PALLADIO, Andrea
Gustavo GIOVANNONI
Architetto, nato a Padova il 30 novembre 1508, morto a Vicenza il 19 agosto 1580. Nel P., dopo il Brunelleschi e il Bramante, si può veramente dire impersonato il [...] di Girolamo de Godi a Lonedo, e quella del conte Ottavio Thiene a Quinto (fig. 1).
A questa così lunga serie altre opere sono da aggiungere, queste le dirette interpretazioni delle ville romane di Cicerone o di Plinio, ma sono insieme frutto dell ...
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SCEVOLA, Quinto Mucio (Q. Mucius P. f. Scaevola)
Alfredo PASSERINI
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Nacque verso il 140 a. C.; dal 115 fu pontefice; nel 110 questore; nel 106 tribuno; da edile più tardi diede [...] dall'87, tra i giovani che lo frequentavano, fu anche Cicerone. Durante le guerre di Mario e Silla non lasciò Roma, benché due secoli dopo la storia della giurisprudenza, Pomponio dice che Quinto ius civile primus constituit, nel senso che per primo ...
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TUBERONE
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Cesare GIARRATANO
Famiglia romana, assai rinomata per la dottrina giuridica di varî suoi membri. In particolare, Cicerone (citato da A. Gellio,1, 22, 7) attribuiva una [...] . Ma non se ne sa altro.
Un Lucio T., dal 61 al 58 fu legato di Q. Cicerone, proconsole dell'Asia.
Più noto di tutti è il figlio di Lucio, Quinto Elio, che col padre prese parte alla guerra fra Cesare e Pompeo parteggiando per quest'ultimo. Dopo ...
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METELLO Scipione, Quinto Cecilio (Q. Caecilius Metellus Scipio)
Mario Attilio Levi
Il suo nome era Q. Comelio Scipione Nasica; fu adottato da Q. Metello Pio (console nell'80). Nel 63 fu tra quelli che [...] denunciarono a Cicerone il tentativo di Catilina. Tribuno nel 59, poi edile, nel 57 pontefice, nel 55 pretore. Nel 52 fu console, scelto da Pompeo suo genero, che per alcuni mesi era stato console unico, e prese parte attiva alle vicende di quell' ...
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METELLO, Quinto Cecilio (Q. Caecilius Metellus)
Figlio di quel L. Cecilio M. che fu console nel 251 a. C., fu pontefice nel 216 a. C., tribuno nel 209, magister equitum alla fine del 207 di M. Livio Salinatore, [...] fautore della politica degli Scipioni. Nel 186 fu a capo d'una missione senatoria in Macedonia, e poi nel Peloponneso. Cicerone lo ricorda come oratore, ed è conservato un passo di una sua fmmosa orazione funebre per il proprio padre (Plinio, Nat ...
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METELLO Nepote, Quinto Cecilio (Q. Caecilius Metellus Nepos)
Mario Attilio Levi
Console nel 57, figlio di Q. Cecilio Metello Nepote, console del 98 a. C. Nel 67 fu legato di Pompeo nella guerra contro [...] si presentò anch'esso alla stessa carica per poterglisi opporre e gli fu collega nel 63. Come tribuno M. attaccò vivacemente Cicerone per il suo operato contro i catilinarî, senza riuscire né presso il popolo né presso il senato. D'accordo con Cesare ...
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ZUMPT, Karl Gottlob
Filologo, nato il 20 marzo 1792 a Berlino, morto il 25 giugno 1849 a Karlsbad. Fu professore di scuola media dal 1812 al 1827 e da questa data professore di letteratura latina nell'università [...] edizioni scolastiche di classici. Curò inoltre edizioni critiche di Quintiliano (Lipsia 1831), di Quinto Lurzio (Berlino 1826; Brunswick 1846), di Cicerone. Altre opere: Annales veterum regnorum, ecc. (Berlino 1819); Über den Stand der Bevölkerung ...
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MISSIRINI, Melchiorre
Egidio Bellorini
Poligrafo, nato a Forlì il 18 gennaio 1773; fu sacerdote e visse a lungo prima a Roma e poi a Firenze, dove morì il 18 dicembre 1849.
Fece traduzioni di Pindaro, [...] di Cicerone, delle Satire di Lodovico Sergardi (Quinto Settano) e anche di qualche poesia del Byron; scrisse una Vita di Dante (1843) e varî altri Scritti relativi a Dante (Milano 1844); illustrò la vita e le opere di Raffaello, di Michelangelo, di B ...
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SCEVOLA, Quinto Mucio
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
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Figlio dell'omonimo console del 174 a. C., nacque alcuni anni dopo questa data. Tra il 140 e il 129 fu accolto per raccomandazione di Lelio, di cui aveva [...] coraggiosamente in senato, benché assai vecchio, Mario il giovane dinnanzi a Silla, e morì poco dopo. Fu anch'egli giurista rinomato, al quale Cicerone (Laelius, 1, 1; De leg., I, 4, 13) portava gratitudine per gl'insegnamenti che ne aveva ricevuti. ...
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Oratore latino (n. 114 a. C. - m. 50 a. C.), il più grande, dopo Cicerone, della tarda età repubblicana. Fu edile nel 75 e pretore nel 72; dotato di grande vivacità di temperamento, rappresentò a Roma [...] perdute; il suo stile, fiorito e abbondante, si fondava molto sulla recitazione e, scritti, i suoi discorsi perdevano vigore. Cicerone ne tesse l'elogio nel Brutus, dove lo mette accanto a sé stesso, come ultimo grande rappresentante dell'eloquenza ...
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grazia
gràzia s. f. [dal lat. gratia, der. di gratus «gradito; riconoscente»]. – 1. Qualità naturale di tutto ciò che, per una sua intima bellezza, delicatezza, spontaneità, finezza, leggiadria, o per l’armonica fusione di tutte queste doti,...
comedo
comèdo (ant. commèdo) s. m. [dal lat. comoedus, che è dal gr. κωμῳδός], letter. – Scrittore o attore di commedie: l’orazione di Cicerone per Quinto Roscio comedo.