PENITENZIARI, SISTEMI
Giovanni Novelli
. Quando si parla di sistemi penitenziarî s'intende riferirsi al modo d'esecuzione della pena detentiva, la quale per lungo tempo non ebbe, nel sistema penale [...] può creare le condizioni morali e materiali che allontanano dal delitto, e perciò nella società moderna la forma di assistenza sopravvenuti con grave ingiustizia ed evidente inopportunità. Quasi tutti gl'istituti completano le condizioni ambientali, ...
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IMPERATORE e IMPERO
Giuseppe CARDINALI
Francesco ERCOLE
Antichità romana. - Epoca repubblicana. - La parola imperator in origine significa genericamente colui il quale imperat, chiunque, cioè, sia [...] ogni cittadino e ogni suddito poteva essere deferito per delitti al suo tribunale, ed egli o sentenziava direttamente, è più ormai una realtà politica, ma un aggregato di stati quasi del tutto indipendenti: non ha più una propria storia, ma la ...
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NOVELLA
Bruno LAVAGNINI
Ferdinando NERI
Salvatore ROSATI
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. Impossibile definire con sufficiente precisione la novella, che nei varî tempi e paesi assume aspetti diversi. Accenneremo qui ai fatti [...] meno puro, e di gusto non molto elevato, ch'ebbe però il merito di registrare d'ogni parte, per quasi cinquant'anni, le storie d'amore, di passione, di delitti, che furono lette, e tradotte in ogni nazione colta di Europa, e porsero la trama a più d ...
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MESSIANISMO
Yoseph COLOMBO
Alberto VACCARI
. Parola e concetto proprî delle religioni ebraica e cristiana, punto centrale d'intesa insieme e di opposizione fra di esse; d'intesa sul fondo comune dei [...] i benefici effetti del Messia ci son messi innanzi in un quadro quasi drammatico da Isaia (9, 1-6):
Il popolo che camminava al noi tutti... poiché fu levato dalla terra dei vivi, per i delitti del mio popolo fu percosso a morte"(LIII, 2-8). Tuttavia ...
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INQUISIZIONE (lat. inquisitio, da inquiro "ricerco")
Mario Niccoli
È opinione comune che col nome d'Inquisizione si designi un tribunale istituito dalla Chiesa romana per la repressione dell'eresia o [...] e Raimondo di Tolosa; come non la si possa considerare quasi come il termine fatale di una evoluzione legislativa che ha le , avoca a sé l'esame delle dottrine e la conoscenza dei delitti d'eresia. Solo nell'ultimo anno di regno di Enrico II ...
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PERSECUZIONE
Alberto PINCHERLE
Giovanni Pietro KIRSCH
. Questo termine, allorché si abbiano presenti i significati del lat. persequi e anche dell'it. "perseguire" e "perseguitare", si applica nel campo [...] autori e propagatori di tali calunnie. Il fatto che quasi tutti gli apologeti cristiani del sec. II e III cercano di Nerone era professata la massima che l'essere cristiani era un delitto. Nella seconda metà del sec. I, la professione della religione ...
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ISAIA
Giuseppe RICCIOTTI
Alfredo VITTI
. Profeta d'Israele, a cui è attribuito il libro dello stesso nome che occupa il primo posto nell'odierno canone ebraico della Bibbia fra i cosiddetti Profeti [...] della vigna, e una serie di minacce (Guai!) contro i varî delitti. Il c. VI racconta la vocazione d'I. al ministero profetico è prevalentemente ammonitrice e di minaccia, la seconda è quasi totalmente di consolazione e di trionfo; e soprattutto, ...
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NERONE (Nero Claudius Caesar Drusus Germanicus) imperatore
Arnaldo MOMIGLIANO
Figlio di Gneo Domizio Enobarbo e di Agrippina, passata poi in seconde nozze all'imperatore Claudio, nacque il 15 dicembre [...] attività N. continuava a vedere nella madre l'impedimento, quasi la voce della tradizione familiare che ella impersonava. E perciò N. si offriva spontaneo, non solo per tutti i delitti precedenti, ma per le opere grandiose intraprese dall'imperatore ...
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PROFETA e PROFETISMO
Marcel SIMON
Giuseppe RICCIOTTI
Ornella TOMASSONI
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. Nell'accezione oggidì più comune del termine profeta, l'idea del prevedere e predire il futuro prevale, pur senza eliminarla [...] a proclamarvi castighi divini per i comuni delitti, come fece un Amos, ovvero a rinfacciarvi è nettissima in Geremia, che si lamenta della gravosità del suo ufficio, vorrebbe quasi liberarsene, e arriva al punto di chiamare Dio il suo "seduttore" ( ...
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SENECA, L. Anneo
Achille BELTRAMI
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Secondogenito di L. Anneo Seneca il Vecchio, nato a Cordova alcuni anni a. C. (verso il 4 a. C. secondo l'opinione comune, ma forse [...] un'altra tragedia, l'Agamennone, a ricordare tutti i delitti degli Atridi e a presagire la prossima uccisione dell'eroe, pagina filosofica di S.); in terzo luogo, a invertire quasi il classico sentimento greco della perfezione, distaccando e in certa ...
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quasi-matrimonio
(quasi matrimonio), s.m. Convivenza tra due persone simile all’unione matrimoniale. ◆ La loro convivenza, un quasi matrimonio, è fatta d’affetti ma resta scontrosa perché Ines è una donna forte, più forte di Osto, e reagisce...
quasi
quaṡi avv. e cong. [lat. quasi]. – 1. a. Circa, pressappoco, poco meno che; indica in genere che la quantità, la qualità, la condizione espressa dalla parola o dalle parole seguenti non è pienamente raggiunta ma si è a essa molto vicini:...