PASSIGLI, Moise David
Maria Iolanda Palazzolo
PASSIGLI, Moisè David. – Nacque ad Arezzo nel 1783 da Angiolo e da Rachele Usigli.
Entrambi i genitori erano esponenti della benestante comunità israelitica [...] principale dei suoi dissesti finanziari e delle periodiche difficoltà con i soci.
Sposatosi con Anna Terni (1776-1852), figlia del rabbino fiorentino Daniele, ebbe da lei due figli.
Nel 1829 la società si allargò con l’ingresso di altri soci, da ...
Leggi Tutto
SCHMITZ, Aron Hector (Italo Svevo). – Nacque a Trieste, in via dell’Acquedotto (ora viale XX Settembre 16)
Simona Costa
, il 19 dicembre 1861 da un’agiata famiglia ebraica, quinto degli otto figli, sopravvissuti [...] Adolfo (1860-1918), e poi anche con Elio (1863-1886), Ettore frequentò la scuola elementare israelitica tenuta dal rabbino maggiore di Trieste, poi la scuola privata commerciale di Emanuele Edeles, e infine nel 1874, il padre-patriarca – perché ...
Leggi Tutto
Giornalista e scrittore italiano (n. New York 1950). Nato in seno a una famiglia benestante, multilingue (padre francese e madre italiana) e di fede ebraica, si è laureato in Giurisprudenza all’Università [...] (1990, con A. Moravia), Cambiare il cuore (1993, con il cardinale C. M. Martini) ed Essere ebreo (1994, con il rabbino E. Toaff). E. è inoltre un noto volto televisivo (La7) e un apprezzato scrittore; dopo aver ricevuto il Premio Cesare Pavese per ...
Leggi Tutto
VALERI, Nino
Roberto Pertici
– Nacque a Padova il 28 aprile 1897 da Silvio e da Emilia Maestro, primo di due figli: il secondo, Arnaldo, seguì le orme del padre e fece, come lui, il farmacista tutta [...] all’Università di Padova (v. la voce in questo Dizionario). La madre era di famiglia ebraica, figlia di un rabbino.
Nino compì gli studi liceali a Venezia, ma la sua vera formazione si svolse sulle riviste fiorentine primonovecentesche, da La ...
Leggi Tutto
SINGER, Isaac Bashevis
Marino Freschi
Romanziere, critico letterario, giornalista yiddish, nato a Leoncin, in Polonia, il 14 luglio 1904, da una famiglia di rabbini ortodossi. Educato secondo la rigorosa [...] ortodosso, seguendo il fratello maggiore Israel Joshua Singer (1893-1944), che, fuggito di casa per non divenire rabbino, si affermò come scrittore con simpatie comuniste, abbandonate dopo la lacerante delusione sofferta nella Russia sovietica. Anche ...
Leggi Tutto
giudaismo
Elena Loewenthal
La religione del Libro: una complessa identità millenaria
Il giudaismo, o ebraismo, è la religione del popolo ebraico e la sua cultura. Ma non è solo questo: è anche un modo [...] , e il più delle volte alla fine non c'è soluzione, ognuno resta della propria opinione. Tocca al lettore, o al rabbino venuto magari secoli dopo, decidere che cosa ritiene più giusto. Questo è il Talmud: il racconto di un'infinità di discussioni, di ...
Leggi Tutto
POLITEUMA (πολίτευμα)
Evaristo Breccia
Indica, in generale, nell'età ellenistica, l'organizzazione speciale che nelle grandi città nuove era data agli stranieri protetti, specialmente agli Ebrei. Per [...] , quanto con le comunità israelitiche, associazioni che hanno a capo un presidente, un consiglio di anziani, un gran rabbino, e che fruiscono non solo di un'autonomia religiosa e amministrativa, ma anche, limitatamente a certi aspetti del diritto ...
Leggi Tutto
MEDICI, Vitale
Lisa Saracco
– Nacque a Pesaro poco prima del 1559, da Salomon, di famiglia ebrea colta e benestante, e ricevette il nome di Yeḥi’el. Sono ignoti il nome della madre e le vicende relative [...] , dove si era trasferito con i figli e la moglie, esercitando la professione di medico e l’attività di rabbino. Qui, in seguito alle prediche del frate minore conventuale D. Sammattei da Costacciaro, inquisitore generale, si convertì al cattolicesimo ...
Leggi Tutto
CASTELLO (Castilho), Abramo Isacco
Fausto Parente
Nacque ad Ancona nel 1726 da Giuseppe. All’età di tredici anni venne inviato a Livorno ove trovò occupazione nella lavorazione e nel commercio del corallo. [...] Brunswick, visitò la Toscana nel 1775. S. D. Luzzatto, in una lettera ad A. Geiger del 3 marzo 1851, così scriveva: “Ne connaissez-vous pas le Rabbin de Livourne Abr. Isaac Castello, qui a perdu un fils docteur? Je ne doute point que ce soit ce méme ...
Leggi Tutto
Scrittore ebreo, nato a Béziers verso il 1270, morto verso il 1340. La sua produzione letteraria, che s'iniziò nel suo quindicesimo anno, è vastissima. Valentissimo nell'uso letterario della lingua ebraica, [...] un pericolo per la fede prese parte per i primi, e diresse in tal senso un'epistola a Shĕlōmōh ben Adrāt, rabbino di Barcellona, capo degli oppositori. La sua opera principale è il poemetto etico-didattico Bĕḥīnat ‛Ōlām (Esame del mondo), che ha ...
Leggi Tutto
rabbino
s. m. [dall’ebr. rabbī: v. rabbi]. – Antica denominazione dei dottori della legge ebrei, oggi usata a designare i capi spirituali delle singole comunità, nelle quali, oltre a presiedere il culto e i principali riti, e a dirimere le...
rabbinico
rabbìnico agg. [der. di rabbino] (pl. m. -ci). – Di rabbino, dei rabbini: tradizioni r.; l’insegnamento r.; esegesi r. (della Bibbia); scrittura r., scrittura ebraica derivata dalla quadrata, adoperata per libri d’importanza minore...