BON, Nicolò
Gino Benzoni
Nato a Candia nel 1635, da nobile famiglia di origini veneziane, si trasferì a Venezia all'età di sedici anni. Conseguita la laurea in utroque presso lo Studio di Padova, si [...] il severo apprezzamento di "più pronto a scrivere che a leggere le medaglie".
Per quanto più d'una di questi scritti (di cui il Giornale auspicava la pubblicazione sotto gli auspici del senatore Gian Domenico Tiepolo) nessuno ebbe poi a vedere la luce ...
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BERRETTARI (Berrettaro), Bartolomeo
Maria Donati Barcellona
Di origine carrarese., fu scultore attivo in Sicilia nel primo quarto del secolo XVI.
Il Di Marzo ha ricostruito l'attività del B. sulla scorta [...] di s. Egidio (1514) nella cattedrale di Mazara dei Vallo, molto simile ad uno proveniente dalla chiesa di S. Maria della Luce, conservato nel Museo Pepoli di comunque di un linguaggio personale non privo di un certo valore.
Per quanto riguarda il ...
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ARMENINI, Giovan Battista
Giovanni Previtali
Figlio di Pier Paolo, nacque a Faenza nel 1530 e fu pittore e letterato. In gioventù viaggiò molto per l'Italia; fu a lungo a Roma (1555-1556) - dove pare [...] . È però errato quanto, mal interpretando lo Schlosser, afferma L. Bertini (in Encicl. Ital.),che cioè per l'A. il colore debba "tenere il primato sul disegno tosco-romano"; Roma, infatti, rimane per l'A. "veramente la lucedi queste arti del ...
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CERTO, Bonaventura
Francesca Campagna Cicala
Nato a Messina, frate minore conventuale, è noto per la sua attività di architetto a Trapani dal 1630 al 1646.
Non si hanno altre notizie al di fuori dell'attività [...] vigorose concezioni strutturali.
Questo è quanto si evidenzia soprattutto nella chiesa di S. Lorenzo (del 1635 definite dalla luce che penetra dalla cupola e dalle finestre al di sopra del cornicione. Con quest'opera, il C. mostra di aver assimilato ...
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BARLACCHI, Tommaso
Alfredo Petrucci
Mancano del B. esatti dati biografici. Attivo a Roma dopo il Sacco del 1527, ènoto più che come incisore come editore-calcografo e mercante di stampe. Dopo che la [...] una confusione, in quanto quei rami, incisi a suo tempo dal "Maestro del Dado" e da altri allievi di Marcantonio, furono dal B. soltanto ripubblicati dopo i necessari restauri. Il rame più celebre dato in luce dal B. è quello intagliato da Enea Vico ...
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FOSSATI, Agostino
Mara Borzone
Nacque a La Spezia il 28 genn. 1830 da Giuseppe e Clorinde Bettinotti. Si formò a Milano, presso l'Accademia di belle arti di Brera, con L. Sabatelli e F. Hayez, e a Genova, [...] di paesaggio. Rappresentò, soprattutto, la sua città e i dintorni, marine e navi, in dipinti a olio e disegni tanto omogenei stilisticamente quanto macchiaiolo degli effetti della luce sul paesaggio, all'impostazione fontanesiana di alberi e spazi ...
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CHIAPPE, Giovan Battista
Franco R. Pesenti
Nato a Novi Ligure (Alessandria) intorno al 1723, fu avviato alla pratica del disegno (non della pittura) a Roma dal genovese Giuseppe Paravagna, "uomo più [...] colore lombardo, di materia assorbente, permeabile alla luce, in lui però particolarmente di toni smorzati. genovesi, II, Genova 1769, pp. 310-313; G. Ratti, Instruz. diquanto può vedersi di più bello in Genova, Genova 1780, pp. 119, 145, 202, 259 ...
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BRUNELLI, Angelo Maria
Francesco Negri Arnoldi
Nato a Firenze nel 1740, lo troviamo nominato per la prima volta nel 1772 tra gli artisti addetti alla fabbrica della reggia di Caserta, insieme a un Carlo [...] e imitazione della statuaria antica. In questo periodo il B. svolse infatti soprattutto attività di restauro e riproduzione delle sculture antiche che venivano alla luce dagli scavi di Pompei ed Ercolano, alle quali si ispira anche la sua produzione ...
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BARTOLOMEO da Brescia (Ulmus Lulmus)
Alfredo Petrucci
Nacque a Brescia nel 1506. Si diede all'arte dell'incisione, trattando non solo il rame, ma anche, a servizio dell'editoria locale, il legno. Sono [...] , da essi derivata, delle Rime degli Accademici Occulti, data in luce nel 1588, quando cioè B. non era più in vita o assai più antico diquanto effettivamente egli non sia". Chi invece non credette di dover relegare nell'ombra la figura di B. da ...
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CAMPORA, Francesco
Paola Costa Calcagno
Nacque a Rivarolo (Genova) il 19 genn. 1693. Dopo un periodo di apprendistato presso G. Palmieri e successivamente presso D. Parodi, si reca a Napoli "poco più [...] il Solimena, per l'impostazione compositiva e l'uso della luce nella Consegna delle chiavi a s. Pietro in S. Maria 1769, pp. 284-288; C. G. Ratti, Instruzione diquanto può vedersi di più bello in Genova in pittura, scultura, architettura, Genova ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione nell’occhio delle sensazioni visive,...
quantita
quantità s. f. [dal lat. quantĭtas -atis, der. di quantus «quanto, quanto grande»]. – 1. a. La proprietà e la condizione per cui un singolo ente o elemento, concreto o astratto, o una massa, possono essere misurati, e quindi la loro...