Il testo, l’unità fondamentale della comunicazione linguistica, si definisce per la sua natura funzionale (persegue uno scopo comunicativo globale) e semantica (il suo significato è unitario e strutturato). [...] , vale a dire la sua unitarietà, la sua continuità e la sua progressione. Per es., nel testo seguente:
(6) La radice vive, nella sua veste dimessa, nascosta nel suolo. Tuttavia la sua presenza è il presupposto necessario allo sviluppo spesso ben più ...
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In linguistica il termine europeismo ha vari significati. Possono essere definiti europeismi tratti comuni a più lingue d’Europa, ma anche elementi formativi di parole (come prefissi e suffissi), locuzioni [...] arrivo di un prestito che si diffonde e quanto essa possa variare. Per i verbi, l’inglese, in cui sono ridotti alla radice, si distingue di più dalle altre lingue, mentre per il sostantivo è l’italiano (vantaggio) che si discosta, non considerando le ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] velare precedente.
L’altra fonte di produzione della sequenza [ɥj] + vocale è nelle forme flesse in cui a una radice terminante in [w] si aggiunge un suffisso plurale [-jamo, -jate]. Sono possibili anche le combinazioni /uj + vocale (annuiamo ...
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Lo studio dell’italiano a scuola si affermò tra la fine del Cinquecento e il Settecento (Manacorda 1980; Marazzini 1985; De Blasi 1993; Matarrese 1993: 21-40) con un processo che modificò l’iter della [...] dialetti di un brano dei Promessi sposi. La tendenza fu confermata nei programmi del 1923 proposti da Giuseppe Lombardo Radice, che prevedevano la redazione di una serie di manualetti intitolata Dal dialetto alla lingua (➔ norma linguistica).
Questi ...
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Per linguaggio giovanile si intende la varietà di lingua utilizzata nelle relazioni del gruppo dei pari da adolescenti e post-adolescenti, costituita principalmente da particolarità lessicali e fraseologiche [...]
Al polo opposto dei dialettismi si pongono gli apporti dalle lingue straniere. Se il dialettismo vale spesso da segnale di radicamento nel territorio, il forestierismo marca il senso di appartenenza del gruppo a un più vasto universo giovanile, di ...
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Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] filologia romanza»; Nencioni 1983: 109).
Nel Novecento la dissoluzione del linguaggio poetico tradizionale, pur eliminando alla radice le condizioni e le possibilità di rinascita di atteggiamenti o posizioni classicistiche integrali, non ha impedito ...
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Per lingua inventata si intende una lingua artificiale, provvista di proprie regole sintattiche (descritte o meno) e proprio lessico (inventariato o meno). Sono state inventate lingue artificiali per motivi [...] agli uomini di comprendersi tramite la sintesi degli elementi già comuni alla maggior parte delle lingue (come, per es., le radici dei lessemi).
Il primo tentativo di un certo successo fu il Volapük di Johann Martin Schleyer (1831-1912), che in ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] per quanto riguarda l’insegnamento linguistico, anche se il miglior collaboratore del ministro fascista, il pedagogista Giuseppe Lombardo Radice, cercò di affrontare nuovamente, ma sul terreno della prassi, il rapporto del passaggio dal dialetto alla ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] come per -d- primaria, fino al dileguo (lig. munèa «moneta» come rìe «ridere», lomb. spüà «sputare» come raìs «radice»; ➔ indebolimento);
(c) l’assibilazione delle affricate palatali protoromanze derivate da (-)c- e (-)g- + e, i: venez. ant. [ˈtsento ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] di Ascoli prese più tardi avvio, con la riforma scolastica del 1924 e per ispirazione del pedagogista Giuseppe Lombardo Radice, la serie dei volumetti di esercizi Dal dialetto alla lingua, diretti dalla Società filologica romana, compilati da autori ...
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radice
s. f. [lat. radix -īcis]. – 1. a. In botanica, uno dei tre organi caratteristici delle cormofite, che manca in generale di clorofilla e, a differenza del fusto, non porta le foglie: si forma nell’embrione dove prende il nome di radichetta,...
radica
ràdica s. f. [lat. *ràdica, estratto da *radicla (class. radicŭla), dim. di radix «radice»]. – Forma region. per radice, in senso proprio, usata, spec. a Roma, soprattutto nella denominazione di alcuni ortaggi: r. gialla, la carota,...