Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
La rinascita delle matematiche
Pier Daniele Napolitani
Il problema
Quando, sul finire del 17° sec., nasce il nuovo universo newtoniano, al tempo stesso vedono la luce nuovi oggetti matematici (polinomi, [...] recupera da un complesso di tradizioni precedenti: quella archimedea gli è utile almeno quanto quella della matematica dell’ un corpus consistente di opere di Archimede e di Eutocio era effettivamente tornato alla luce, giacché numerosi manoscritti ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
La scienza nelle università
Michele Camerota
L’assetto istituzionale
Alla fine del Cinquecento, in Italia erano attive ben sedici sedi universitarie (Grendler 2002): Torino, Pavia, Padova, Parma, Ferrara, [...] traduttore – alla lucedi una precisa conoscenza delle precedenti versioni – cercava di ridurre progressivamente la se si prendono due palle eguali, una di piombo e l’altra di legno, per quanto la palla di piombo sia molto più pesante, tuttavia la ...
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L'Eta dei Lumi: matematica. I Principia di Newton nel Settecento
Niccolò Guicciardini
I Principia di Newton nel Settecento
Nel 1687 furono pubblicati a Londra i Principia di Newton. Quest'opera è oggi [...] luce alla metà del secolo: la cosiddetta 'edizione gesuita' e la traduzione francese (1756-1759) di Gabrielle-Émilie marchesa di Châtelet (1706-1749). Sotto la direzione di detta proporzionale al "cambiamento [della quantità] di moto [mΔv, con m massa ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Teoria e pratica nel Medioevo
Guy Beaujouan
Teoria e pratica nel Medioevo
L'Alto Medioevo
Il giudizio negativo, talvolta velato di [...] de Honnecourt; il confron-to fra le due opere mette in luce però un contrasto molto deciso tra la geometria pratica teorizzata nei portolano ma anche una carta dei mari molto più sviluppati diquanto non si pensasse fino a oggi; è significativo che l ...
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L'Eta dei Lumi: matematica. Gli sviluppi del calcolo in Gran Bretagna
Niccolò Guicciardini
Gli sviluppi del calcolo in Gran Bretagna
Un declino della matematica britannica?
Il metodo delle flussioni [...] convinzione che la scuola continentale, in quanto 'analitica', fosse di per sé superiore, ed infine una che Newton compose un grande, sistematico trattato che però vide la luce più di sessant'anni dopo, The method of fluxions and infinite series ( ...
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L'Ottocento: matematica. Babbage e le origini del calcolo automatico
John Fauvel
Babbage e le origini del calcolo automatico
Il calcolatore elettronico programmabile, nella sua forma attuale, è figlio [...] stesso Babbage era consapevole di tale aspetto. In uno dei suoi appelli al governo, egli mise in luce con perspicacia ciò che pressante era, in varie forme, quella di gestire efficientemente grandi quantitàdi brevi calcoli, come per esempio la ...
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Sistemi, scienza e ingegneria dei
Salvatore Monaco
Con il termine sistema si intende qualsiasi oggetto di studio che, pur essendo costituito da diversi elementi reciprocamente interconnessi e interagenti [...] ? Si noti che si tratta di ricostruire le evoluzioni di un numero di variabili molto maggiore di quelle osservate. Si tratta di un’altra proprietà di grande interesse in quanto connessa alla possibilità di estrarre informazioni da un dato insieme ...
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La Rivoluzione scientifica: i protagonisti. Isaac Newton
Niccolò Guicciardini
Isaac Newton
Isaac Newton nacque il 25 dicembre del 1642 a Woolsthorpe, nei pressi di Grantham nel Lincolnshire, da una [...] per la sua carriera universitaria. Infatti, in quanto membro dell'Università di Cambridge, era tenuto a giurare fedeltà alla a perfezionare la sua teoria sulla diffrazione della luce. Il periodo di solitaria e quieta ricerca a Cambridge volgeva però ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. La nascita della matematica moderna: 1600-1700
Enrico Giusti
La nascita della matematica moderna: 1600-1700
Costringere un movimento storico nell'ambito [...] luce, che hanno imparato le leggi della gravitazione, non sono chiamati newtoniani. Solo l'errore ha il privilegio di neanche lontanamente paragonabile a quanto era avvenuto nei secoli precedenti: qui non si tratta di affrontare geometricamente una ...
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BENEDETTI, Giovanni Battista
Vincenzo Cappelletti
Nacque a Venezia il 14 ag. 1530; "patrizio veneto" si qualificò in alcuni scritti. Secondo il Bordiga (pp. 587 s.), non sarebbe, tuttavia, possibile [...] , m, i cui centri distino dal centro della Terra quanto i centri di g e di o. Ognuna di queste sfere percorrerà, in un dato tempo, lo spazio un'oscillazione tra vecchie e nuove vedute, messa in luce anche dalla critica, la quale ha fatto notare il ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione nell’occhio delle sensazioni visive,...
quantita
quantità s. f. [dal lat. quantĭtas -atis, der. di quantus «quanto, quanto grande»]. – 1. a. La proprietà e la condizione per cui un singolo ente o elemento, concreto o astratto, o una massa, possono essere misurati, e quindi la loro...