CAMICI, Ippolito
Gabriele Turi
Letterato ed erudito operoso nel secolo XVIII, nato a Firenze, probabilmente intorno al 1730, ha lasciato ben poche notizie biografiche di sé. Nel 1746 era alunno del [...] coll'Eresie"), tutta l'opera sottolinea l'"aria di grandezza" acquistata dalla Toscana attraverso lo stretto legame avuto in passato, e ora da poco ristabilito, con l'Impero; era quanto osservavano anche Le Bret nella dedica delle Origines ("Operae ...
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GIOVANETTI, Marcello
Laura Riccioni
Nato ad Ascoli Piceno nel 1598, dovette iniziare gli studi nella città natale. Dopo gli studi e le prime esperienze poetiche si trasferì a Roma, dove intraprese con [...] in una compiaciuta quanto ostentata prova d'abilità retorica, che rende il discorso, privo di qualsiasi ambizione consiste principalmente in una raccolta di versi di cui esistono tre rare edizioni. La prima, che vide la luce a Bologna nel 1620, ...
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MALIPIERO, Federico
Giuseppe Gullino
Nacque a Venezia l'11 nov. 1603 da Caterino di Alvise e da Elisabetta Cappello di Silvano di Giovanni Battista.
Questo ramo della famiglia, tra le più antiche del [...] vita, consentendoci di far luce su una tormentata vicenda spirituale e psicologica. In esso il M. afferma di aver "fatto proposito tempo: "O quanto è tenuto il marito ad amar la moglie [(], per esser quella una similitudine della di lui propria ...
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PERESIO, Giovanni Camillo
Gabriele Scalessa
PERESIO, Giovanni Camillo. – Notizie riportate da Prospero Mandosio nella sua Bibliotheca romana lo vogliono nato nel 1628 (non è noto il giorno) «Joannis [...] che al Peresio sia sfuggita, in sede di revisione, la correzione dei tre richiami a piè di pagina secondo la lezione stabilita dal nuovo poema» (Di Iaconi, 1997, p. 16). Per quanto riguarda la priorità di una versione sull’altra, taluni confronti ...
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BAROTTI, Lorenzo
Italo Zicàri
Nacque in Ferrara il 20 dic. 1724 da Giovanni Andrea e da Elisabetta Lollio. Compiuti i primi studi sotto la guida del padre, il 3 ott. 1740 entrò novizio nella Compagnia [...] di Pallade,che però vide la luce molti anni dopo a Torino.
Verso il 1750 fu mandato a Bologna per attendervi agli studi di morale e di profonde è esposta con tanti e tali artifici, che riesce quanto mai oscura.
Il B. ritornò poi a Bologna, ove tenne ...
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CAMPI, Luigi
Claudio Mutini
Nacque a Mirandola da Gregorio e da Maria Lucrezia Santi nell'anno 1732.
Seguì nella città natale regolari corsi di grammatica e di eloquenza, favorito dalle agiate condizioni [...] fu stampato a Ferrara nel 1796, mentre il secondo vide la luce postumo, sempre a Ferrara, nel 1808. Sollecitazioni per il nuovo di un Bettinelli, o la vigoria polemica di un Ossuna, e quindi la sua opera si rivela pesantemente polemica, più diquanto ...
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FERRATO, Pietro
Franco Pignatti
Nato a Padova il 7 luglio 1815 da Antonio ed Elena Crescensì, fu educato nel seminario della città. Per mantenersi fece il maestro elementare a Murano e a Venezia. Dopo [...] anno, per un totale di circa cinquecento pezzi. Videro la luce soltanto una novantina di Lettere inedite di donne mantovane del secolo XV e sulla loro rilevanza linguistica, in quanto esempio di prosa anteriore alla riforma grammaticale bembesca.
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CARMENTO (Carmenti, Carmentus), Cesare
Roberto Ricciardi
Nacque in Faenza verso la metà del sec. XV. Non conosciamo con precisione né la data della sua nascita né i precedenti e la collocazione sociale [...] di insegnare le sue stesse discipline, lui "humili de plebe", ma seguirne l'esempio come una luce . 1490 (IV, 4, p. 110), che si incrociò con la seconda di queste, alla quale per quanto sappiamo non fu più data risposta (cfr. I. Maïer, cit., p. 419 ...
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BIANCOLINI, Giambatista
Armando Petrucci
Nacque a Verona il 10 marzo 1697 da Iacopo e Domenica Anti; il padre, che esercitava il commercio della seta, lo inviò a studiare nelle locali scuole gesuitiche [...] di storia veronese.
Il primo scritto che vide la luce fu, nel 1741, una Vita di Polibio da Megalopoli, banale quanto , II, 2, Brescia 1760, pp. 1193-96; L. Simeoni,Le origini del Comune di Verona, in Nuovo Arch. Veneto, n. s., XXV, I (1913), pp. 49-51 ...
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LEONI, Giovan Francesco
Paola Cosentino
Nacque ad Ancona nei primi anni del XVI secolo.
Il L. non va confuso con l'omonimo Giovan Francesco Leoni da Carpi (o della Lunigiana), autore di una favola pastorale [...] a Padova. Io aspettavo di rivedere il mio signor priore [Ranuccio Farnese], cresciuto per quanto io odo in persona, in Monaldo Monaldeschi della Cervaia, nelle Rime di vari autori novamente raccolte e date in luce (Orvieto, B. Salviani, 1586, ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione nell’occhio delle sensazioni visive,...
quantita
quantità s. f. [dal lat. quantĭtas -atis, der. di quantus «quanto, quanto grande»]. – 1. a. La proprietà e la condizione per cui un singolo ente o elemento, concreto o astratto, o una massa, possono essere misurati, e quindi la loro...