slovenci [...] un idioma comprensibile, in contrapposizione ai Tedeschi, *Nĕmëci, «i muti». Un’altra etimologia fa risalire il nome a una radice skloav/sklav, analoga al lat. cloaca «acquitrino, canale di scolo», che darebbe un valore di ‘abitanti presso un luogo ...
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OGGETTO, COMPLEMENTO
Nell’analisi logica, il complemento oggetto (chiamato anche complemento oggetto diretto o complemento diretto) è il complemento che indica l’oggetto (persona, essere animato o inanimato) [...] la partita
Anna ama i fiori
Abbiamo scelto te
Esistono alcuni casi particolari:
– se il complemento presenta la stessa ➔radice del verbo, si parla di complemento dell’oggetto interno
Vivere una vita piena
Sognare un bel sogno
E prendine dottrina ...
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radice
s. f. [lat. radix -īcis]. – 1. a. In botanica, uno dei tre organi caratteristici delle cormofite, che manca in generale di clorofilla e, a differenza del fusto, non porta le foglie: si forma nell’embrione dove prende il nome di radichetta,...
radica
ràdica s. f. [lat. *ràdica, estratto da *radicla (class. radicŭla), dim. di radix «radice»]. – Forma region. per radice, in senso proprio, usata, spec. a Roma, soprattutto nella denominazione di alcuni ortaggi: r. gialla, la carota,...