MARICHAL, Robert
Armando PETRUCCI
Paleografo, papirologo, diplomatista, filologo romanzo, nato a Mandres, Seine-et-Oise, il 20 marzo 1904. Compiuti gli studî all'École des Chartes (1927), archivista [...] primi lavori furono dedicati allo studio e all'edizione critica di testi francesi del Cinquecento, in modo particolare di Rabelais e di Margherita di Navarra.
In seguito i suoi interessi si volsero allo studio delle scritture del mondo romano, in ...
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Linguista e critico letterario (Vienna 1887 - Forte dei Marmi 1960); insegnò nelle univ. di Marburgo (1925-30), Colonia (1930-33), İstanbul (1933-36) e dal 1937 alla Johns Hopkins University di Baltimora. [...] e della critica letteraria, la stilistica. Tra le sue opere: Die Wortbildung als stilistisches Mittel exemplifiziert an Rabelais (1910); Aufsätze zur romanischen Syntax und Stilistik (1918); Italienische Kriegsgefangenbriefe (1921; trad. it. 1976 ...
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Scrittore (Strasburgo tra il 1545 e il 1551 - Forbach 1589 o 1590). Studiò a Siena e si addottorò in legge a Basilea nel 1574. Nel 1583 ottenne un ufficio a Forbach. Iniziò la sua attività verso il 1570 [...] del gigante Gargantua. È il primo grande monumento in prosa profana tedesca. Traggono anche ispirazione dagli scritti del Rabelais l'Aller Praktik Grossmutter (1573), parodia degli almanacchi profetici, e l'ultima sua opera, il Catalogus catalogorum ...
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Critico letterario e romanziere italiano (Novara 1904 - Torino 1978); studioso di letteratura francese e italiana, è stato prof. di lingua e letteratura francese nelle univ. di Napoli e di Torino. Combatté, [...] , 1955; Manzoni e il "realismo", 1956; Stendhal e il realismo, 1958. Da ricordare anche le sue traduzioni (Molière, Voltaire, Rabelais, Prévost, Saint-Simon, Stendhal, Baudelaire), e i romanzi (Un salto nel buio, 1959; La svolta, 1965; Scomparso a ...
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ARRIVABENE, Ludovico
Simona Carando
Nacque probabilmente intorno al 1530 da Leonardo. La prima notizia che lo riguarda risale al 1555, anno in cui egli fu sicuramente a Parigi, al seguito del padre [...] di Sylvius e cerca di screditare i medici francesi a vantaggio degli italiani.
Nonostante le accuse rivolte particolarmente a Rabelais, e si pensi allo spunto polemico che suggerisce l'argomento dell'operetta e che viene dall'A. sviluppato in ...
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Libro contenente la denuncia delle tre religioni storiche come imposture e dei rispettivi fondatori (Mosè, Cristo, Maometto) come impostori. Stampato per la prima volta in Germania verso la metà del Settecento, [...] ; di volta in volta era attribuito agli ‘eretici’ più in vista per antica fama o per polemiche recenti: da Federico II a Rabelais, da Serveto a Machiavelli, da Pomponazzi a Bruno e Vanini. Il problema dell’origine dello scritto e del suo autore resta ...
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Incisore, pittore e scultore, nato a Strasburgo il 6 gennaio 1832, morto a Parigi il 23 gennaio 1883. A sei anni già disegnava e a 15 cominciò a pubblicare disegni nella Caricature. La guerra di Crimea [...] Bry aîné. Questa illustrazione lo rese celebre. Pieno di ammirazione, Paul Lacroix lo stesso anno gli affidò l'illustrazione del Rabelais, seguita nel 1855 da 425 disegni per i Contes drôlatiques di Balzac. Queste due opere confermano la sua fama. L ...
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Casa editrice, fondata a Parigi (1883) da Auguste G. (1812 - 1887) e dal fratello Hippolyte (1815-1911). Essi acquistarono, tra il 1848 e il 1859, imprese di altri editori, tra le quali la collezione di [...] J. Proudhon, di C.-A. Sainte-Beuve (illustrate da P. Gavarni), di R. de Chateaubriand, e Gargantua et Pantagruel di Rabelais illustrato da G. Doré. Nel 1983 il catalogo della casa editrice, a eccezione della collezione G.-Flammarion, che nel 1979 era ...
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Ipotetica «scienza delle soluzioni immaginarie» (secondo la definizione datane dal suo inventore, A. Jarry, in Gestes et opinions du docteur Faustroll, pataphysicien, postumo, 1911), fondata sul principio [...] che si esprime in forme di ragionamento capziose e paradossali e in un linguaggio festosamente dissacratorio, nel solco di F. Rabelais. A essa si rifanno i membri del Collège de pataphysique, fondato in Francia (1948), cui hanno aderito scrittori (R ...
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Poeta francese, procuratore arcivescovile e poi canonico metropolitano di Reims, dove nacque verso il 1421 e morì il 12 maggio 1510. Spirito beffardo, giurista agguerrito, ecclesiastico spregiudicato, [...] P. Tarbé (Reims 1847) e da Ch. d'Héricault (Parigi 1857).
Bibl.: P. Tarbé e Ch. d'Héricault, nelle note alle ed. citate; e per l'influenza del C. su Rabelais, J. Maettig, Über den Einfluss der heimischen volkstümlichen und literarischen Literatur auf ...
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rabelesiano
rabeleṡiano (o rabelaiṡiano 〈rable∫i̯àno〉) agg. [dal fr. rabelaisien]. – 1. Relativo allo scrittore francese François Rabelais 〈rablè〉 (c. 1494-1553), noto soprattutto per l’opera narrativa comunem. chiamata Gargantua et Pantagruel...
quarto
agg. num. ord. e s. m. [lat. quartus, affine a quattuor «quattro»]. – 1. agg. Con valore ordinale, che occupa, in una sequenza o in una successione ordinata, il posto corrispondente al numero quattro, cioè viene dopo altri tre (in cifre...