Vescovo di Edessa e scrittore ecclesiastico (Calcide del Belo seconda metà sec. 4º - Edessa 435), figlio di un pagano e di una cristiana; si convertì al cristianesimo solo verso il 400. Dopo aver lasciato la famiglia e i beni per farsi monaco, fu vescovo di Edessa. Da principio ostile a Cirillo d'Alessandria e favorevole a Nestorio e Teodoro di Mopsuestia, dopo aver partecipato al Concilio di Efeso ...
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Teologo e scrittore siro (m. 457), capo della scuola di Edessa sotto il vescovo Rabbūlā. Presente al Concilio di Efeso, non approvò la condanna delle opere di Teodoro di Mopsuestia e, in conflitto col [...] suo vescovo, fu espulso dalla città (433). Allora forse scrisse la famosa lettera al vescovo persiano Mārī contro il Concilio di Efeso e Cirillo d'Alessandria. Questa lettera, rimastaci in versione greca, ...
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VANGELI
F. Cecchini
Nell'ambito della tradizione manoscritta dei v., le fasi iniziali della costituzione di un apparato illustrativo a corredo della narrazione degli episodi della vita e dell'insegnamento [...] , di Cristo e della Vergine orante (cc. 10v-11r). Quest'associazione, insolita nei v. bizantini e già sperimentata nei v. di Rabbula, dove le figure della Vergine con il Bambino (c. 1v) e di Cristo in trono (c. 14r) rispettivamente aprono e chiudono ...
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ASCENSIONE
V.M. Schmidt
L'a. è la salita di Cristo al cielo alla presenza degli apostoli dopo la risurrezione, della quale costituisce il completamento. La risurrezione di Cristo e la sua ascesa alla [...] di una teofania al di fuori del tempo e l'a. viene intesa anche come una intronizzazione.Una miniatura nel Vangelo di Rabbūlā, del 586 (Firenze, Laur., Plut. 1. 56, c.13v), è iconograficamente ancora più complessa: la mandorla con il Cristo è posta ...
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Secondo la tradizione giudaica e cristiana spirito del male, nemico di Dio e degli uomini, che tenta per indurli a peccare. Nella letteratura apocalittica e nel Nuovo Testamento il d., o Satana, è il [...] o di angelo dalle vesti scure, il d. dal 6° sec. appare nelle figurazioni della Guarigione dell’indemoniato (codice di Rabbula), della parabola della Separazione del gregge (Ravenna, S. Apollinare Nuovo) e dell’Anastasis. Dall’8° sec. è rappresentato ...
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EVANGELISTI
W. Melczer
La radice etimologica del termine e., che nel senso cristiano significa 'colui che annuncia la buona novella relativa a Cristo', è il verbo εὐαγγελίζομαι 'annunciare lieti eventi'. [...] , Les symboles des quatre Evangélistes, Revue de la Réforme 10, 1959, pp. 3-25; C. Cecchelli, G. Furlani, M. Salmi, The Rabbula Gospels, Lausanne 1959; J.H. Emminghaus, s.v. Evangelisten in der bildenden Kunst, in LThK, III, 1959, coll. 1254-1255; H ...
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BIBBIA
H.L. Kessler
L'illustrazione delle Sacre Scritture nacque come risposta alla cultura greco-romana e si sviluppò nel corso del Medioevo fino a divenire un elemento centrale dell'arte cristiana.
Origini
Pressoché [...] , tre o tutti e quattro i Vangeli, in modo che letti orizzontalmente indichino i passi paralleli. L'Evangeliario siriaco di Rabbula (Firenze, Laur., Plut. 1.56), proveniente da Beth Zagba, località poco a S di Antiochia, presenta già nel 586 immagini ...
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DAVIDE
M. Mihályi
Profeta e re d'Israele (ca. 1000-961 a.C.), figlio di Iesse, unto segretamente re da Samuele per ordine di Dio, fondatore della dinastia che regnò per quattro secoli sul regno di Giuda.La [...] nell'arte paleocristiana e bizantina, con corona, tunica e clamide con tablíon in oro, per es. nell'Evangeliario siriaco di Rabbula (Firenze, Laur., Plut. 1.56; sec. 6°; Walter, 1976, p. 62) - e Cristo bambino, profeta del ruolo messianico dello ...
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MARIA
L. Travaini
Le narrazioni neotestamentarie riguardanti M. la indicano soprattutto come vergine e madre di Gesù Cristo-Dio (Mt. 1, 16-23; Lc. 1, 31-35; Gv. 2, 1). Esse hanno inizio con l'annunciazione [...] 128) individua M. con il tipo dell'orante, come per es. nelle ampolle di Terra Santa (Monza, Mus. del Duomo), nei Vangeli di Rabbula, del sec. 6° (Firenze, Laur., Plut. 1.56, c. 13v), e nel Tetravangelo, del 1100 ca., di Parma (Bibl. Palatina, Pal. 5 ...
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CROCIFISSO
G. Jászai
Con il termine c. si intende la rappresentazione della croce con sopra Cristo, indipendentemente da materiale, tecnica, misure, contesto iconografico e funzione iconica. La specificazione [...] ferita sul fianco, segno della morte, e con gli occhi aperti, segno del trionfo sulla morte (per es. Vangeli di Rabbula, eseguiti in Siria nel 586, Firenze, Laur., Plut. 1.56, c. 13r; coperchio di una cassetta-reliquiario di provenienza palestinese ...
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