Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Cesare Lombroso
Valeria Babini
Caso eccezionale nella storia culturale italiana per la fama delle sue opere, discusse in tutto il mondo, Cesare Lombroso fu psichiatra, antropologo, sociologo, ma incarnò [...] mondo intermedio tra il vizio e la malattia – che si chiama delitto» (Prelezione al corso di clinica di malattie mentali nella R. pp. 399-433), con cui lo scienziato rendeva quasi fotograficamente la realtà lontana di etnie e popolazioni del ...
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LAMI, Giovanni
Maria Pia Paoli
Nacque a Santa Croce sull'Arno l'8 nov. 1697 da Benedetto e da Chiara Stella Baldacci. Il padre, proveniente da un'agiata famiglia di commercianti di carni e di proprietari [...] edizione del Vocabolario (1729-38), per il L. si aprirono quasi ogni anno le porte di nuove accademie toscane e italiane onorate di fu l'asettica recensione che nel 1764 il L. fece del Dei delitti e delle pene di C. Beccaria, dopo che nel 1758 aveva ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Franco Venturi
Adriano Viarengo
Franco Venturi è stato lo storico italiano della seconda metà del Novecento di maggior rilievo internazionale, tanto per i suoi studi sulla Russia dell’Ottocento, tra [...] stava succedendo ormai quello di «riforme», in un nesso univoco con i «lumi». Quasi un’ideale cerniera si può quindi individuare nella sua edizione, nel 1965, del Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria.
Negli stessi anni Venturi scrisse anche il ...
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Pier della Vigna
Hans Martin Schaller
Nella sottoscrizione autografa dello strumento notarile del 1246 e in tutti i documenti risalenti all'epoca di Federico II: Petrus de Vinea, solo in seguito Petrus [...] concetto di proditio era comunque molto ampio: poteva alludere a delitti di lesa maestà, ma anche ad altri crimini commessi contro un altissimo dignitario avesse tradito il suo sovrano dopo quasi trent'anni di fedele servizio e si preferiva imputare ...
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LAMBERTENGHI, Luigi Stefano
Carlo Capra
Nacque a Milano il 26 dic. 1739 da Giovanni Francesco e Teresa Pogliaghi. Il padre, di nobile, ma non ricca famiglia di origine comasca e cugino del più noto [...] con gli altri per incitare e aiutare Beccaria nella stesura del Dei delitti e delle pene: "Il libro è del marchese Beccaria. L'argomento "In un intero anno la nostra Giunta non ha fatto quasi niente", dichiarava egli stesso in una lettera a Verri (9 ...
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DOLFIN, Daniele
Gino Benzoni
Nato a Venezia, il 14 ott. 1654, da Daniele (II), detto Andrea (1631-1707), di Niccolò e da Elisabetta di Daniele Gradenigo, il D. ebbe il nome di Daniele (III) e venne [...] del Caspio", sulle malefatte della pirateria, sui delitti della "gente iniqua della Vallona". Stralciabile da quello la faccia bruna ... piena, la barba nera, corto il collo quasi attacato alla spalla", pingue il corpo. Rilevabile in quello del 27 ...
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FANTUZZI, Giovanni
Alfeo Giacomelli
Nacque a Bologna il 2 dic. 1718 da Scipione e da Orsina del conte Prospero Castelli, quinto di tredici fratelli, ma primo dei maschi effettivamente sopravvissuti: [...] predii alla Longara, per circa lire 50.000 accollando per quasi 40.000 lire ai compratori borghesi altri debiti consolidati. L' in Senato del giovane C. Beccaria quasi subito dopo la pubblicazione del Dei delitti e delle pene e l'immediato dibattito ...
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CARPANI, Francesco Maria
Carlo Capra
Nacque a Milano dal marchese Bartolomeo intorno al 1705. Il suo casato, benché di antica origine (figura gia in una matricola dei nobili milanesi compilata nel 1277 [...] registri doganali sosteneva l'esistenza di un deficit di quasi 10 milioni annui. Le tesi del Verri incontrarono l 'ultimo a Beccaria pubblicata da F. Venturi nella sua ediz. di Dei delitti e delle pene, Torino 1965, pp. 348, 359. Il Discorso sopra ...
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CASALI, Uguccio Urbano
Franco Cardini
Nacque da Bartolomeo di Ranieri e dalla sua seconda moglie, Beatrice di Francesco Castracani, dopo il 1349 (quando era ancora viva la prima moglie di Bartolomeo) [...] dire al C. di pentirsi e porre rimedio ai suoi delitti; avendo di rimando egli ordinato ai suoi scherani di questo, lo avrebbe punito. Durante la notte, il diavolo aveva quasi strangolato il C., facendogli perdere la parola; guarito per intercessione ...
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GIULIANI, Giuseppe
Mario Sbriccoli
Nacque il 16 luglio 1794 a Bereguardo, vicino Pavia, da Francesco e da Giuseppa Rusca. Compiuti i primi studi a Mortara, si laureò in giurisprudenza, nel 1813, nell'ateneo [...] un Progetto di codice penale in riforma del regolamento sui delitti e sulle pene del 1831 (che appare, per di Macerata, in Riv. penale, LXVII (1941), pp. 646-656, che però quasi nulla dice del G. e dell'opera sua. Il Tribolati fa cenno a due scritti ...
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quasi-matrimonio
(quasi matrimonio), s.m. Convivenza tra due persone simile all’unione matrimoniale. ◆ La loro convivenza, un quasi matrimonio, è fatta d’affetti ma resta scontrosa perché Ines è una donna forte, più forte di Osto, e reagisce...
quasi
quaṡi avv. e cong. [lat. quasi]. – 1. a. Circa, pressappoco, poco meno che; indica in genere che la quantità, la qualità, la condizione espressa dalla parola o dalle parole seguenti non è pienamente raggiunta ma si è a essa molto vicini:...