Marcuse, Herbert
Filosofo e sociologo tedesco (Berlino 1898-Starnberg, Baviera, 1979). Insieme a M. Horkheimer e T.W. Adorno fu uno dei maggiori rappresentanti della teoria critica della società elaborata [...] a Soviet marxism (1958; trad. it. 1968). Ma l’opera più celebre di M. è One-dimensional man (1964; trad. it. 1967), che esercitò una profonda influenza sui movimenti studenteschi del 1968 per la sua critica radicale alla società industriale avanzata. ...
Leggi Tutto
Con tale termine (in tedesco Entmythologisierung) R. Bultmann (v. App. III, 1, p. 271) ha indicato - per la prima volta in uno scritto programmatico (Offenbarung und Heilsgeschehen) pubblicato a Monaco [...] una scelta, legate sempre, per un verso o per l'altro, alle capacità dell'individuo, mentre nell'idea di un'apertura radicale è sempre pensata la rinunzia a tutto ciò che proviene dall'uomo stesso ed è implicito dunque l'accoglimento di una salvezza ...
Leggi Tutto
Illuminismo
Paolo Casini
L'età dei Lumi
Definizione e periodizzazione
Il termine 'illuminismo' (franc. Lumières, ingl. Enlightenment, ted. Aufklärung, sp. Ilustración) coincide all'incirca, nelle periodizzazioni [...] un punto di vista teorico interno, essi furono ben lontani, tra il 1750 e il 1760, dall'assumere posizioni radicali, antimonarchiche o rivoluzionarie, come invece Diderot avrebbe fatto in vari scritti degli anni successivi, dopo gli insuccessi delle ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giuseppe Capograssi
Fulvio Tessitore
Quella di Giuseppe Capograssi è una delle forme più originali e autonome della filosofia contemporanea italiana, e non solo italiana, elaborata con desta partecipazione [...] dell’assolutizzazione dell’io, dell’io che contrappone a se stesso il non-io e lo crea, preparando la via al più radicale solipsismo teorico e pratico, quello che racchiude nel non-io tutti gli altri io, «quasi le cose fossero originariamente affette ...
Leggi Tutto
Filosofia
L’azione di considerare pensando e ripensando con attenzione e scrupolo. Nel linguaggio filosofico, il termine è andato storicamente caratterizzandosi in accezioni più specifiche. In J. Locke [...] una natura delle cose come natura preesistente, ma la produce nel momento stesso in cui la coglie. Di qui la radicale svalutazione di una filosofia della r. in cui l’intelletto umano proceda per astrazione, cioè per separazioni e opposizioni che ...
Leggi Tutto
anima
Anna Lisa Schino
La parte non corporea dell'uomo
La parola anima deriva dal greco ánemos "vento", "soffio" e quindi "respiro". Dal significato originario, che mette in relazione la vita con la [...] L'anima è principio del solo pensiero, non della vita in tutte le sue manifestazioni. La dualità di corpo e anima è radicale, in quanto il primo esiste e funziona in base a principi propri, soltanto materiali, mentre la seconda è coscienza pura.
La ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giacomo Leopardi
Gaspare Polizzi
L’opera di Giacomo Leopardi costituisce un riferimento imprescindibile nella tradizione letteraria italiana. Sembra anche ormai acquisita la sua dimensione filosofica, [...] 1821).
Esso confligge senza soluzione con il processo cosmico naturale, eterno e dinamico, inteso dall’uomo come male radicale, in quanto distruttivo di ogni ente individuale. La tendenza umana verso un piacere infinito consegue a tale dimensione ...
Leggi Tutto
In senso ampio, quel ramo della filosofia che si occupa di qualsiasi forma di comportamento (gr. ἦθος) umano, politico, giuridico o morale; in senso stretto, invece, l’e. va distinta sia dalla politica [...] e quelle degli animali. La tesi di una rilevanza morale delle azioni rivolte agli animali è stata difesa in modo più radicale da parte di teorici che, come T. Regan, hanno basato i diritti morali degli animali sul valore intrinseco delle loro vite ...
Leggi Tutto
. Assumendo la parola "epistemologia" nel senso di "riflessione critica generale intorno alla conoscenza scientifica", il presente tentativo di sintesi problematica delle acquisizioni epistemologiche post-ottocentesche [...] scopo "l'esegesi logica dei pensieri" (proposizione 4.112), "il chiarirsi di proposizioni" (proposizione 4.112). Così, dando forma radicale a motivi suggeriti in varia misura negli scritti dei suoi stessi maestri (B. Russell e G. E. Moore), l'autore ...
Leggi Tutto
conflitto sociale
Stefano De Luca
Antagonismo tra gruppi sociali
Tutte le società sono attraversate da conflitti sociali, ossia da contrasti per assicurarsi posizioni di potere, ricchezza e prestigio. [...] non vi saranno più classi e di conseguenza non vi sarà più né conflitto, né sfruttamento.
Marx è dunque il più radicale sostenitore della concezione conflittuale della società, per quanto riguarda il passato e il presente, ma è al tempo stesso il ...
Leggi Tutto
radicale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo radicalis, der. di radix -icis «radice»; come termine polit., ricalca l’ingl. radical]. – 1. In botanica, che si riferisce alla radice: pelo r.; apparato r.; polloni r.; velo r., v. velo1, n. 3 a;...
radicalico
radicàlico agg. [der. di radicale] (pl. m. -ci). – In chimica, che ha relazione con i radicali liberi: reazioni r., quelle che avvengono con l’intervento di radicali liberi.