Se ne contano quattordici: nove proposte dal celebre triumviro reipublicae constituendae durante il suo consolato del 44 a. C. (leges consulares) e cinque plebisciti; dei quali uno ha nome dallo stesso [...] die ludorum Romanorum Caesari tribuendo, per consacrare alla memoria di Cesare il quinto giorno dei ludi romani (Cic., Phil., II, 43, 110). Tre, giudicate da Cicerone (Phil., V, 4, 10) per vim et contra auspicia latas, sono quelle: de dictatura ...
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Si chiama comunemente, senz'altro, esametro l'esametro dattilico, il verso che da Omero in poi è tradizionale per tutta l'antica epopea (v.) greca e romana, compresa anche quella che noi chiameremmo piuttosto [...] che ci sia fin di parola contemporaneamente con la quarta e quinta lunga. Anche l'interpunzione nell'interno del verso è limitata ad vicino alla prosa. Nuove osservanze compaiono negli Aratea di Cicerone (certo non per sua iniziativa). L'esametro di ...
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. Si chiamano così numerose leggi romane.
La prima, del 104 a. C., è una legge monetaria, e si chiama de victoriato in base alle parole di Plinio (Nat. Hist., XXXIII, 46): qui nunc victoriatus appellatur [...] , per la quale le gratuite distribuzioni di frumento ridussero di un quinto le rendite dello stato (Cic., Pro Sext., 25) e fu (Pro Sext., 30; In Pis., 13), con la quale a Cicerone, bandito da Roma, ove ebbe la casa demolita e i beni confiscati ...
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SIMMACO, Quinto Aurelio (Quintus Aurelius Symmăchus)
Francesco Arnaldi
Visse all'incirca fra il 340 e il 402 d. C. Il padre, L. Aurelio Avianio Simmaco, investito di importanti cariche pubbliche e onorato [...] sugli onori decretatigli dal senato per la vittoria su Gildone. Il tono ricorda quello della famosa lettera di Catone a Cicerone dopo la vittoria sull'Isso (ad Fam., XV, 5), e l'avvicinamento mostra quanto ingenuo tradizionalismo, di gran signore o ...
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Nacque intorno al 150 a. C. e nel 109 fu, pare, come pretore al governo d'una provincia granifera, probabilmente la Sicilia (Cicerone, Verr., III, 209). Candidato al consolato per gli anni 106, 105 e 104, [...] M. Mario Gratidiano.
La sua rettitudine era proverbiale: hoc verum est; dixit enim Q. Catulus (Cic., De or., II, 173). Cicerone esalta anche le sue doti letterarie, specialmente oratorie (Brutus, l. c.), e ne fece uno degli interlocutori del II e III ...
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È l'eroe d'una celebre e bellissima leggenda romana. Il cognome gli sarebbe stato dato per il valore mostrato alla presa di Corioli nel 493 a. C. sotto il console Postumo Cominio. Nel 492, durante una [...] quali Labici e Pedum, e giunse alle fossae Cluiliae, al quinto miglio da Roma. Invano due ambascerie di consolari romani e terza versione, riconosciuta però già dagli antichi come poetica (Cicerone, Brutus, 42), parlava del suo suicidio.
La leggenda ...
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Governatore della Spagna Ulteriore nel 109-8 a. C., riportò il trionfo sui Lusitani. Console nel 106, propose una lex iudiciaria. Ebbe poi per provincia la Gallia Transalpina, ove s'impadronì del tesoro [...] questi processi sono molto discusse; l'ultimo è da alcuni collocato nel 103, da altri nel 95, la quaestio nel 100. Cicerone, Brutus 135, giudicandolo dal punto di vista ottimate, lo dice vir acer et fortis, cui fortuna belli crimini, invidia populi ...
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. Seconda figlia di Appio Claudio Pulcro, e sorella maggiore del tribuno della plebe Publio Clodio. La data di nascita si aggira intorno al 94 a. C. Nel 63 a. C., era sposa a Quinto Metello Celere: ne [...] fu quando un processo a M. Celio Rufo (56 a. C.) portò in campo accuse da lei architettate e diede agio a Cicerone di esprimere sul conto di lei ciò che in parte dovette essere realtà, in parte maldicenza colorita con arte di oratore e sentimento di ...
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Figliuolo dell'ebreo convertito Paolo di Santa Maria, vescovo di Burgos, gli successe in quella diocesi (1435). Fu consigliere del re Giovanni II e suo ambasciatore in diversi paesi, ed emerse fra i padri [...] , imperatori romani, re di Francia, papi, vescovi di Burgos, ecc., che ebbe molta fortuna. Tradusse Seneca, Cicerone e Quinto Curzio. Completò la versione del De casibus virorum illustrium (Cayda de Príncipipes) del Boccaccio, che aveva cominciata ...
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Svolse la sua attività principalmente fra il 61 e il 40 a. C., data della sua morte. Tribuno, influì sulle discussioni circa la procedura del processo di sacrilegio contro Clodio, preparandone l'assoluzione, [...] campagna di Gallia, ed ebbe, durante la guerra civile, parecchie difficili e delicate missioni. Fu console nel dicembre del 47. Cicerone se lo trovò di fronte in Senato, avversario tenace e deciso, durante la lotta contro Antonio. Ebbe il merito di ...
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grazia
gràzia s. f. [dal lat. gratia, der. di gratus «gradito; riconoscente»]. – 1. Qualità naturale di tutto ciò che, per una sua intima bellezza, delicatezza, spontaneità, finezza, leggiadria, o per l’armonica fusione di tutte queste doti,...
comedo
comèdo (ant. commèdo) s. m. [dal lat. comoedus, che è dal gr. κωμῳδός], letter. – Scrittore o attore di commedie: l’orazione di Cicerone per Quinto Roscio comedo.