La civilta islamica: antiche e nuove tradizioni in matematica. La matematica ebraica
Tony Lévy
La matematica ebraica
Gli studiosi ebrei arabofoni che vivevano nei paesi dell'Islam rappresentavano una [...] by Immanuel Bonfils of Tarascon (c. 1350), "Isis", 24, 1936, pp. 16-45.
Ginsburg 1943: Ginsburg, Jekuthial, Sefer Menelaus le-Rabbi Ya῾aqov ben Makhir, "Ḥorev", 8, 1943, pp. 60-71.
‒ 1961: Ginsburg, Jekuthial, Torat ha-ṣerufim ba-sifrutenu ha-῾atiqa ...
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CASSUTO, Nathan
Amedeo Tagliacozzo
Nato a Firenze l'11 ott. 1909 da Umberto e da Bice Corcos, si laureò nel 1933 presso la facoltà di medicina e nel 1937 prese la specializzazione in oculistica diventando [...] prestata agli ebrei in Firenze nel momento più cruciale della discriminazione razziale, 9 marzo 1972"; Ibid., "The rabbi N. Cassuto", promemoria anon. e non datato; Milano, Arch. del Centro di document. ebraica contemporanea, "Testimonianza di ...
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(fr. bible; sp. biblia; ted. Bibel; ingl. btble).
Sommario: Natura e carattere della Bibbia: Nome e divisione, autorità e ispirazione, p. 879; numero dei libri e canone, p. 882; ordine dei libri e carattere [...] usa per comodità di citazione (p. 879). Spento lo stato giudaico dalla forza romana, l'opera degli scribi fu continuata dai rabbi o rabbini. Ma. stando ancora in piedi il Tempio (sec. I) una tradizione giudaica (v. Schwab, Le Talmud de Jérusalem, VI ...
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QIMCHI (Qimḥī)
Umberto Cassuto
Famiglia ebraica di origine spagnola, notevole per aver dato alla scienza diversi filologi ed esegeti. È dubbio se la vocalizzazione Qimḥī sia esatta, o se sia invece da [...] lungo considerati opera di Abrāhām ibn ‛Ezrā.
Dāwīd, figlio minore del suddetto Yōsēf, noto anche come RDQ o RaDaQ (iniziali di Rabbī Dāwīd Qimḥī), nato a Narbona verso il 1160 e ivi morto verso il 1235. Istruito dal fratello Mōsheh dopo la morte del ...
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RUGGERI, Ugo
Giorgio Montecchi
– Nato a Reggio Emilia dal notaio Antonio, fu battezzato il 10 luglio 1455. Nulla è noto della madre.
Nei primi anni Settanta era alunno nel Collegio reggiano di Bologna [...] sono anche le due edizioni in volgare (1475 e 1496) dell’Epistola contra Judaeorum errores di Samuel Rabbi Marochitanus tradotta dall’arabo in lingua latina dal domenicano spagnolo Alfonso Bonomini, ma oggi considerata una compilazione dello ...
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TARGŪM (aramaico e neoebraico targūm: plurale neoebraico targūmīm "traduzione", poi la "traduzione" per eccellenza)
Umberto Cassuto
Questo nome designa le traduzioni della Bibbia in aramaico giudaico.
A [...] la strettissima adesione al testo ebraico è spesso intesa, specialmente dopo il prevalere della scuola e dei principî di Rabbī'Ăqībā (v.), a permettere di trarre anche dalla traduzione le stesse deduzioni che dal testo ebraico si solevano dedurre ...
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Dalla riscoperta della pace all'inestinguibile sogno di dominio
Gaetano Cozzi*
Come poteva reggersi la veneta Repubblica
Il problema della "crisi generale" del Seicento
"Crisi generale del Seicento". [...] più illustri della comunità ebraica veneziana: l'attuale vicenda la pregiudicava gravemente, in modo irreparabile, temeva il rabbi. D'altro canto questo processo per la "contaminazione" della giustizia, col suo intrico di legami criminosi tra ...
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Una storia dei confini mobili: santi e culti fra universale e particolare
Sofia Boesch Gajano
Dal punto di vista cronologico la storia della santità è caratterizzata da un’accentuata diacronia e dalla [...] come separatezza e inaccessibilità, contempla figure di mediatori della parola e del potere di Dio nel corso della sua storia (rabbī, «il maestro»; saddiq, «il giusto»; hakham, «il saggio»). Anche il monoteismo islamico prevede per l’uomo forme di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Manuela Gianandrea
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Trasferendo la capitale dell’Impero da Vienna a Praga, Rodolfo II fonda un centro [...] ebraica, ben integrata nel tessuto sociale e impersonata, anche nella stima dell’imperatore, dal capo della scuola talmudica Rabbi Löw. Il castello di Hradcany viene ricostruito e ampliato, dopo l’incendio del 1541, con l’intervento di architetti ...
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CASSUTO, Umberto (Moše Dāwîd)
J. Alberto Soggin
Nato a Firenze il 16 sett. 1883 da Gustavo e da Emesta Galletti, in una famiglia ebraica tradizionalista e intimamente legata alla comunità israelitica [...] degli studi orientali, XXVIII (1953), pp. 225-229; E. S. Artom, U. C., in La Rass. mensile di Israel, XVIII (1952), pp. 451-462; Id., Rabbi Professor M. D. U. C., in Ereṣ Yiśrā'ēl, III (1954), pp. 1 s.; G. Levi Della Vida, U. C., in Rend. della Accad ...
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rabbi
s. m. – Adattamento latino (attrav. il gr. ῥαββί, ῥαββεί) del titolo onorifico ebraico rabbī «mio maestro»; compare più volte nei Vangeli e costituisce, a partire dal 1° sec. d. C., la denominazione ufficiale dei dottori della legge...
rabbia
ràbbia s. f. [lat. tardo rabia, lat. class. rabies]. – 1. a. Malattia infettiva, detta anche, ma inesattamente, idrofobia, provocata da un virus neurotropo (rhabdovirus) che determina un’encefalopatia acuta a esito quasi sempre letale:...