FARRATINI, Angelo
Raffaella Cascioli
Non si conoscono ne il luogo, né la data della nascita né si hanno notizie sulla sua attività prima del 1672, anno in cui era uditore a Parigi presso Francesco Nerli, [...] ff. 111-114). Attenendosi alle disposizioni della segreteria di Stato, il F. fu attento a soffocare impetuosi eccessi di radicalismo giansenista all'interno della Sorbona, dove vi era chi sosteneva che "Papa non est centrum unitatis ecclesiae". Diede ...
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rivoluzioni inglesi
Massimo L. Salvadori
La nascita della monarchia costituzionale
La rivoluzione che ebbe luogo in Inghilterra tra il 1628 e il 1658 e culminò nella guerra civile iniziata nel 1642 [...] seguaci del figlio di Carlo I, che il partito monarchico riconosceva come Carlo II, dall’altro dalle correnti sociali radicali dei livellatori e degli zappatori. Queste ultime vennero annientate nel maggio 1649. Quindi tra il 1649 e il 1651 Cromwell ...
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DE FALCO, Giuseppe
Francesco Maria Biscione
Nato a Corato (prov. di Bari) il 25 febbr. 1878 da Angelo e Brigida Russo, di famiglia povera. Tipografo, repubblicano nella prima gioventù e poi socialista, [...] socialista e democratico italiano in Svizzera.
Già vicino alle posizioni di Mussolini, di cui condivideva l'acceso radicalismo (tanto che nel maggio 194 fu ipotizzata la sua candidatura alla Camera da parte di mussoliniani e salveminiani ...
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sinistra, nuova
Espressione usata in Italia e in altri Paesi occidentali per indicare l’insieme dei movimenti e dei gruppi politici di s. sviluppatisi fra gli anni 1960 e 1970, al di fuori e spesso in [...] armata. Negli anni successivi l’eredità della nuova s. fu in qualche modo raccolta sia dai settori di s. radicale presenti in alcuni Paesi, sia dai nuovi movimenti (femminismo, pacifismo, ambientalismo) sviluppatisi a partire dagli anni Settanta.
La ...
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Musicista (Lipsia 1813 - Venezia 1883). Nono figlio del funzionario K. F. Wagner (secondo alcuni figlio naturale dell'attore ebreo Ludwig Geyer) e di Johanna R. Pätz. Entrò all'università di Lipsia nel [...] contro W., che negli anni trascorsi a Dresda strinse amicizia con F. Liszt e iniziò a frequentare l'ambiente del radicalismo tedesco. Alla stessa epoca risale l'abbozzo (1845) e la composizione (1846-48) del Lohengrin ispirato a poemi medievali ...
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TERRORISMO
Domenico Caccamo
Il terrore, impiegato a difesa dello stato giacobino, fu legittimato da Robespierre come "emanazione della virtù", "giustizia pronta, severa, inflessibile", che è necessario [...] en France (1880-1914), Parigi 1951; E. J. Hobsbawm, I ribelli. Forme primitive di rivolta sociale, Torino 1966; Estremismo e radicalismo, a cura di R. Campa, Roma 1969; E. V. Walter, Terror and resistance. A study of political violence, New York ...
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FRANCESE, RIVOLUZIONE
Alberto Maria Ghisalberti
. La molteplicità delle cause, la complessità degli elementi, la varietà dei momenti e delle conseguenze hanno reso sempre difficile il giudizio e la [...] , nel 1789, a tre miliardi. Eppure questa classe su cui si avventava demolitore lo spirito del secolo, era in sé radicalmente divisa. Di fronte a un alto clero legato alla corte e alla nobiltà, esistevano una borghesia e un proletariato ecclesiastici ...
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di Andrea Carati e Arturo Varvelli
Le principali sfide alla sicurezza internazionale provengono oggi da minacce di tipo non convenzionale. Gli anni successivi alla fine della Guerra fredda hanno rivelato [...] di dominio-protezione sul territorio in cui l’organizzazione opera, simile a quello delle mafie.
Nella stessa maniera agiscono i gruppi radicali che si sono formati da Aqim, o sotto il suo ombrello, come Mujao (Movimento per l’unicità e il jihad nell ...
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Partecipazione sociale
Paolo Ceri
di Paolo Ceri
Partecipazione sociale
Uso e abuso del concetto
Il concetto di partecipazione sociale, così come viene abitualmente usato nelle scienze sociali, associa [...] interessi o tratti di cultura definiti non si vedono riconosciuti diritti civili o politici (v. Lipset, 1983). Il radicalismo si esprimerà in comportamenti anti-istituzionali o contro-culturali se l'ideologia che lo sostiene poggia sull'idea di ...
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Politica e società negli Stati Uniti
Tiziano Bonazzi
Quando il Novecento, spesso detto il ‘secolo americano’, si è chiuso, gli Stati Uniti, rimasti l’unica superpotenza dopo la vittoria nella guerra [...] e aveva alle spalle i tanti studi dei centri di ricerca conservatori presenti nel Paese. Si trattava di un pensiero politico radicale che però, per quanto ben organizzato a livello teorico, non era altrettanto compatto in pratica. Una delle sue idee ...
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radicalismo
s. m. [der. di radicale (nel sign. 2), sul modello del fr. radicalisme, ingl. radicalism]. – 1. a. Atteggiamento e programma radicale, intransigente, in campo politico e sociale. Con riferimento più concreto alla storia parlamentare...
radicale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo radicalis, der. di radix -icis «radice»; come termine polit., ricalca l’ingl. radical]. – 1. In botanica, che si riferisce alla radice: pelo r.; apparato r.; polloni r.; velo r., v. velo1, n. 3 a;...