verità Conformità o coerenza a principi dati o a una realtà obiettiva.
Filosofia
Definizione e criterio di verità
Nella storia della filosofia il concetto di v. è stato concepito in almeno due diverse [...] ogni riferimento a problematiche entità corrispondenti agli enunciati ha indotto W.V.O. Quine a trarre la conclusione abbastanza radicale che, quali che fossero le intenzioni di Tarski, una definizione come quella tarskiana mette in evidenza come nel ...
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Teoria filosofica che nell’interpretare gli eventi del mondo naturale e il corso della storia umana assume la materia come unico principio esplicativo.
La filosofia greca
All’interno delle mitologie antichissime [...] e protetto per secoli. Non si devono tanto a N. Copernico, quanto a G. Bruno e a G. Galilei, la critica radicale della fisica dei quattro corpi e delle qualità e la reimpostazione su nuove basi del problema della materia. La distruzione del cosmo ...
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secolarizzazione Termine entrato nel linguaggio giuridico durante le trattative per la pace di Vestfalia (1648), allo scopo di indicare il passaggio di beni e territori dalla Chiesa a possessori civili, [...] della persona umana, culto dell’individuo).
Per M. Weber, invece, il mondo moderno è caratterizzato da un radicale ‘disincantamento’ (esito inintenzionale dell’etica protestante, che ha sciolto ogni legame magico-simbolico tra Dio e il mondo ...
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VOLONTÀ (fr. volonté; sp. voluntad; ted. Wille; ingl. will)
Giovanni Calò
Può intendersi in due sensi: come specifica facoltà di volizione, distinta da ogni forma inferiore di attività pratica (tendenza, [...] è sempre, ab initio e per sua natura, attiva, mentre l'intelletto deve essere passivo prima d'essere attivo; e volontarismo radicale è anche la dottrina dell'antagonista di San Tommaso, cioè di Duns Scoto' e quella di Guglielmo di Occam, così come ...
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La Rivoluzione scientifica: modelli di conoscenza. Prospettive storiche: l'aristotelismo e le nuove filosofie
Daniel Garber
Prospettive storiche: l'aristotelismo e le nuove filosofie
Il XVII sec. fu [...] che abbiamo da poco riportato, Bacon rifiuta il ritorno pedissequo alla cultura dei Greci. Descartes, in modo ancora più radicale, contrappone il 'buon senso' alla cultura libresca. In un celebre passo del Discours, afferma "che anche le scienze dei ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. Psicologia e pneumatologia
Gary Hatfield
Psicologia e pneumatologia
La disciplina della psicologia ha assunto tale nome nel XVI sec.: il termine, [...] di attrazione e collisione di particelle.
Le trasformazioni subite dai concetti di corpo e materia furono tra le più radicali del XVII secolo. Molti autori ritenevano che il numero delle facoltà o qualità attribuite al corpo andasse circoscritto. La ...
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Comunita
Sergio Cotta
di Sergio Cotta
Comunità
sommario: 1. Introduzione. 2. Due significati principali del termine. 3. Alle origini dell'idea moderna di comunità. 4. La comunità e il pluralismo sociale. [...] proprio mentre più visibilmente si viene affermando questo mortal God (come lo definì Hobbes), vi è chi ne avverte la radicale differenza da un altro modello politico-sociale, carico di un diverso valore: il ‛piccolo Stato', la respublica. Lo segnala ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Paolo Sarpi
Corrado Pin
Un frate enciclopedico, che rifiuta di render pubbliche le sue audaci riflessioni sull’uomo associato, la religione, lo Stato; in colloquio con il mondo dei filosofi antichi, [...] e levante fa più effetto la Torà, l’onore più nel settentrione, l’ambizione ne’ paesi medi» (Pensiero 414).
Questa scissione radicale tra religione e civiltà è stata ampiamente sottolineata e messa in antitesi alla visione, per fare un solo nome, di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Ermeneutica e pensiero debole
Costantino Esposito
La prima filosofia ermeneutica in Italia
Nella sua versione più diffusa a livello mondiale, l’ermeneutica è una tendenza di pensiero che parla soprattutto [...] in un gioco che […] trascende i giocatori e li getta in un orizzonte più comprensivo il quale trasforma in modo radicale le loro posizioni (G. Vattimo, Esiti dell’ermeneutica, in Id., Al di là del soggetto. Nietzsche, Heidegger e l’ermeneutica ...
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FONTANA, Giovanni Battista Lorenzo (in religione Gregorio)
Ugo Baldini
Nacque a Nogaredo nella Val d'Adige, presso Rovereto, il 19 dic. 1735, quarto dei nove figli di Pietro, notaio, e di Elena Caterina [...] Münter e il barone T.M. de Bassus. Di fatto, nel F. la critica all'esperienza storica della Chiesa, certamente radicale, non sfociò in ateismo o deismo, ma in una forma di cristianesimo "illuminato" in sintonia con le riforme giuseppine. Nel Discorso ...
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radicale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo radicalis, der. di radix -icis «radice»; come termine polit., ricalca l’ingl. radical]. – 1. In botanica, che si riferisce alla radice: pelo r.; apparato r.; polloni r.; velo r., v. velo1, n. 3 a;...
radicalico
radicàlico agg. [der. di radicale] (pl. m. -ci). – In chimica, che ha relazione con i radicali liberi: reazioni r., quelle che avvengono con l’intervento di radicali liberi.