Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] antica, carica di valore simbolico, e ciò determinò un rinnovato amore per il Trecento. Fiorì allora la stagione del ➔ purismo, ben rappresentato al Sud da Basilio Puoti (che fu ottimo maestro di allievi famosi, come Francesco De Sanctis), al Nord ...
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MORARIU, Leca
Petru IROAIE
Filologo e critico romeno, nato il 25 luglio 1888 a Cernăuţi; porta nella letteratura romena una notevole caratteristica classica arricchita dallo studio dell'ethos popolare. [...] La sua raccolta di fiabe della Bucovina, Dela noi (Da noi, 1915; 6ª ed. 1942), si distingue per ricchezza espressiva e drammaticità. Contro i romantici sostenitori di un purismo linguistico: Erezia antineologistă (L'eresia antineologista, 1926), ecc. ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] delle lingue». Per altro verso, però, nell’Ottocento le censure grammaticali si fanno più accentuate sull’onda del ➔ purismo. Dopo l’Unità, l’insegnamento scolastico, pur se sensibile, almeno inizialmente, alle idee di Manzoni (➔ manzonismi) e al ...
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Neologismo
Giovanni Adamo
Valeria Della Valle
Origine del termine
Formato sulla base dell'aggettivo greco néos ("nuovo") e del sostantivo lógos ("parola, espressione"), il termine neologismo designa [...] della cultura francesi, esportate con modi talvolta anche autoritari durante il periodo dell'espansione napoleonica. Fu proprio il Purismo a riportare in auge la purezza fiorentina e letteraria delle origini e a favorire la pubblicazione di numerosi ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] 1848 mostra una più spiccata eterogeneità linguistica. La sintassi denota una «componente arcaica e tradizionale», con punte influenzate dal purismo, ma anche l’«emersione di costrutti propri della lingua d’uso» (Picchiorri 2008), in sintonia con la ...
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Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] aggiunte di lemmi, passate poi in larga parte ai vocabolari del primo Ottocento, anche se spesso, nel clima di purismo trionfante, egli fu accusato di aver introdotto troppi francesismi e di essere stato troppo innovatore.
Alla fine della prefazione ...
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GALVANI, Giovanni
Francesca Brancaleoni
Nacque a Modena il 24 giugno 1806, figlio secondogenito di Giuseppe e Giuseppina Conti. Precocissimo, ancora fanciullo studiò la geometria, la retorica e la fisica, [...] verità delle dottrine perticariane nel fatto storico della lingua (Modena 1834) in cui, prendendo posizione contro il purismo, sottolineava la stretta relazione tra scritto e parlato e portava nuovi argomenti a conferma della priorità linguistica del ...
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MIGLIORINI, Bruno (App. II, ii, p. 312)
Ignazio Baldelli
Linguista, morto a Firenze il 18 giugno 1975. Professore di storia della lingua italiana nell'università di Firenze sino al 1967; socio nazionale [...] una mirabile continuità dal Duecento ai nostri giorni. Nei confronti delle parole straniere quindi non hanno senso la chiusura del purismo ottocentesco o la xenofobia del ventennio fra le due guerre; d'altra parte, non c'è nessuna ragione di ...
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Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1785 dalla figlia di Cesare Beccaria, Giulia, moglie presto separata del ricco possidente Pietro Manzoni. Dopo un decennio trascorso in collegio dai padri somaschi [...] circa tre decenni e rimasto incompiuto. Già nella seconda stesura (1834-35), confutando il «sistema» del Cesari e del purismo, Manzoni supera il personale problema linguistico di scrittore e delinea invece l’idea di lingua come fatto sociale e come ...
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Dal punto di vista linguistico il fascismo riveste grande interesse, perché il regime si propose di disciplinare l’intero repertorio linguistico italiano, non limitandosi al controllo della lingua nazionale [...] & P. D’Achille, Roma, Società Editrice Romana, pp. 337-348.
Raffaelli, Sergio (1983), Le parole proibite. Purismo di Stato e regolamentazione della pubblicità in Italia (1812-1945), Bologna, il Mulino.
Raffaelli, Sergio (1992), La lingua filmata ...
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purismo
s. m. [dal fr. purisme, der. di puriste «purista»]. – 1. Dottrina linguistica che rifiuta e condanna con intransigenza i neologismi e ogni tipo di apporto da altre lingue o dialetti, e propone di rifarsi al modello autorevole e indiscusso...
puristico
purìstico agg. (pl. m. -ci). – Del purismo, relativo al purismo o ai puristi: movimento p., teorie p., atteggiamenti p. (soprattutto con riferimento al purismo linguistico).