Il termine predicato (lat. praedicātu(m) «ciò che è affermato [di qualcosa]») compare per la prima volta all’inizio del medioevo nel commento di Boezio al De interpretatione aristotelico. Aristotele aveva [...] da un sintagma verbale di modo finito (bevo volentieri birra);
(b) da un sintagma verbale di modo non finito (sono caduto for case, in Universals in linguistic theory, edited by E. Bach & R.T. Harms, New York, Holt, Rinehart & Winston, pp. 1 ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] e le parole sono trascritte secondo la pronuncia.
Le lettere dell’alfabeto italiano sono in tutto 21: 16 per i suoni consonantici (b, c, d, f, g, h, l, m, n, p, q, r, s, t, v, z) e 5 (a, e, i, o, u) per i suoni vocalici. La lettera h, in realtà, non ...
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CORTI, Maria
Cristina Montagnani
Nacque a Milano il 7 settembre 1915, da Emilio e da Celestina Goldoni. L'infanzia fu segnata dalla perdita della madre, morta il 10 settembre 1925; il padre, che lavorava [...] di racconti Storie (Lecce 2000, con prefaz. di R. Luperini); Le pietre verbali (Torino 2001), in cui .A. Grignani, G. Lavezzi, G. e A.L. Lepschy, A. Longoni, A. Modena, B. Mortara Garavelli, C. Nesi, G. Palli Baroni, G. Palmieri, F. Pusterla, P. Mauri ...
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L’uso letterario del dialetto va considerato in rapporto alla scrittura nella lingua letteraria comune, così come la stessa nozione di dialetto è complementare a quella di lingua. Nella storia linguistica [...] ), Summa artis rithimici vulgaris dictaminis, edizione critica a cura di R. Andrews, Bologna, Commissione per i testi di lingua.
Di Basile, Giambattista, Il Pentamerone, traduzione e introduzione di B. Croce, prefazione di I. Calvino, Bari, Laterza, ...
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Le varietà italo-albanesi (arbëresh) sono parlate in 50 comunità (di cui 41 sedi comunali), distribuite in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia (fig. 2). Gruppi albanofoni [...] particella determinativa, accordata anche in caso, come negli esempi (2) a., (2) b. e (2) c. di Greci, con l’aggettivo mað «grande»:
(2 -u. Nella parlata di Casalvecchio si ha per esempio: rəpətsɔɲ «rammendo», rambəkɔham «mi arrampico», məlun ...
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I nomi di parentela (detti anche, raramente, singenionimi, dal gr. syngenḗs «parente, consanguineo») sono nomi che indicano legami di parentela (ma non, necessariamente, di consanguineità) tra le persone, [...] paye e maye grande, lomb. pa grand e mamma granda, campano pat[ə] r[w]oss[ə] e mamma rossa (AIS 1928-1940: 16, 17), nel oggi l’articolo con loro: la loro moglie, il loro fratello;
(b) con padre, madre, figlio e figlia l’articolo si omette: mio padre ...
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La parola è un’unità centrale nell’organizzazione del linguaggio. L’esistenza di specifiche condizioni e di fenomeni fonologici che si riferiscono alla parola porta all’individuazione di un costituente [...] su entrambi i membri, che sono perciò da considerare portatori di accento primario:
(8) a. p[ɔ]rtasci, r[o]mpighiaccio, pianof[ɔ]rte, portab[o]rse
b. m[ɛ]zzobusto, p[e]scecane, portaombr[ɛ]lli, portac[e]nere
I composti, che nonostante la struttura ...
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Posta al centro del bacino occidentale del Mediterraneo, la Sardegna trae dalla posizione geografica e dall’accentuata diversificazione interna del territorio i fattori che caratterizzano la sua storia [...] o]ntu «fiaba, leggenda» ~ c[ɔ]ntu «io racconto», b[e]ni «vieni» ~ b[ε]ni «bene», e un sistema vocalico a sette fonemi, di in area settentrionale (ispika / ispi[ɣ]a ~ spi[ɣ]a «spiga»); a- (+ r) in area meridionale (arru[β]iu ~ ru[β]iu, ruiu «rosso»).
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Per tipi illocutivi si intendono i tipi di azioni che si eseguono nel proferire parole. L’atto illocutivo, detto anche atto illocutorio (in ingl. illocutionary act), è uno degli aspetti dell’atto linguistico: [...] convenzionale di assegnare al destinatario l’obbligo di dare una risposta;
(b) presuppone che chi la fa sia nella posizione di poterla fare comunicazione implicita, Roma - Bari, Laterza.
Searle, John R. (1975), A taxonomy of illocutionary acts, in ...
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Si intende per stile nominale uno stile (soprattutto nella lingua scritta) in cui la scelta del nome, unita a quella dell’aggettivo e dei verbi in modi non finiti (➔ modi del verbo), prevale sulla scelta [...] ed un test («l’Unità» 6 aprile 1970, cit. in Dardano 19862: 318)
(b) in apertura di periodo (come nell’es. 12), nel qual caso può anche essere chiusa (Roma, 1-2 giugno 1971), a cura di M. Gnerre, M. Medici & R. Simone, Roma, Bulzoni, pp. 113-125. ...
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r, R
(èrre) s. f. o, raro, m. – Diciassettesima lettera dell’alfabeto latino; la forma originale, nell’alfabeto fenicio, era quella di un triangolo con un vertice in alto e col lato destro prolungato verso il basso, triangolo che poi, col...
rispètto (ant. respètto) s. m. [lat. respĕctus -us «il guardare all’indietro; stima, rispetto»]. – 1. a. Sentimento e atteggiamento di riguardo, di stima e di deferenza, devota e spesso affettuosa, verso una persona: r. verso o per i genitori,...