ROSSI, Azaria ben Mosè
Mauro Perani
de'. – Nacque a Mantova nel 1511 (o fra il 1511 e il 1514).
Visse a Ferrara da quando si sposò e, successivamente anche ad Ancona, Sabbioneta e Bologna, prima di [...] ingegno» lo definì l’inquisitore di Ferrara Eliseo Capo (o Capys) in una lettera di raccomandazione al pp. 105 s.; L. Zunz, Toledot Rabbi ‘Azaryah min ha-Adummim (Storia del rabbino A. de’ R.), in Kerem ḥemed” ("Vigna della delizia"), V (1841), pp ...
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LUZZATTO, Mošes Ḥayyim (Ramḥal)
Lisa Saracco
Nacque nel 1707 a Padova da Jacob e da Diamante, appartenenti al ramo patavino della famiglia, i quali garantirono al figlio un'ottima educazione, introducendolo [...] circolo mistico ebraico a Padova, del quale egli divenne capo indiscusso, e alla redazione di numerose opere come lo essere celibe. L'inchiesta sul circolo patavino da parte del rabbinato di Venezia nacque in seguito alla lettera inviata nel 1729 al ...
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FRIZZI, Benedetto (Ben Zion Refael Ha-Cohen)
Cristina Ceccone
Nacque il 7 apr. 1757 da Michele e da Debora Vitali a Ostiano, sulle rive dell'Oglio, allora in provincia di Mantova. Indirizzato dai genitori [...] de monsieur Richard maître de langue françoise, ibid. 1791; L'elogio del rabbino Israele Beniamino Bassano capo dell'università degli Ebrei di Reggio, ibid. 1791; L'elogio del rabbino Abram Abenezra letto in un'accademia letteraria in casa del signor ...
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BONAVOGLIA ('Ḥefeṣ ), Mosè de' Medici
Attilio Milano
Nato a Messina verso la fine del Trecento, il B. - Bonavoglia è l'equivalente dell'ebraico 'Hefes - sembra aver ottenuto assai presto, per motivi [...] generale"; tra gli Ebrei era detto anche nagghìd o "capo, presidente".
Questa suprema magistratura, la quale aveva per compito un cristiano e un ebreo; quest'ultimo era il fratello rabbino Isacco Bonavoglia. Appena morto, i contrasti intorno a questa ...
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Wallach, Eli
Francesco Zippel
Attore cinematografico e teatrale statunitense, nato a New York il 7 dicembre 1915. Proveniente dalla scuola dell'Actors Studio, W. ne è stato uno degli esponenti più significativi, [...] ladri) di Henry Hathaway, si mise definitivamente in luce con il capo banda messicano Caldera di The magnificent seven (1960; I magnifici d'amore), in cui interpreta la parte di un rabbino. Quasi novantenne ha disegnato un divertito cammeo in Mystic ...
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ELIA da Ferrara
Elisabetta Putini
Nacque a Ferrara verso la fine del sec. XIV da famiglia ebraica. Nulla sappiamo dei suoi ascendenti che comunque dovettero dargli una buona formazione: E. infatti fu [...] era stato accolto dai notabili e dove, nominato capo spirituale della comunità, gli erano pervenuti quesiti dottrinali dieci tribù" e del fiume Sambaṭȳon, luogo leggendario della letteratura rabbinica, il cui nome ricorre in molti passi biblici e in ...
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ASCARELLI (Ascariel), Debora
Mario Quattrucci
Nacque a Roma nei primi decenni del secolo XVI e vi morì, come sembra, ultrasettantenne. Scarse e frammentarie sono le notizie date dai suoi biografi: ignoto [...] 'A. appartemi.e prima di sposare Josepli Ascarelli, capo della comunità ebraica catalana accresciutasi a Roma dopo l' Mahon Hascioalim ("Abitacolo degli Oranti"), opera poetica famosa del rabbino Mosè da Rieti. Nel 1562 l'editore David della Rocca ...
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rabbino
s. m. [dall’ebr. rabbī: v. rabbi]. – Antica denominazione dei dottori della legge ebrei, oggi usata a designare i capi spirituali delle singole comunità, nelle quali, oltre a presiedere il culto e i principali riti, e a dirimere le...
maggiore
maggióre (ant. maióre) agg. [lat. maior -oris, compar. di magnus «grande»] (al sing. masch. e femm., se premesso al sost., per lo più si tronca, spec. davanti a consonante). – 1. Comparativo di grande, che nell’uso si alterna con...