Uomo politico inglese (n. 1536 circa - m. Londra 1588). Governatore dell'isola di Jersey (1571), offrì asilo agli ugonotti; fu poi ambasciatore in Francia (1576-79). Come puritano fu prescelto da Walsingham [...] quale custode della regina Maria di Scozia (1585), che tenne prigioniera a Fotheringay sino alla sua esecuzione (1587); rifiutò di acconsentire al suggerimento di W. Davison, ispirato forse dalla stessa ...
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Poeta inglese, nato tra il 1612 e il 1613 a Londra, morto a Loreto il 21 agosto 1649. Figlio di un sacerdote puritano che era acerrimo nemico dei cattolici e autore di volumi contro i gesuiti, negli anni [...] di soggiorno a Cambridge (1631-43) si andò sempre più orientando verso quel movimento religioso di cui era esponente il Laud, che intendeva restituire autorità centrale e dignità di liturgia alla chiesa ...
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Saggista, drammaturgo, giornalista e uomo politico inglese (Dublino 1672 - Carmarthen 1729); frequentò l'univ. di Oxford senza laurearsi, entrando poi (1694) nell'esercito come cadetto delle Life Guards. [...] Influenzato dal clima puritano prodottosi in Inghilterra con la rivoluzione del 1688, esordì con una operetta intitolata The Christian hero (1701), in cui affermava che non il desiderio di gloria, ma la coscienza deve regolare la condotta dell'uomo. ...
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Predicatore inglese. Lo troviamo in varie località dal 1612 al 1618, nel quale anno predicò in S. Paolo di Londra. Fu cappellano di sir Henry Montague, chief-Justice (giudice supremo) del regno. Il carattere [...] puritano della sua teologia gli suscitò l'avversione del Laud e questo ostacolò la sua carriera. I sermoni di lui, pubblicati dapprima occasionalmente, poi raccolti nel 1629 (e in Nichols, Puritan Divines, ed. Smith, Londra 1862) hanno grande ...
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Colonizzatore e ammiraglio inglese (n. 1587 - m. Londra 1658); si dedicò alle avventure coloniali e alle imprese corsare. Membro della compagnia delle Bermude (1614) e di quella della Guinea (1618), fece [...] parte del consiglio della Virginia Company (1624). Simpatizzante puritano, ebbe funzione essenziale nella colonizzazione del Massachusetts (1628) e del Connecticut (1632). Comandò la flotta parlamentare durante la guerra civile (1642-51). ...
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Arcivescovo di Canterbury (Great Grimsby, Lincolnshire, 1530 circa - Londra 1604); prof. di teologia a Cambridge (1567), poi a Pembroke Hall, infine al Trinity College, di cui compilò gli statuti. Vescovo [...] di Worcester, poi arcivescovo di Canterbury (1583). Celebre la sua controversia col puritano Th. Cartwright intorno alla costituzione della Chiesa d'Inghilterra; ebbe parte notevolissima nel fissare la costituzione della Chiesa anglicana in età ...
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Poeta inglese, nato a Loughborough (Leicestershire) nel giugno del 1613, morto a Londra nell'aprile del 1658. Studiò a Cambridge nello stesso collegio dí Milton ove si distinse ed ebbe incarichi accademici, [...] e, dopo il trionfo del partito puritano, riparò a Oxford (1643); seguì il re a Newark, e partecipò alla difesa di questa città. Si era già reso noto come poeta satirico (in certe sue satire è un precursore del giornalismo polemico) e i versi che ...
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Romanziere inglese (Runcorn, Cheshire, 1853 - Greeba Castle, Isola di Man, 1931). Esordì con un volume di ricordi su D. G. Rossetti (Recollections of Rossetti, 1882), con il quale aveva collaborato in [...] qualità di segretario. I suoi numerosi romanzi (molti ridotti per la scena) trattano questioni morali con spirito puritano: The Deemster (1887); The Christian (1897); The Eternal City (1901); The Woman Thou Gavest Me (1913); Life of Christ (post. ...
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Nato a Guildford (Surrey) il 29 ottobre 1562, apparteneva a una famiglia di ardenti protestanti e venne avviato agli studî teologici, che completò nel Balliol College di Oxford. Entrato nella carriera [...] ecclesiastica nel 1585, si distinse come predicatore battagliero e come intransigente puritano, pur rimanendo fedele alla chiesa anglicana ed alieno da ogni separatismo. Nel 1600 fu nominato decano di Winchester; due anni dopo, vicecancelliere dell' ...
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Poeta e scrittore inglese (Bentworth, Hampshire, 1588 - Londra 1667). La raccolta di satire Abuses stript and whipt (1613) gli procurò la prigione, dove scrisse The shepheards hunting (1615) come seguito [...] Browne. Il suo amore per la natura lo inserisce nella tradizione della poesia pastorale; né l'interferenza dell'allegorista puritano riesce a offuscare la freschezza di molte sue descrizioni. L'elegia Fidelia apparve fuori commercio nel 1615, poi di ...
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puritano
agg. e s. m. (f. -a) [dall’ingl. puritan (ma documentato qualche anno dopo il fr. puritain, che è del 1562), der. del lat. tardo purĭtas «purità»]. – 1. Aderente, seguace del puritanesimo. Anche in funzione di agg.: movimento p.;...
n-word (N-Word, N-word) s, f, inv. Eufemismo sostitutivo dell’ingl. nigger e, in ogni altra lingua, del termine corrispondente (in it. negro). ◆ Nell'America del primo presidente nero c'è voluto un editore di Montgomery, Alabama, la città in...