Poeta, nato verso il 1345 a Vertus (Marne). Il nome gli venne da una casetta di campagna, Les champs, ch'egli possedeva alle porte della sua città natale. Ebbe anche il soprannome di Morel, o Maure, per [...] riprende i motivi tipici della letteratura misogina medievale e preannunzia per l'impostazione generale il 3° libro di Rabelais. Tra le sue opere in prosa, oltre una Demonstracion contre sortileges (forse scritto per combattere la mania astrologica ...
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GADDA, Carlo Emilio
Giorgio Patrizi
Nacque a Milano il 14 nov. 1893 da una famiglia originaria di Fagnano Olona, presso Varese.
Il padre, Francesco Ippolito, fratello di un ministro dei Lavori pubblici [...] confusioni tra categorie specifiche e movimenti storici) da far risalire fino al macaronico di Folengo e al Rabelais: una tradizione che, in epoche più recenti, trovava vitalissime testimonianze nelle esperienze degli scapigliati, nel plurilinguismo ...
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Letteratura
Sergio Pautasso
Guido Andrea Pautasso
È l'insieme della produzione in prosa e in poesia in una determinata lingua, in cui si riconoscono valori e intenti artistici. Legata, come tutti i [...] , in Gargantua, sosteneva che il cibo fosse un fattore di socializzazione. Apollinaire, riferendosi a Rabelais, difendeva l'idea bizzarra che il corpo dell'uomo magro fosse vittima di una malattia viscerale che lo asciuga, impedendogli di lottare ...
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L’anagramma (dal gr. aná «sopra» e grámma «lettera») è la condizione per cui due (o più) parole o due (o più) altre sequenze linguistiche sono costituite dallo stesso insieme di lettere (più raramente, [...] a sfondo satirico, e per un’esigenza di mascheramento: l’anagramma è il nome di Alcofribas Nasier con cui François Rabelais (1494-1553) firmò i primi due libri di Gargantua e Pantagruel, per eludere la censura della Sorbonne.
Pseudonimi e alter ...
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Ferreri, Marco
Alessandro Cappabianca
Regista cinematografico, nato a Milano l'11 maggio 1928 e morto a Parigi il 9 maggio 1997. Il suo approccio al cinema avvenne nel segno del grottesco e dell'humour [...] voudras (1994), dedicato alle mangiate pantagrueliche che si svolgono nella provincia francese durante i festeggiamenti in onore di F. Rabelais. Con Touche pas la femme blanche (1974; Non toccare la donna bianca) affrontò il problema, da lui molto ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carla Casagrande
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’interpretazione del profilo intellettuale dell’Alberti è particolarmente controversa. [...] certi contenuti, preannuncia temi e toni della più importante letteratura moralistica moderna, da Erasmo a Bruno, da Rabelais a Montaigne, da Voltaire a Leopardi.
Nonostante sia difficile tracciare un’evoluzione diacronica coerente del suo pensiero ...
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FALDELLA, Giovanni
Lucia Strappini
Nacque a Saluggia, all'epoca in provincia di Novara (oggi Vercelli), il 26 apr. 1846, da Francesco e da Benedetta Barberis.
Il padre, proprietario terriero e medico [...] un "rappresentante importante di quella eterna "funzione Gadda" che va da Folengo e gli altri macaronici, così efficaci su Rabelais, al Joyce di Finnegan's Wake" (Intr. ai Racconti della Scapigliaturapiemontese, p. 539).
Sulla scia del successo delle ...
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MEIETTI, Roberto
. – N
Lorenzo Carpanè
acque a Padova intorno al 1550 da Paolo.
Paolo nacque a Padova, forse alla fine degli anni Trenta del XVI secolo, da Giovanni Battista, di professione «comadadore» [...] omnium, qui in Ultramontanis regionibus impressi apud Robertum Meiettum prostant [sic], Venetia 1602). Vi si trovano libri di F. Rabelais e di scrittori neoplatonici ed ermetici, che il M. riusciva a smerciare anche in Italia, per un totale di ben ...
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Carducci, Giosue
Marco Veglia
Poeta, nato a Valdicastello di Pietrasanta nel 1835 e morto a Bologna nel 1907. Alla scuola domestica e severa del padre Michele, medico e carbonaro, C. mostrò un’inclinazione [...] Machiavelli», Opere, 5° vol., cit., p. 349). Nella sua fortuna, M. veniva raffrontato ad Ariosto, François Rabelais, Molière, Voltaire, Gotthold E. Lessing. Storico, naturalista, scrittore teatrale (di un teatro che, quale intelligenza degli uomini ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Cecilia Panti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Clément Janequin è uno dei più rappresentativi maestri della chanson francese del Rinascimento. [...] -fiamminghi più l’italiano Costanzo Festa), che si trova nel prologo al quarto libro di Gargantua et Pantagruel di François Rabelais, composto fra il 1548 e il 1552.
Il rapporto profondo di Janequin con Ronsard (il quale aveva una grande passione ...
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rabelesiano
rabeleṡiano (o rabelaiṡiano 〈rable∫i̯àno〉) agg. [dal fr. rabelaisien]. – 1. Relativo allo scrittore francese François Rabelais 〈rablè〉 (c. 1494-1553), noto soprattutto per l’opera narrativa comunem. chiamata Gargantua et Pantagruel...
quarto
agg. num. ord. e s. m. [lat. quartus, affine a quattuor «quattro»]. – 1. agg. Con valore ordinale, che occupa, in una sequenza o in una successione ordinata, il posto corrispondente al numero quattro, cioè viene dopo altri tre (in cifre...