Filosofo (Röcken, presso Lützen, 1844 - Weimar 1900). Nella sua opera convivono una violenta critica distruttiva verso il passato (la tradizione filosofica, morale e religiosa dell'Occidente da Socrate [...] in cui viviamo; tutte le virtù predicate dal cristianesimo sono pseudo-virtù e hanno portato a un rifiuto sempre più radicale della vita.
Peraltro, nel mondo moderno il Dio cristiano è "morto", poiché non riesce più a stimolare la capacità inventiva ...
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Esistenzialismo
NNicola Abbagnano
di Nicola Abbagnano
Esistenzialismo
sommario: 1. I caratteri generali. 2. Precedenti storici. 3. Possibilità, trascendenza, progetto. 4. Finitudine: angoscia, colpa, [...] quindi lo sforzo verso la comunicazione non porta che al nulla della comunicazione. La posizione di Sartre è ancora più radicale giacché per lui ‟la struttura costitutiva dell'essere-altrui" è il frutto di una negazione fondamentale: ‟l'altro è colui ...
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Progresso
Gennaro Sasso
di Gennaro Sasso
Progresso
sommario: 1. Introduzione. 2. Diversità d'accenti nella critica dell'idea di progresso. a) Il ‛tramonto dell'Occidente' e l'avvento degli ‛uomini metallici'. [...] metà del XIX secolo, lavorarono a prepararne la dissoluzione (e, in qualche caso, la trasfigurazione), egli non è certo il meno radicale, e, per certi rispetti, è il più consapevole.
Sebbene (e non certo a torto) il suo pensiero sia stato spesso ...
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Coscienza
HHans Wagner
Donald O. Hebb
Carlo Loeb
di Hans Wagner, Donald O. Hebb, Carlo Loeb
COSCIENZA
Coscienza
di Hans Wagner
sommario: 1. Introduzione. 2. Le difficoltà specifiche della teoria della [...] altro lato del rapporto. Per poter negare l'associazione della coscienza con la materia, si può negare in modo più o meno radicale la realtà materiale (varie forme di spiritualismo e di idealismo); oppure si può tentare, all'inverso, di negare la non ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Il marxismo dal 1945 al 1989
Francesca Izzo
Caratteri generali
Dopo la Seconda guerra mondiale, il marxismo – ovvero quell’insieme di teorie filosofiche, politiche, economiche, storiche ispirate al [...] di giovani studiosi allievi di Paci o variamente a lui legati che darà il tono a molta produzione filosofica di impronta radicale degli anni Settanta. Se Remo Cantoni (1914-1978) rimane fedele all’impianto teorico del maestro, Salvatore Veca (n. 1943 ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Stato, Chiesa, questione sociale
Michele Ciliberto
Tutti ricordano la famosa battuta di Massimo d’Azeglio: ora che è fatta l’Italia, occorre fare gli italiani. Ma, formatosi lo Stato nazionale, il primo [...] (che diede avvio al suo insegnamento con la famosa prolusione del 1861), Paolo Emilio Imbriani, Luigi Settembrini.
Una riforma radicale, destinata a dare frutti. Né si trattava per De Sanctis di un impegno eccezionale o estemporaneo: nel 1861 ...
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scetticismo Genericamente, l’atteggiamento di chi esclude la possibilità di una conoscenza assoluta delle cose e del raggiungimento della verità. In particolare, in filosofia, la dottrina delle diverse [...] .C.), detta anche primo s. o pirronismo dal nome del suo massimo esponente Pirrone di Elide, sviluppò una forma di s. radicale che affermava l’impossibilità di una qualsiasi conoscenza al di là dell’apparenza, unica base delle opinioni umane e quindi ...
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Filosofo e psicanalista italiano (n. Monza 1942). I suoi studi hanno seguito percorsi complessi con forte attenzione all'insegnamento junghiano. Al centro dei suoi interessi l'uomo che in un mondo dominato [...] criticamente il mondo della tecnica in cui l'uomo si trova inserito e orientarlo per trovare un senso al suo radicale disagio, alla tragicità del suo esistere, anche con il recupero dell'ideale greco di saggezza, senza ricorsi a mitologie religiose ...
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Filosofo e teologo (sec. 9º) di origine irlandese (donde i soprannomi Scotus e Eriugena che sono sinonimi). Già noto alla corte di Carlo il Calvo, nell'850-51 fu sollecitato a intervenire nella controversia [...] visione del Tutto ordinato nei successivi momenti delle nature, S. E. individua tuttavia, coerentemente alla tradizione neoplatonica, una radicale contrapposizione tra essere (ciò che cade sotto i sensi e l'intelletto) e non essere (ciò che eccede le ...
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Filosofo e pubblicista italiano (n. Cervignano del Friuli, Udine, 1944). Laureato in Filosofia (Università La Sapienza di Roma) e attivo in politica sin dalla giovinezza, ha militato nel PCI per quattro [...] Il caso o la speranza? Un dibattito senza diplomazia (con V. Mancuso, 2013), La guerra del sacro. Terrorismo, laicità e democrazia radicale (2016) e Questione di vita e di morte (2019). F. collabora con Il Fatto Quotidiano, Gazeta Wyborcza e El País. ...
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radicale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo radicalis, der. di radix -icis «radice»; come termine polit., ricalca l’ingl. radical]. – 1. In botanica, che si riferisce alla radice: pelo r.; apparato r.; polloni r.; velo r., v. velo1, n. 3 a;...
radicalico
radicàlico agg. [der. di radicale] (pl. m. -ci). – In chimica, che ha relazione con i radicali liberi: reazioni r., quelle che avvengono con l’intervento di radicali liberi.