PAREYSON, Luigi
Gianni Vattimo
– Nacque a Piasco (Cuneo) il 4 febbraio 1918, da Leone, geometra che qui si era trasferito per dirigere lavori di elettrificazione, e da Leontina Coccoz, entrambi valdostani. [...] come ontologica. L’artista produce l’opera, ma il suo agire, come si vede dal processo di correzioni, rifacimenti, trasformazioni radicali, è guidato da qualcosa che Pareyson chiama forma formante; è la legge stessa dell’opera, la quale è fatta ma ...
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GRASSI, Ernesto
Piergiorgio Donatelli
Nacque a Milano il 2 maggio 1902 da Giovanni Battista e da Caterina Luce. Compì gli studi nella città natale, dove fu allievo di P. Martinetti ed entrò in contatto [...] che, a partire dall'umanesimo italiano, arriva con G. Vico a esprimere una prospettiva egualmente moderna ma radicalmente anticartesiana.
Naturalmente l'idealismo italiano aveva già tentato una simile ricostruzione della modernità. Il G. ritenne, in ...
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Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A [...] , volitive) e la sua oggettiva e inalienabile dignità. L’essere p., in tal senso, è una condizione ontologica radicale, caratterizzata dall’uni-totalità corpo-spirito: ogni essere umano è p. dall’inizio dell’esistenza corporea (la fecondazione ...
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Responsabilità
Rossella Bonito Oliva
Nell'accezione giuridica il termine responsabilità viene utilizzato per la prima volta nel 1787 nel The federalist da A. Hamilton (folio 64) e poi nel Codice napoleonico [...] reiterazione dell'analisi critica non solo per quel che attiene al dovere di rispondere di qualcosa a qualcuno, ma più radicalmente sul senso dell'azione umana. In questa direzione E. Lévinas (1961) ha messo in crisi il primato dell'interiorità dell ...
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Classi e stratificazione sociale
Frank Parkin
Introduzione
Le teorie delle classi e della stratificazione sociale hanno sempre occupato un posto di primaria importanza nella storia delle scienze sociali [...] dell'epoca. Soltanto con l'attenuarsi del clima della guerra fredda e con la nascita del movimento studentesco radicale verso la fine degli anni sessanta il marxismo ha raggiunto una certa rispettabilità intellettuale agli occhi dei sociologi ...
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DELLA SCALA (Scaligero), Giulio Cesare
Giorgio Patrizi
Sul luogo di nascita del D. e sul suo stesso nome è stato vivo, a lungo, un dibattito critico teso a far luce sulla reale identità di un letterato [...] , nel 1528, del dialogo di Erasmo da Rotterdam, Ciceronianus.
L'opera del prestigioso umanista rappresentava il primo radicale attacco che un pensatore, vicino ma non organico alla Riforma, muoveva alla massima auctoritas classica. La polemica contro ...
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BONAVINO, Cristoforo (Ausonio Franchi)
Maria Fubini Leuzzi
Nacque a Pegli il 27 febbr. 1821, da Giambattista e da Caterina Traverso, in una numerosa famiglia. Compiuti gli studi primari, aiutò il padre [...] il "razionalismo filosofico", l'"anticurialismo", "la repubblica", "l'indipendenza", il socialismo, uomini impegnati nella democrazia radicale socialista, provenienti spesso dalla sua stessa esperienza spirituale quali M. Macchi, il più fedele di ...
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Filosofia
Nella filosofia scolastica, l’attribuzione di una realtà oggettiva ai concetti universali. Nella filosofia moderna, ogni dottrina che consideri l’oggetto della conoscenza come esistente in sé, [...] , operano A. Morbelli, A. Pusterla, E. Longoni.
Il r. nel 20° secolo
Con il 20° sec. il r. subisce una radicale trasformazione. Il concetto di realtà si amplia e diversifica, conducendo a diverse soluzioni formali (V. Kandinskij nel 1912 indica come ...
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La sostanza di cui sono fatti gli oggetti sensibili, concepita come esistente in sé, provvista di peso e di inerzia, estesa nello spazio e capace di assumere una forma.
La m. si presenta sotto specie [...] Dio creatore di tutto e onnipotente. Nella filosofia della natura del 15° e 16° sec. si assiste a una trasformazione radicale della concezione della m.: lentamente si giunge a concepirla non già come un residuo passivo ma come un principio attivo che ...
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Naturalismo
Alessandro Pagnini
Con il termine naturalismo si designano in genere posizioni tra loro assai diversificate, il cui comune denominatore può essere genericamente indicato nel rifiuto di riconoscere [...] umana a relazioni di causazione, contiguità e rassomiglianza. Gli affidabilisti sono naturalisti, però, in un senso meno radicale di Quine, perché considerano l'epistemologia e la normatività che la caratterizza come sopravvenienti alla scienza, e ...
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radicale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo radicalis, der. di radix -icis «radice»; come termine polit., ricalca l’ingl. radical]. – 1. In botanica, che si riferisce alla radice: pelo r.; apparato r.; polloni r.; velo r., v. velo1, n. 3 a;...
radicalico
radicàlico agg. [der. di radicale] (pl. m. -ci). – In chimica, che ha relazione con i radicali liberi: reazioni r., quelle che avvengono con l’intervento di radicali liberi.