Uomo politico e scrittore francese (Parigi 1840 - ivi 1913), figlio di Joseph-Philippe. Garibaldino, compagno poi di E. Renan nelle sue missioni archeologiche in Siria, dopo aver combattuto il governo [...] dalle colonne del Figaro e del Rappel, fu eletto deputato di Parigi (1871) all'Assemblea nazionale. Dimessosi per le sue idee radicali, si allontanò da Parigi per non partecipare alla guerra civile tra gli insorti della Comune e le truppe di Thiers ...
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Il cristianesimo in Egitto prima e dopo Costantino
Alberto Camplani
Quali forme di cristianesimo e quali chiese ospita l’Egitto al tempo di Costantino? Che incidenza manifesta il governo dell’imperatore [...] gradi del clero cfr. pp. 260-263.
80 Sull’azione di Costantino nei confronti della Chiesa, si veda la lettura più radicale di T.D. Barnes, Constantine. Dynasty, Religion and Power in the Later Roman Empire, Chichester (UK)-Malden (MA) 2011, pp. 132 ...
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Figlio (Parigi 1803 - ivi 1857) di Luciano; zoologo e in particolare ornitologo di fama mondiale (American ornithology, 4 voll., 1825-33; Iconografia della fauna italica, 3 voll., 1832-41), dopo un breve [...] in America, fissò a Roma la sua residenza. Nel triennio riformista-rivoluzionario del 1847-49 si diede alla politica, schierandosi con gli elementi più radicali e, dopo la fuga di Pio IX, facendo parte della Giunta di governo e della Costituente. ...
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HOBSBAWM, Eric John Ernst (App. IV, ii, p. 135)
Silvia Moretti
) Storico inglese. Nel 1987, con The age of empire 1875-1914 (1987; trad. it. 1987), H. ha chiuso la sua trilogia sul 'lungo' Ottocento, [...] un secolo nato con la Rivoluzione francese e chiuso dallo scoppio della Prima guerra mondiale; sullo sfondo delle trasformazioni radicali del secolo, già felicemente evidenziate nel volume The age of capital 1848-1875 (1975; trad. it. Il trionfo ...
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Uomo politico ateniese di parte conservatrice (405 circa - 330 a. C. circa), noto soprattutto per la saggia amministrazione delle finanze di Atene che diresse dal 355 circa in poi con alta probità e competenza. [...] In politica estera fu per la pace con tutti e non s'oppose quindi decisamente alla minaccia rappresentata dalla Macedonia: fu perciò osteggiato dai democratici radicali come Demostene e Iperide. ...
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Uomo politico sudafricano, nato a Mvezo, nel Transkei, il 18 luglio 1918. Laureatosi in legge partecipò, nel 1944, alla fondazione della Lega giovanile dell'ANC (African National Congress), di cui divenne [...] nel 1950. Nonostante la posizione della Lega, contraria alla cooperazione multirazziale, M. mantenne rapporti amichevoli con i radicali bianchi e con gli Indiani, con i quali aveva collaborato nel periodo universitario, tenendo una linea politica che ...
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CALDESI, Vincenzo
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Faenza il 2 ag. 1817 da Clemente, pittore e ceramista, e da Marianna Angiolini, in una famiglia che già aveva offerto prove di acceso liberalismo. Nei [...] si andava ingrossando per il confluire dei delusi del mazzinianesimo; e il C. si spostava ora su posizioni meno radicali, pur restando convinto sostenitore della lotta armata. Tanto che sul finire del 1847 - era frattanto stato nominato consigliere ...
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Pal, Bepin Chandra
Leader nazionalista indiano (Sylhet 1858-Calcutta 1932). Aderì nel 1886 all’Indian national congress, che tentò di avvicinare alle masse urbane e rurali. Formò il trio «Lal-Bal-Pal» [...] con gli estremisti B.G. Tilak e Lajpat Rai, e partecipò con A. Ghose al movimento Swadeshi (1905). Arrestato nel 1908, dopo il 1911 assunse posizioni meno radicali e avversò la non cooperazione di Gandhi. ...
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arrabbiati
Fazione politica fiorentina della seconda metà del 15° secolo. Fautrice di una repubblica aristocratica, era legata al papa e a Ludovico il Moro, ed ostile ai Medici e ai seguaci di G. Savonarola, [...] estremista sviluppatosi durante la Rivoluzione francese. Ritenuti pericolosi da Robespierre e dal Comitato di salute pubblica per le loro istanze radicali, i principali a. furono ghigliottinati tra il 1793 e il 1794 e il movimento si disperse. ...
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Uomo politico irlandese (n. nella Contea di Kilkenny 1732 - m. Farmley, Kilkenny, 1791). Capo dell'opposizione nel parlamento irlandese in cui sedeva dal 1759, si batté insieme con H. Grattan per l'indipendenza [...] in gran parte della pressione esercitata dai Volunteers. F., che ne era colonnello, volle servirsi di essi per ottenere riforme più radicali: ma questo e la sua opposizione ai cattolici portò a un aspro conflitto con Grattan, più moderato, e allo ...
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radicale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo radicalis, der. di radix -icis «radice»; come termine polit., ricalca l’ingl. radical]. – 1. In botanica, che si riferisce alla radice: pelo r.; apparato r.; polloni r.; velo r., v. velo1, n. 3 a;...
radicalico
radicàlico agg. [der. di radicale] (pl. m. -ci). – In chimica, che ha relazione con i radicali liberi: reazioni r., quelle che avvengono con l’intervento di radicali liberi.