Scrittore francese, nato a Parigi il 12 marzo 1598, morto il 10 febbraio 1659. Fu avvocato al parlamento parigino, collaboratore letterario del cardinale di Richelieu, e membro dell'Accademia. Poeta fecondo [...] del '500 francese e dei regni d'Enrico IV e di Luigi XIII: pubblicate sono soltanto singole vite, fra cui quella di Rabelais (Ginevra 1867) e dei tre Marot (Parigi 1871), le Vies des poètes gascons (Parigi 1866) e le Vies des poètes bordelais ...
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Cardinale, fratello di Guillaume (v.). Nato nel 1492, vescovo di Baiona nel 1526, amicissimo del connestabile Anne de Montmorency, ripetutamente ministro dei re di Francia, fu da Francesco I inviato in [...] frequentatissima da letterati e artisti. Uno dei suoi soggiorni a Roma, nel 1536, è famoso perché lo accompagnò il Rabelais, che descrisse in alcune lettere le sue impressioni. Dell'attività letteraria del Du Bellay rimangono alcune poesie (tre libri ...
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Poeta e romanziere (Parigi 1558 - Tours 1612 circa). Calvinista, riparò in Svizzera dopo la Notte di San Bartolomeo; in seguito abiurò e divenne canonico della chiesa di Saint-Gatien di Tours. S'interessò [...] libro licenzioso, Le moyen de parvenir, oeuvre contenant la raison de tout ce qui a été, est et sera, pubblicato intorno al 1610, un lungo racconto disordinato, in forma di dialogo, con tratti ed episodî derivati da Rabelais e da novellieri italiani. ...
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Còrghi, Azio. - Compositore italiano (Cirié, Torino, 1937 - Guidizzolo 2022). Dopo gli studi nei conservatori di Torino e di Milano, città in cui in seguito svolse anche attività didattica, nel 1994 iniziò [...] composto i balletti Mazapegul (1985) e Un petit train de plaisir (1991, da G. Rossini) e le opere Gargantua (1984, da F. Rabelais), Isabella (1996, da G. Rossini), Rinaldo & C. (1997, da G.F. Haendel), Tat’jana (1999, da A. Cechov); Sen’ja (2002 ...
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PRONOSTICO (lat. prognosticum; dal gr. προ- "prima" e γιγνώσκω "conosco")
Raffaele CORSO
Nicola TURCHI
È la previsione degli avvenimenti futuri che gli astrologi ricavavano dall'esame dei fenomeni celesti. [...] astrologia giudiziaria superstiziosa per distinguerla da quella legittima) e da altri, quali G. Pico della Mirandola e F. Rabelais.
In senso più ristretto s'intende per pronostico la previsione di varî fenomeni relativi alla salute dell'uomo, all ...
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TILLIER, Claude
Francesco Picco
Libellista e romanziere francese, nato a Clamecy (Nevers) nel 1801, morto a Nevers nel 1844. Figlio d'un modesto artigiano, istruitosi fra gli stenti, dopo sei anni di [...] raziocinio, di piacevole umorismo, di ironia mordente, d'animo di poeta e di mente di pensatore, paragonato per un verso al Rabelais, e per l'altro a un "pamphlétaire" celeberrimo, a Paul-Louis Courier, il T. svolse sotto forma di libelli audaci, di ...
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LEFRANC, Abel
Critico ed erudito francese, nato a Élincourt-Sainte-Marguerite (Oise) il 27 luglio 1863. Uno dei direttori all'École des hautes études (1901), professore di lingua e letteratura francese [...] allo studio del sec. XVI: direttore, infatti, della Revue du XVIe siècle, ha dato l'edizione delle opere di Rabelais (dal 1911, con introduzione; cfr. Les navigations de Pantagruel, 1905), ha scoperto e pubblicato Les dernières poésies de Marguerite ...
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HAŠEK, Jaroslav
Wolfango Giusti
Scrittore cèco, nato a Praga il 24 aprile 1883, morto il 2 gennaio 1923 a Lipnice. La fama mondiale del H. è legata al racconto in quattro volumi intitolato Osudy dobrého [...] , nel donchisciottismo modernamente rivissuto, nell'umorismo popolaresco e rude non del tutto a torto confrontato a quello del Rabelais, anche se sotto l'apparente scherzo si affaccia continuamente una nota dolorosa. Quei critici che hanno voluto ...
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PANCIATICHI, Bartolomeo
Giorgio Caravale
PANCIATICHI, Bartolomeo. – Nacque in Francia nel 1507 da una relazione extramatrimoniale del padre, Bartolomeo, legittimata il 29 marzo 1531 dal vescovo Alessandro [...] gli studi umanistici, che ben presto si aprirono alle idee della Riforma protestante. Nel 1532 vi si stabilì François Rabelais e due anni dopo étienne Dolet. Le idee luterane vi erano penetrate fin dal 1520, trovando un ambiente favorevole nel ...
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Generale e uomo politico francese, nato a Glatigny presso Montmirail nel 1491, morto a Saint-Svmphorien presso Lione il 9 gennaio 1543. Cadetto di un'antica famiglia angioina, venne in Italia al seguito [...] delle truppe francesi in tutto il Piemonte, prodigandovisi in tale guisa che morì estenuato sulla via del ritorno in patria. Il Rabelais ne descrive la morte nel 3° e 4° libro del suo Pantagruel.
Nelle memorie di Martin Du B. pubblicate dal Bourrilly ...
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rabelesiano
rabeleṡiano (o rabelaiṡiano 〈rable∫i̯àno〉) agg. [dal fr. rabelaisien]. – 1. Relativo allo scrittore francese François Rabelais 〈rablè〉 (c. 1494-1553), noto soprattutto per l’opera narrativa comunem. chiamata Gargantua et Pantagruel...
quarto
agg. num. ord. e s. m. [lat. quartus, affine a quattuor «quattro»]. – 1. agg. Con valore ordinale, che occupa, in una sequenza o in una successione ordinata, il posto corrispondente al numero quattro, cioè viene dopo altri tre (in cifre...