Molière
Mirella Schino
Un attore che scriveva capolavori
Jean-Baptiste Poquelin prese il nome di Molière quando passò alla professione teatrale. Fu attore, capo di una compagnia, e drammaturgo. È uno [...] la falsa devozione.
Come hanno messo in luce due tra i più grandi studiosi di Molière, entrambi italiani, Cesare Garboli e Giovanni essere sospesa e lui portato di corsa a casa dai suoi attori. Muore quella stessa notte. In quanto attore che non ha ...
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CASARIO, Antonio
Giancarlo Schizzerotto
Nacque a Cesena in un anno imprecisato della prima metà del sec. XVI, da una famiglia oriunda fiorentina. Non sappiamo nulla della giovinezza, dei suoi studi [...] Nel maggio del 1567 il C. entrava nella Compagnia di Gesù: per quanto il suo addio al secolo fosse sottolineato dal rogo di Carlo Verardi cesenate, autore dell'HistoriaBaetica, sepoltonella chiesa di S. Agostino a Roma); lo esortava a dare alla luce ...
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CIOFANO, Ercole
Vera Lettere
Di nobile famiglia, nacque a Sulmona da Giovanni prima della metà del sec. XVI. Si ignora l'anno di nascita.
Fin da giovane si applicò allo studio del greco e del latino, [...] diversi altri manoscritti in possesso di amici come Mario Maffei e Fulvio Orsini, secondo quanto egli stesso ci indica collegamento della poesia di Ovidio con la sua terra (Le tradizioni popolari abruzzesi su Ovidio alla luce delle nuove esperienze, ...
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DANIELE da Capodistria
Maria De Marco
Nacque probabilmente a Capodistria nellaprima metà del sec. XIV.
In mancanza di altre notizie relative a D., non resta che fare riferimento al suo unico scritto [...] in oro: essa infatti "reduce / ogni corpo imperfetto a vera luce" (IV, 13-14). L'idea fondamentale è quella di seguire la natura, senza derogare alle leggi divine, adoperando piccole quantità d'oro, argento, mercurio, le quali, manipolate secondo un ...
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MALIPIERO, Troilo
Michele Gottardi
Nacque a Venezia il 21 nov. 1770, primogenito di Angelo di Troilo ed Emilia Fracassetti, discendente da una famiglia di mercanti d'origine bergamasca aggregata al [...] tanto nella democrazia, quanto nella monarchia, l'unica in grado di garantire serenità e anche: La bottega del caffè. Quadro critico morale(, Mira 1810; Lo scultore e la luce, azione mitologica( in apoteosi del cav. Canova, s.l. nè d.; Il conte ...
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CANTONI, Carlo
Claudio Mutini
Nacque a Novellara (Reggio Emilia) il 14 ottobre del 1674 da Giovanni e da Francesca Vezzadini. Seguì nella città natale i primi studi presso il collegio impiantato dai [...] raccogliere tutte le poesie dello zio, che videro la luce a Milano, raccolte in due volumi, nel 1752. Il primo volume contiene, oltre a una lettera biografica premessa dall'Albertoni a titolo di presentazione dello scrittore, il "ritratto dell'autore ...
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tragedia
Emanuele Lelli
L’uomo e i suoi problemi al centro della scena
Tra le più importanti creazioni artistiche che i Greci antichi hanno lasciato alla civiltà occidentale c’è la tragedia, genere [...] , si è cercato di fornire definizioni che ne cogliessero il senso profondo. Sulla base diquanto già osservava il filosofo
Il mito, nella tragedia, è però reinterpretato alla luce dell’attualità, cioè dei problemi culturali, sociali ed esistenziali ...
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GARRONE, Dino
Daniela Carmosino
Nacque a Novara il 2 marzo del 1904, da Giuseppe e Maria Antonietta Mercalli in una famiglia di origine piemontese che ben presto si trasferì a Pesaro, dove il G. compì [...] cui esperienza scapigliata (tuttavia particolare proprio per la luce ironica di cui investe il personaggio bohémien) diviene così funzionale in quanto descrizione della natura nella sua forza e bellezza primigenie, e su personaggi, di preferenza ...
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GUASTELLA, Serafino Amabile
Giorgio Brafa Misicoro
Nacque a Chiaramonte Gulfi, nel Ragusano, il 6 febbr. 1819 dal barone Gaetano e da Maria Delizia Ricca di Tettamanzi.
Negli anni della prima formazione [...] da un lato il positivista desideroso di portare alla luce gli elementi pagani e cristiani di una festa popolare, dall'altro e poveri frutto di un cattolicesimo liberale tanto permeato di motivazioni anticlericali risorgimentali quanto aperto a istanze ...
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DONATI, Alessandro
Gianfranco Formichetti
Nacque da nobile famiglia a Siena nel 1584.
Dopo essersi trasferito a Roma, il 26 genn. 1600 entrò nel Collegio Romano dove fece il suo noviziato da gesuita. [...] dei moderni in quanto il "lieto fine" egli lo dà presente in alcune tragedie, così come la "mistione" di personaggi nobili e espositis (Romae). Una nuova edizione vide la luce l'anno successivo, mentre una editio secunda correctior ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione nell’occhio delle sensazioni visive,...
quantita
quantità s. f. [dal lat. quantĭtas -atis, der. di quantus «quanto, quanto grande»]. – 1. a. La proprietà e la condizione per cui un singolo ente o elemento, concreto o astratto, o una massa, possono essere misurati, e quindi la loro...