FELICE da Prato
Rosalba Zangari
Nato, presumibilmente a Prato, intorno al 1460, da famiglia ebraica, si convertì al cristianesimo ed entrò nell'Ordine degli agostiniani.
La circostanza che si firmasse, [...] che Daniel Bomberg iniziò a stampare nel 1516. Mentre l'edizione minore fu in 4º la maggiore, vera e propria Bibbia rabbinica, uscì in quattro volumi di grande formato. Oltre a costituire un caposaldo dell'editoria perché è la prima edizione a stampa ...
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GIOVANNI (Zuan) di Gara (di Garra)
Pier Cesare Yoli Zorattini
Nacque da Giacomo, a Riva del Garda tra il secondo e il terzo decennio del secolo XVII (dalla registrazione di morte, stilata il 6 dic. [...] il Kuzari (1594) di Yehudah ha-Levi o le Mif'aloth Elohim di Yiṣḥaq Abravanel. G. pubblicò inoltre raccolte di responsi di rabbini del suo tempo: si ricordano i Responsa di Shelomoh ha-Kohen, di Mosheh Alsheikh o Alshekh e di Mosheh Galanti, il Devar ...
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ELIA da Ferrara
Elisabetta Putini
Nacque a Ferrara verso la fine del sec. XIV da famiglia ebraica. Nulla sappiamo dei suoi ascendenti che comunque dovettero dargli una buona formazione: E. infatti fu [...] soprattutto da Alessandria d'Egitto e da Damasco. Divenuto rabbino, maestro e giudice, aveva avuto l'incarico di "dieci tribù" e del fiume Sambaṭȳon, luogo leggendario della letteratura rabbinica, il cui nome ricorre in molti passi biblici e in alcune ...
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MOSCATO, Yehudah ben Yosef Aryeh (Leone)
Saverio Campanini
– Nacque a Osimo nel 1533 o alla fine dell’anno precedente, da genitori di cui non si è conservata notizia.
La data di nascita si desume dall’atto [...] che data per lo meno al 1564, come ha mostrato Bernard Dov Cooperman (Veltri-Miletto, 2012) sulla base di un responsum rabbinico di Moshe Provenzal (Yani, 1989, p. 116); è probabile che Moscato abbia lasciato lo Stato pontificio in conseguenza della ...
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ATHIAS, Giuseppe
Elvira Gencarelli
Appartenente a una cospicua famiglia di israeliti emigrata dalla Spagna in Olanda e dall'Olanda in Italia, l'A. nacque probabilmente a Livorno nel 1672. Abbandonò [...] a G. Averani, al Salvini e al Newton.
A questa intelligente attività culturale si aggiunse nel 1733 quella di rabbino della comunità israelitica di Livorno; attività che andava dalle vive ed interessanti riunioni che si tenevano nella casa dell'A ...
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FOA, Vittorio
Andrea Graziosi
Nacque a Torino il 18 settembre 1910, terzogenito di Ernesto Ettore (1871-1966) e di Lelia Della Torre (1883-1968).
I fratelli maggiori, Anna (1908-2006) e Giuseppe (1909-1996), [...] di Giolitti e del progresso nazionale e liberale che aveva dato la libertà agli ebrei, era figlio di Giuseppe (1840-1917), rabbino di Torino fino al 1903. Il culto del progresso era ancora più vivo nella madre, un’ebrea di Alessandria alla quale Foa ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carolina Belli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
A partire dagli ultimi decenni del Cinquecento si fa strada in molte realtà europee la [...] viene dichiarata legale la loro presenza. Ed è vero che l’agenda di un avvenimento come l’incontro con il rabbino Judah Loew e con il suo “discorso” sul golem non può non essere determinata dalle particolari concezioni filosofiche dell’imperatore ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Dario Ippolito
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nell’Europa in cui si consolidano gli Stati nazionali, l’Impero asburgico appare all’inizio [...] a Praga nel 1583 – e rifugiando se stesso e il suo impero nel respiro delle arti e delle scienze. Amico del rabbino Low, uno dei maggiori esperti di Golem, accoglie alla sua corte Keplero e Brahe: mecenate di “luminari e ciurmatori”, “saggio ...
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BRAGADIN, Alvise
Alfredo Cioni
Figlio di Pietro, della nobile famiglia veneziana, nacque nei primi anni del sec. XVI, e fu il primo della famiglia ad impiantare nella città natale, dopo che un altro [...] quel tempo aveva già iniziata la sua brillante carriera che lo doveva condurre ad ottenere la massima autorità nella legge rabbinica. Rabbi Mosè esaminò la questione e le sue conclusioni - divulgate il 10 ag. 1550 - furono in tutto favorevoli a rabbi ...
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(pseud. di Giptein, Yaacov)
Artista israeliano, nato a Rishon-le-Zion l'11 maggio 1928. Frequenta l'Accademia Bezalel di Gerusalemme e la Scuola di arti e mestieri di Zurigo (dal 1949 al 1951), ove studia [...] di teatro multidimensionale a scene multiple in contrappunto. Spirito speculativo e inventivo, figlio di un rabbino, cresciuto nell'insegnamento della Cabala, alla ricerca costante della verità interiore, egli persegue attraverso l'animazione ...
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rabbino
s. m. [dall’ebr. rabbī: v. rabbi]. – Antica denominazione dei dottori della legge ebrei, oggi usata a designare i capi spirituali delle singole comunità, nelle quali, oltre a presiedere il culto e i principali riti, e a dirimere le...
rabbinico
rabbìnico agg. [der. di rabbino] (pl. m. -ci). – Di rabbino, dei rabbini: tradizioni r.; l’insegnamento r.; esegesi r. (della Bibbia); scrittura r., scrittura ebraica derivata dalla quadrata, adoperata per libri d’importanza minore...