TABACCHI, Odoardo
Marco Cavenago
Nacque il 19 dicembre 1831 a Ganna, nel comune sparso di Valganna (Varese). Il padre Bernardo, originario della vicina Ardena, era attivo in ambito locale come falegname, [...] di realismo e accuratezza esecutiva, costituendo un punto di riferimento imprescindibile tanto per gli studenti dell’Albertina quanto degli effetti diluce. Sotto questo aspetto lo scultore pare risentire dell’esempio determinante di Vela, dal ...
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BIROLLI, Renato
Corrado Maltese
Nato a Verona il 10 dic. 1905, vi frequentò l'Accademia Cignaroli, dipingendo nei modi ancora tradizionali, alla Segantini. Trasferitosi a Milano nel 1928, al giornale [...] Taccuini (che assieme alle numerosissime lettere, di lui scritte per anni agli amici, sono quanto mai utili alla comprensione dell'artista), che erano sempre stati: riverbero cromatico di un flusso diluce non extraterrestre e non artificiale, ma ...
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GIUSEPPE BENEDETTO Cottolengo, santo
Giuseppe Tuninetti
Nacque a Bra (nei pressi di Cuneo) il 3 maggio 1786, primogenito di dodici figli, da Giuseppe e da Benedetta Chiarotti. Il cognome paterno originario [...] inquieto e alla ricerca di una scelta di vita più impegnativa. Quel dramma gettò uno sprazzo diluce sul suo avvenire, confermato aiuto finanziario di Carlo Alberto, che dal 1835 al 1840 erogò la notevole somma di 211.000 lire. Quanto la fede nella ...
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MONTI, Paolo
Roberto Del Grande
MONTI, Paolo. – Nacque a Novara l’11 agosto 1908 da Romeo, di famiglia originaria di Anzola in Val d’Ossola, e da Noris Gragnoli.
La professione del padre, direttore [...] fotografica e diventò un punto di riferimento per il circuito, tanto da assurgere, secondo quanto affermato da Giuseppe Turroni colonne, gradini e selciati, e quei salti d’ombra e diluce che, a una stereometria così complessa e a così varie ...
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BIANCONI, Carlo
Sergio Samek Ludovici
Figlio di Antonio Maria e di Isabella Nelli, nacque a Bologna il 20 apr. 1732, minor fratello, ma non minore di ingegno, del più noto poligrafo medico e archeologo [...] medaglione-ritratto), monumento che, per quanto concepito secondo lo schema neoclassico di moda, si distingue per la e difficile mondo artistico accademico - nel quale già brillavano diluce meridiana G. Piermarini, architetto ufficiale, L. Pollak, G ...
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DE MUSI (Di Musi, De Musis, Musi), Agostino, detto Agostino Veneziano
Donata Minonzio
Nacque in Veneto, forse a Venezia, intorno al 1490, periodo fissato approssimativamente dagli studiosi in base alle [...] Firenze, secondo quanto è documentato da quattro incisioni recanti questa data e derivate da soggettì di B. di carattere luministico, già presenti forse nei disegni di Giulio Romano, e spesso sottolineate dall'introduzione di sorgenti diluce ...
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FORTUNY (Fortuny y Madrazo), Mariano
Federica Di Castro
Nacque a Granada, in Spagna, l'11 maggio 1871 da Mariano Fortuny y Marsal e da Cecilia de Madrazo.
Nel 1873 era a Roma dove il padre, pittore [...] di nutrimenti letterari, quanto musicali e visivi, che ben presto sarà orientata dalle letture filosofiche di A. Schopenhauer e di F. Nietzsche quanto
L'idea diluce diffusa e indiretta venne applicata dal F. allo studio di una serie di lampade ove ...
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MOSSOTTI, Ottaviano Fabrizio
– Figlio di Giovanni, ingegnere, e di Rosa Gola, nacque a Novara il 18 aprile 1791.
Conseguì la laurea nella facoltà di fisica-matematica dell’Università di Pavia il 6 giugno [...] Pisa 1857), strutturata in quattro parti (Analisi del corso di un raggio diluce che attraversa uno stromento ottico, Prima approssimazione, Seconda approssimazione, Esempi di calcolo di lenti aplanatiche), per l’ampiezza dei contenuti assomiglia più ...
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CELESTI, Andrea
Nicola Ivanoff
Nato a Venezia nel 1637, fu discepolo di Matteo Ponzone (Zanetti) e di Sebastiano Mazzoni (Temanza), e subì l'influsso di Luca Giordano. Gli diede notorietà (1675) un [...] Contarini del titolo di cavaliere.
Seguire la formazione del C. è piuttosto difficile in quanto nelle opere ritenute come , come sempre, da colate sciroppose di colore e sprazzi diluce, resi da grumi corposi di biacca.
Si suppone che il C ...
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CAVALORI, Mirabello
Fiorella Sricchia Santoro
Figlio di Antonio Pacini de' Cavalori detto Salincorno, soprannome con cui anche il figlio è talora indicato, la sua data di nascita veniva indicata tradizionalmente, [...] dei suoi dintorni occasioni continue di lavoro. Il C. dovette dunque vedere la luce, come quasitutti coloro che passione di raccoglitore di gioie, medaglie, pietre intagliate, cristalli lavorati e poi balsami, rimedi di veleni, cioè quantodi più ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione nell’occhio delle sensazioni visive,...
quantita
quantità s. f. [dal lat. quantĭtas -atis, der. di quantus «quanto, quanto grande»]. – 1. a. La proprietà e la condizione per cui un singolo ente o elemento, concreto o astratto, o una massa, possono essere misurati, e quindi la loro...