Gli Ebrei e la città
Donatella Calabi
I luoghi, i traffici, la convivenza di più «nationi»
La mobilità degli Ebrei italiani è singolarmente elevata nel corso del Seicento; essa è sensibile alle altalenanti [...] dei frequentatori (che entrando non si scoprono il capo, né si genuflettono, né compiono altro gesto di con l’aggiunta di Il Tempio Israelitico Maggiore e Lettere del Rabbino maggiore Jacob Israele Carmi, Bologna 1969, p. 175 (Reggio Emilia ...
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FILIPPO Neri, santo
Vittorio Frajese
Nacque a Firenze, nel quartiere di S. Pier Gattolini, il 21 luglio 1515, da ser Francesco di Filippo da Castelfranco e da Lucrezia da Mosciano.
Il padre esercitava [...] modo di "far setta" e attribuire a F. il ruolo di un capo cittadino - ed era sul punto, nel 1567, di decretare la chiusura le prediche tenute da laici, tra i quali addirittura un ex rabbino, A. Dal Monte.
Il secondo attacco andò a segno tra il ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Dario Ippolito
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nell’Europa in cui si consolidano gli Stati nazionali, l’Impero asburgico appare all’inizio [...] il suo impero nel respiro delle arti e delle scienze. Amico del rabbino Low, uno dei maggiori esperti di Golem, accoglie alla sua corte l’erede al trono Ferdinando III d’Asburgo, diventato capo dell’esercito imperiale, è costretto alla pace di Praga ...
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MENDES, Guido Aronne
Stefano Arieti
– Nacque a Firenze (non a Venezia, come erroneamente detto in alcune fonti) il 18 ag. 1876 da Moisè (Maurizio) e da Elisa Olivetti, in un’antica famiglia ebraica [...] aver trascorso l’infanzia e la giovinezza al seguito del padre rabbino in alcune città italiane, dal 1894 risulta iscritto alla Comunità , Bologna 1922. Quando nel 1920 Baduel, già capo dell’Ufficio provvidenze sanitarie e sociali della CRI, fu ...
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Nome di una famiglia di dotti ebrei di origine spagnola, tra cui si segnalano: Mosé (n. Ṣafed - m. Damasco 1581), discepolo di Isac Luria e quindi caporabbino a Damasco, autore di un'antologia ordinata [...] , autore di componimenti ancora oggi popolari (Zemiroth Yiśrā'ēl "I canti di Israele", 1586) e di commenti biblici; Jacob, nipote di Israel, fu rabbino a Gaza, dove nel 1665 aderì al sabbatianesimo e ne raccontò le vicende in una cronaca in ebraico. ...
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Talmudista e giurista ebreo (Cracovia 1520 circa - ivi 1572). Fu rabbino e capo di una scuola talmudica. Con lo scritto Darkē Mosheh ("Le vie di Mosè"), e quindi con le note e le correzioni al codice giuridico [...] di Yōsēf Caro, ebbe parte notevole nella fissazione della legge ebraica secondo la tradizione ashkenazita. Scrisse inoltre opere di filosofia religiosa, di ritualistica, responsi, glosse e commenti varî ...
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Scrittore ebreo (1490 circa - 1555); fu educato in Italia, rabbino alla Canea e poi (1522) capo della comunità ebraica di Candia, è autore di una Cronaca di Venezia (1517) e di una storia degli Ottomani [...] a Candia ...
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PAOLO, santo
Leone TONDELLI
Umberto GNOLI
, Apostolo, nato a Tarso in Cilicia verso l'inizio dell'era cristiana, massimo propagatore dell'idea cristiana nel mondo ellenistico-romano, e a cui in gran [...] svolge dal 45 al 49. Barnaba e Paolo percorrono da un capo all'altro l'isola di Cipro, passano in Licaonia e in forma diversa e personale ai concetti del Vangelo; egli è rabbino di formazione e conoscitore profondo di problemi giuridici. Raramente, a ...
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SPINOZA, Benedetto (Benedictus de Spinoza; Baruch è la traduzione del nome, usata nella formula di scomunica dai capi della comunità ebraica)
Augusto Guzzo
Nato ad Amsterdam il 24 novembre 1632, morto [...] di Amsterdam, che lo avviò al rabbinato. I suoi maestri, tra i quali il rabbino Saul Levi Morteira, lo iniziarono alla è il solo sistema al quale la ragione possa metter capo quando sia abbastanza coraggiosa e coerente per non temere di giungere ...
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PENTATEUCO (dal greco πέντε "cinque" e τεῦχος "utensile, astuccio")
Alberto Vaccari
Denominazione della prima parte della Bibbia, che nella versione greca detta dei LXX è divisa in cinque libri, designati [...] avessero un re" (Genesi, XXXVI, 31) parve a un rabbino medievale (Isacco ben Jasos, morto verso il 1058) portar in quel Bibbia) adottato, sembra, per segnare il passaggio dall'Elohim del capo I al Jahvè del IV ossia per denotare l'identità dei ...
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rabbino
s. m. [dall’ebr. rabbī: v. rabbi]. – Antica denominazione dei dottori della legge ebrei, oggi usata a designare i capi spirituali delle singole comunità, nelle quali, oltre a presiedere il culto e i principali riti, e a dirimere le...
maggiore
maggióre (ant. maióre) agg. [lat. maior -oris, compar. di magnus «grande»] (al sing. masch. e femm., se premesso al sost., per lo più si tronca, spec. davanti a consonante). – 1. Comparativo di grande, che nell’uso si alterna con...