La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Kalam e filosofia naturale
Marwan Rashed
Kalām e filosofia naturale
Il rapporto tra Kalām e filosofia naturale è assai complesso e articolato; [...] dal mobile.
Al-Naẓẓām ha dunque contribuito a liberare il problema del continuo dal suo involucro aristotelico e questo nel modo più radicale possibile per il IX secolo. Non si può negare l'esistenza di un numero infinito di punti tra A e B; ma ...
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La Rivoluzione scientifica. Introduzione
Daniel Garber
La Rivoluzione scientifica
All'inizio del XVII sec. quella che oggi comunemente chiamiamo 'scienza' non era identificabile con una singola area [...] Bernard Cohen, l'idea di rivoluzione nell'accezione moderna del termine ‒ di un processo cioè che determina un mutamento radicale e irreversibile nella sfera della politica o in quella del pensiero, in opposizione alla fase di un processo ciclico che ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. La sostanza e il dogma dell¿Eucaristia
A.R. Capoccia
La sostanza e il dogma dell’Eucaristia
La concezione ilemorfica aristotelico-tomistica considera [...] dal Concilio di Trento, lungi dal permanere nell’ostia consacrata, il pane e il vino dovevano subire un cambiamento radicale per non incorrere nell’eresia della consustanziazione, il terribile errore di Berengario e di Ockham prima, e in seguito ...
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Filosofo greco (214-129 a. C.). Scolarco dell'Accademia, fu uno dei maggiori filosofi del suo tempo. Con Critolao e con Diogene di Seleucia partecipò nel 156 all'ambasceria inviata da Atene a Roma. Essendosi [...] con la dottrina del probabilismo la tradizione scettica già iniziata, nell'Accademia, da Arcesilao. La critica radicale ad ogni gnoseologia adeguazionistica (e particolarmente a quella stoica della "rappresentazione catalettica") non giungeva però a ...
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Filosofo della scienza polacco (Tarnopol 1890 - Varsavia 1963). Insegnante nelle univ. di Leopoli, Poznań, Varsavia, dal 1921 al 1961. Con Leśniewski, Łukasiewicz e Kotarbiński uno dei massimi rappresentanti [...] valida che ne consegue. Partito da una teoria convenzionalista della natura della scienza approdò a un empirismo radicale che identificava gli enunciati scientifici con quelli empirici. Tra le sue opere principali: Z metodologii nauk dedukcujnych ...
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Filosofo e psicologo (Vienna 1880 - ivi 1903, suicida). Tentò di fondare una filosofia dei sessi, considerando il sesso maschile come momento costruttivo del buono, del bello, del vero, dell'oggettivo, [...] applicazioni ai problemi più disparati (psicologici, sociologici, filosofici, morali). La concezione di W. si segnala per un misoginismo radicale, che lo porta tra l'altro a sostenere che il compito tipico dell'uomo è condurre la donna, totalmente ...
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Filosofo e storico, nato a Senosecchia (Trieste) il 15 agosto 1896, morto a Roma il 3 agosto 1959. Suddito austriaco, allo scoppio della prima guerra mondiale riparò in Italia e partecipò da volontario, [...] lotta antifascista e fu, per il partito liberale, membro della Consulta nazionale (1945-46); aderì successivamente al partito radicale collaborando assiduamente a Il Mondo. Nel 1952 gli fu assegnato il premio Einaudi per la filosofia dall'Accademia ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Le filosofie cristiane
Michele Lenoci
I contributi offerti, nel secondo dopoguerra, dalle correnti filosofiche ispirate al cristianesimo non solo risentono di una serie di questioni discusse nei decenni [...] protratta in Italia, pongono una serie di questioni di natura civile e culturale che sono il sintomo di una trasformazione radicale e profonda cui va incontro una società, in cui il benessere assai diffuso, ancorché in maniera ineguale, rivela nuove ...
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Pseudonimo del filosofo tedesco Johann Caspar Schmidt (Bayreuth 1806 - Berlino 1856). Esponente della sinistra hegeliana, combatté qualsiasi entità reale o astratta (dallo Stato alla religione, dalla morale [...] di S., svolta nel suo primo periodo, e quella di traduttore (da A. Smith e J. B. Say).
Opere e pensiero
Radicale oppositore del liberalismo, dell'idealismo tedesco di tipo hegeliano e dei suoi esiti rivoluzionarî, S. combatté lo stato in ogni sua ...
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Indirizzo di pensiero sorto negli USA intorno al 1870 e diffusosi più tardi in Europa, dove ebbe il maggior successo nei primi decenni del Novecento.
C.S. Peirce: dal pragmatismo al pragmaticismo
Il termine [...] momento pratico per la comprensione della stessa verità logica all’interno del p. ha avuto poi la sua formulazione forse più radicale nell’‘umanismo’ dell’inglese Schiller, dove il criterio di scelta in base a valori e interessi umani è considerato ...
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radicale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo radicalis, der. di radix -icis «radice»; come termine polit., ricalca l’ingl. radical]. – 1. In botanica, che si riferisce alla radice: pelo r.; apparato r.; polloni r.; velo r., v. velo1, n. 3 a;...
radicalico
radicàlico agg. [der. di radicale] (pl. m. -ci). – In chimica, che ha relazione con i radicali liberi: reazioni r., quelle che avvengono con l’intervento di radicali liberi.